COREGLIA – Domani alle 10 si riunirà il nuovo consiglio a guida Remaschi. Sarà il consiglio di insediamento delal giunta e per il giuramento del sindaco.
A commentare questo appuntamento è il neo capogruppo di opposizione Giorgio Daniele che critica la scelta di non organizzare il consiglio in una sede più ampia, così da consentire una maggiore partecipazione popolare.
“Pochi voti ma, da domani responsabilità molto diverse – Remaschi quella di governare, Daniele quella di controllo e di stimolo. Ampio lo spettro delle possibilità di interfacciarsi fra queste due forze che quasi equamente hanno diviso l’elettorato: si va dal muro contro muro, alla più ampia condivisione e collaborazione su obbiettivi predefiniti e strategicamente di primaria importanza per la cittadinanza tutta. Qui si vedrà la lucidità politica delle parti e la maturità che la gravità della situazione generale del paese richiede.
Fin dal primo Consiglio, si capirà molto e, proprio per questo, tanti sono i cittadini che hanno manifestato l’intenzione di seguire da vicino la prima riunione del Consiglio, di capire dagli interventi, dalle espressioni, dai gesti, cosa realmente bolla in pentola.
Purtroppo, l’’invito che faccio a tutti coloro che me lo hanno chiesto e, più in generale alla parte che mi ha votato, è quello di stare a casa perché nell’aula consiliare del palazzo comunale non ci sono che pochi posti riservati al pubblico.
Meno di quelli che si contano sulle dita di una mano, causa il distanziamento sociale dovuto al covid 19. Cinque sono le sedie messe a disposizione per stampa, uffici e liberi cittadini. Una lotteria offre più possibilità di successo rispetto ad ottenere un posto come spettatore. Un vero peccato, la democrazia passa anche da qui, lo dice la legge, lo ribadisce lo statuto, lo sancisce il regolamento dei lavori del consiglio.
Anche da qui, può e poteva partire l’auspicata collaborazione: a poche decine di metri dal palazzo comunale, nel Capoluogo c’è un teatro che già più volte in passato ha ospitato i lavori del Consiglio Comunale. Non si poteva optare per questa sede? Non si poteva conciliare distanziamento sociale, attività amministrativa, partecipazione popolare?”
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