Giorno 15 dall’esito del (primo) tampone. Sono 19 giorni che sono ufficialmente positivo…
Le cose di cui parlare oggi sono tre o quattro. Intanto la nuova medicina che prendiamo, la Lattoferrina, che in realtà è un integratore che aiuta a rafforzare le difese immunitarie. Il buon doc Valiensi, persa la speranza di vederci negativi a breve, deve aver pensato che un aiutino del genere sia d’uopo… e così una bustina al giorno… leverà, come si suol dire, il medico di torno…
Altro argomento il tampone di ieri, che dopo tante trasferte a Bagni di Lucca ho effettuato nella tensostruttura di Castelnuovo Garfagnana, nei pressi dello stadio. Organizzazione impeccabile, quattro addette imbacuccate, non molto socievoli (ma non lo sarei nemmeno io se dovessi passare una giornata vestito come i carabinieri del RIS a tamponare persone potenzialmente contagiose) ma certamente professionali, gestivano due auto alla volta, rendendo il tampone in auto molto veloce. Non ho fatto nemmeno in tempo a capire che il tampone mi aveva trafitto anche il lunotto termico della Panda, che ero già fuori dal tendone.
Ora, come nei tamponi precedenti, sono in attesa di leggere il referto sul sito apposito della regione e un minuto sì e l’altro anche vado ad inserire codice fiscale e password ed aspetto che sul telefonino mi arrivi il codice che mi permetta l’acceso (questo funziona davvero, altro che Immuni). A rigor di logica, visti i tempi di risposta degli altri tamponi, potrei prendermela comoda almeno fino ad Halloween e festeggiare idealmente la notte delle streghe di Borgo a Mozzano che però non ci sarà… immagino..
Ma come ha raccontato alla Franca il Massimiliano, amico e socio del corona club, anche lui in pellegrinaggio ieri a Castelnuovo, è emerso che le signorine straprofessionali ed un po’disincantate (vorrei vedere voi a vedere continuamente bocche, ugole e narici infette…), ieri hanno detto che il risultato sarebbe arrivato entro oggi e quindi un po’ ci spero. E spero anche che stavolta arrivi, in appello, l’agognata assoluzione perché il fatto non sussiste, anche se sto già pensando di dire ai miei legali di preparare la difesa per la cassazione…
Altro argomento di ieri le telefonate che stanno arrivando circa gli sfigati che hanno superato il 21° giorno di positività… ieri, nella cerchia dei conoscenti infetti, ne sono arrivate almeno tre o quattro e presumo che in tanti siano stati raggiunti telefonicamente per parlare appunto della possibilità di poter uscire, libero come l’aria, nonostante una positività che ormai fa parte del proprio DNA.
In realtà non è poi così facile che questo accada in quattro e quattr’otto. Pur partendo con l’informazione che è quella che si sa (che dopo il 21° giorno da quando hai avuto i primi sintomi, in assenza dei suddetti da almeno una settimana allora puoi andare, dopo comunque il via libera ufficiale, dove ti pare), poi chi è all’altro capo del telefono si trova di fronte alla realtà soggettiva di ognuno di noi e allora arriva l’inghippo. Sono spesso le nostre domande a mettere in crisi… Ma si può, anche se i criteri del 21° giorno sono tutti rispettati, liberare una persona positiva che però lavora a contatto con pazienti ospedalieri? O la maestra che invece deve tornare a scuola, o l’operaio che deve tornare in fabbrica?
E poi, la questione sintomi. Io credo che ognuno di noi positivo, se gli chiedi se i sintomi sono spariti, non possa mai risponderti con una certezza assoluta… a me, solo a parlarne, mi torna la sensazione della diarrea (uno dei sintomi) ed anche l’affanno (che invece, oggettivamente, sembra avermi abbandonato da qualche giorno). E così il più delle volte, chi è all’altro capo del telefono (che, chiunque sia, ha la mia stima e la mia solidarietà per le difficoltà di affrontare queste situazioni e per dover prendere una decisione), si trova costretto a dire che forse il caso va analizzato più approfonditamente e che ogni situazione va vista nella sua interezza e che quindi non sia poi così scontato che dopo il 21° giorno possiamo tornare a scorrazzare dove ci pare.
Almeno in tre occasioni a me raccontate, la telefonata si è conclusa con la promessa di ulteriori approfondimenti per capire se il caso specifico rientri nella direttiva o meno..
Non è facile affrontare questo virus; né in casa, tantomeno in un letto di ospedale e nemmeno quando devi prendere decisioni che lo riguardano; e quasi mai il virus ti permette di avere una comoda e veloce via di uscita. E’ proprio uno stronzo…
PS
Vi avevo detto delle difficoltà di chi deve andare a fare i tamponi a destra e a manca e non ha benzina nella propria auto (e vi assicuro che non ce n’era più nella mia e nemmeno in quella di Valeria). Ieri, prontamente, è arrivata la solidarietà del Manu di Carpinecchio che mi avrebbe lasciato fuori casa la tanica della benzina verde…
Io però, presuntuoso e sicuro come non mai, ho detto che casomai avrei fatto il pit stop a Carpinecchio al ritorno… il brutto è, che mentre “lunga e diritta correva la strada” verso Castelnuovo, gli allarmi della riserva, che più riserva non si può, si sono accesi ed hanno urlato a squarciagola, facendomi capire che non avrei potuto affrontare al ritorno le pendenze impossibili della strada di Valdivaiana, senza rischiare che la pompa non pescasse più benzina e di rimanere a piedi tra i boschi di castagni, prima di arrivare al suddetto pit stop.
Panico… come fare a mettere benzina al distributore senza infettare qualcuno o senza che qualcuno ti prenda a ciaffate come untore? Poi ho pensato al buon amico, il Caporal Alessio, ed ho telefonato: “Vieni dall’Adelina e dalla Fra, aspettami e poi fammi mettere trenta euro di benzina, poi paga te… io così resto sigillato in macchina”. Così è stato… A casa insomma ci sono tornato.
PS 2
C’è un’altra cosa su cui riflettere oggi… il pomeriggio calcistico di ieri. Dopo il “superlativo” gioco dimostrato dalla Fiorentina che con la insicurezza e l’anonimato che l’accompagna ormai dai tempi di Paolo Sousa al comando, ha rischiato seriamente di pareggiare e poi anche di perdere con quei poveracci del Padova (che ieri peraltro sono entrati in campo, anche con la preoccupazione dei tamponi fatti a tutti un’ora prima, dopo alcuni casi di positività riscontrati in precedenza), mi sono chiesto se ci potesse essere qualcosa di peggio a livello calcistico, che questo continuo essere nel “vorrei ma non posso” e “se posso, poi gioco male tutto il resto della partita e se va bene pareggio altrimenti perdo”.
Così la sera, per rifarmi un po’ gli occhi, mi guardo, visto che è in chiaro, Juventus – Barcellona e devo dire, ma lo dico sportivamente parlando e non come tifoso nemico degli zebrati, che il gioco espresso dalle squadre, ma in particolare dai “blaugrana”, è qualcosa che ti ricorda perché uno si appassiona per il calcio.
Sulla passione e sul gradimento sportivo e calcistico per il bel gioco di questa partita non la pensa così però il centenario gatto gobbo Leo (e per quel che so anche l’amico juventino Bruno e nemmeno l’amico juventino Francesco Cerchi), che quando Bernardeschi è franato su Ansu Fati provocando un rigore che stasera lo fanno vedere su Paperissima, ha lasciato la postazione sul divano ed ha detto che andava, con il suo passogatto da walking dead, in pellegrinaggio penitenziale fino alla Vetricia, sperando di incontrare un lupo incazzato che lo sbranasse seduta stante… Lui e Bernardeschi…
Ti son nel cuore Leo, ma se vuoi ti faccio vedere la partita Fiorentina – Padova… giusto per capire che c’è chi sta peggio di te…
PS 3
A proposito della Viola.. ieri vi avevo detto che quando si gioca noi, se c’è un ex nell’altra squadra, il gol te lo fa; sicuro come l’aria che respiriamo…
Ecco che cosa mi scrive il buon Marco Tortelli oggi:
“È brutto dire “te l’avevo detto”, ma quel Claudio Santini che ieri ci ha fatto quel magnifico gol, ha un remoto passato nelle giovanili della Fiorentina (e pure qualche presenza con la maglia della Lucchese nel 2014-15). Forza Luca che l’alba è vicina… speriamo anche per la Viola..”.
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