BARGA – Questa è una notizia che speravo di non dare e che non avrei mai voluto dare. Stasera ci ha lasciato Giovanni Peccioli, vittima barghigiana di questo crudele coronavirus, che si porta via una persona piena di vita e di entusiasmo, dalla vitalità prorompente ed alla quale volevo un gran bene.
Da un po’ di tempo non stava bene, ricoverato nella rianimazione dell’ospedale di Lucca e negli ultimi giorni le sue condizioni erano andate purtroppo peggiorando. La figlia Ilaria mi teneva costantemente aggiornato e fino all’ultimo io ho fatto un tifo accanito ed appassionato per lui, ho sperato in un miracolo e che Giovanni tornasse e migliorare, ho sperato di rivederlo presto in strada, con quel suo vocione, la battuta sempre pronta, il suo essere che a me faceva sempre sentire bene, mi metteva dell’umore giusto.
E’ stato uno dei primi dei colpiti a Barga, dopo l’avvio di questa nuova e immensa ondata del contagio che dal mese di ottobre ha colpito duro la nostra comunità. Un mese difficile che oggi si chiude con una notizia terribile che è un colpo al cuore ed al morale di tutti noi…
Sono certo che Giovanni però non vorrebbe che oggi fossimo a terra. Sono certo che troverebbe la maniera per fare una delle sue battute per strapparci il sorriso e con il sorriso io ti ricordo, caro amico. Ti ho sempre conosciuto, da quando da ragazzo facevo il garzone del Sereni alla redazione, al Giornale; quando venivi a pagare l’abbonamento per te e per il fratello Victor in America… Ma un contatto più stretto tra noi ci fu nel lontano 1993 a Chicago, quando, sapendo che ero da quelle parti,mi venisti a cercare ed organizzasti una cena col Marzio Piagentini, con tuo fratello. C’era anche Ilaria con noi e fu un bel momento tra barghigiani che amano la loro Barga.
Non me lo sono mai scordato quanto ci tenevi ad organizzare quella serata e mi ricordo che ci avevi pensato proprio tu… Con lo stesso entusiasmo con il quale tu ed il Vasco Tortelli, un anno fa, metteste insieme la cena della classe 1949 al Bugno. Era il 29 novembre di un anno fa e tu eri in prima fila a tenere le redini ed il morale della bella serata. Ci tenevi tanto che venissi a fare una foto ed alla fine, anche se avevo altri impegni, per l’affetto che avevo per te un salto lo feci e poi il giorno dopo pubblicai anche l’articolo… con le altre foto che mi mandò il Renato Luti.
Sono contento di averti incontrato nella mia vita e di aver condiviso con te anche solo pochi semplici ma significativi momenti come quelli che ho raccontato. Sono invece profondamente addolorato e triste oggi nel pubblicare queste righe, e soprattutto affranto dalla dura consapevolezza che il Peccioli non lo rivedrò mai più, che il Peccioli non ce l’ha fatta a sconfiggere il coronavirus; che questa brutta bestia è stata più forte di lui ed io non me lo sarei mai aspettato.
Sono triste Giovanni, ma ti faccio un bel sorriso e con il suono della tua voce che mi accompagna in questo momento, sorrido anche alla tua bella famiglia, a tua moglie Maddalena, alle tue bimbe Silvia, Ilaria e Elisa ed alle loro famiglie e soprattutto ai tuoi nipoti
A loro ed a tutti coloro che ti sono vicini e che ti vogliono bene, io mando le mie affettuose condoglianze.
Che la terra ti sia lieve, caro amico.
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Mariella Piagentini
31 Ottobre 2020 alle 23:34
grazie per aver scritto questo bellissimo ricordo del nostro amico Giovanni.
Paul
1 Novembre 2020 alle 17:37
Giovanni, era sempre un piacere incontrarti e fare due risate, mi mancherai
Carlo Pagni
6 Novembre 2020 alle 23:57
Mi ricordo bene Giovanni.
Era bravo e gentillissimo.
Io mando le mie affettuose condoglianze.
Famiglia Pagni
(Chicago)
Alessandro
23 Agosto 2023 alle 15:30
Stavo facendo una ricerca su internet e mi è venuto fuori questo articolo…che dire, a distanza di quasi 3 anni il vuoto che hai lasciato a casa è ancora grande…mi manchi, mi manca fare le chiaccherate con te, che potevano durare ore e mi manca guardare il Milan con te…se solo potessi essere qui e vedere Gabriele come è diventato Milanista, e tutte le volte gli racconto di serate passate davanti alla TV con il suo nonno…eri come un padre e rileggere questo articolo mi ha fatto di nuovo piangere…