LUCCA – Martedì 6 Ottobre il Senato nella conversione in legge del decreto agosto, ha confermato il commissariamento delle Camere di Commercio non ancora accorpate, si tratta di 35 enti camerali in tutto il paese.
Il testo andrà all’esame della Camera dei deputati ove si ritiene venga posta la fiducia.
In una nota del Presidente e della Giunta camerale a seguito della conferma del commissariamento, è scritto:
Nel corso dell’iter di conversione in legge i senatori Marcucci e Mallegni si sono molto adoperati per apportare modifiche al testo, e di questo li ringraziamo sentitamente; purtroppo non vi sono state le condizioni necessarie per conseguire il risultato sperato.
Siamo in attesa che il Ministro Patuanelli, sentita la Regione, proceda alla nomina del Commissario straordinario che dovrà gestire l’ente camerale fino all’accorpamento della Camera di Commercio di Lucca con quelle di Massa-Carrara e Pisa.
Corre l’obbligo di precisare alcune note poiché, il commissariamento riporta alla memoria collettiva concetti di malagestione che Lucca e i lucchesi in primis e tutto l’Ente camerale non si meritano non calzando con la situazione della Camera di Commercio di Lucca di ora e di sempre.
La Camera di Commercio di Lucca, oltre ad avere una storia pluricentenaria di autonomia ed indipendenza, è presente nel tessuto economico e sociale del territorio, costituisce un importante riferimento per le oltre 50.000 imprese della provincia, svolge una intensa attività di promozione e di affiancamento a favore delle imprese, delle loro associazioni di categoria, è da sempre l’interlocutore privilegiato per la definizione delle strategie di sviluppo di tutto il territorio provinciale.
Su questo bisogna essere molto chiari.
La Camera di Commercio di Lucca non ha nessun motivo amministrativo o finanziario o di qualsiasi altro tipo per essere commissariata.
I conti sono in ordine
I bilanci chiudono in utile pur destinando importanti risorse allo sviluppo del territorio
In questa fase di emergenza Covid19 ha mantenuto inalterato il livello dei servizi riorganizzandosi per continuare a garantire risposte rapide alle imprese
La scelta operata dal Governo di commissariare, tra le altre, un ente pubblico come la Camera di Commercio di Lucca non può essere condivisa.
Un ente che ha avviato un processo di efficientamento dando corso negli ultimi quattro anni a tagli alle spese di struttura, sia come costi di gestione che del personale e non solo, di oltre il 30% ed avere così più risorse da investire a favore dello sviluppo del territorio.
Si dispone che gli organi di questi enti, Presidente, Giunta, Consiglio, legittimamente eletti sul territorio, decadano per essere sostituite da un commissario straordinario.
Si tratta di organi che operano a titolo gratuito, rappresentativi di tutte le categorie economiche del territorio, con una approfondita conoscenza delle dinamiche e delle caratteristiche delle imprese e dell’economia locale, ancora in carica a seguito di una disposizione legislativa che prorogava il loro mandato fino al perfezionamento del processo di accorpamento.
Via le rappresentanze dei settori dell’Industria, del Commercio, dell’Artigianato, dell’Agricoltura, del Turismo, dei Servizi, del Credito, delle Assicurazioni, della Cooperazione, ed anche delle Professioni.
Stessa sorte tocca ad altre 34 Camere, colpevoli di non aver dato seguito ad una riforma che ha come scopo principale l’accorpamento di più organismi, con Pisa e Massa Carrara nel caso di Lucca. Accorpamento non voluto ma imposto dall’alto e non condiviso dal nostro territorio, dalle imprese, dalle loro Associazioni di categoria e tantomeno dagli Organi camerali, Giunta e Consiglio.
In attesa dell’arrivo del Commissario straordinario la cui nomina compete al Ministro Patuanelli, sentita la Regione, la Giunta, con grande senso di responsabilità nei confronti delle nostre imprese, ha proceduto ad assumere tutti gli atti necessari per il regolare svolgimento delle attività dell’ente, l’ultimo intervento licenziato è stato di destinare, in questo momento di forte difficoltà economica, 2,1 mln ad interventi di promozione turistica del territorio e a favorire lo sviluppo degli investimenti delle micro e piccole aziende in materia di accesso al credito, digitalizzazione, formazione, sostenibilità ed internazionalizzazione.
La scorsa settimana sono stati emanati i bandi per i contributi destinati alle micro e piccole imprese sia per rimborsare alcune delle spese che hanno dovuto affrontare a partire dal periodo di lockdown.
Si tratta di 900.000 euro i cui bandi sono stati pubblicati e le relative domande potranno essere inviate a partire dal 15 di ottobre.
E’ stata fatta una scelta ben precisa proprio nella direzione di concentrare le risorse verso le imprese più fragili, quelle che hanno maggiormente risentito delle difficoltà generate dal periodo di lockdown, quelle che nel 2019 avevano un fatturato inferiore ad 1.500.000 euro e che hanno avuto un calo di almeno il 20% di fatturato nel periodo 1 marzo-31 agosto 2020.
Una scelta ben ponderata per venire incontro a quei soggetti la cui dimensione aziendale rende più difficile fronteggiare le conseguenze derivate dalle chiusure obbligatorie e del calo di volume degli affari.
Naturalmente le leggi vanno rispettate. Il Consiglio e la Giunta camerale hanno forzatamente interrotto la propria attività in attesa del Commissario ma è forte il disappunto per questo incomprensibile provvedimento che viene vissuto come una mancanza di rispetto e di attenzione nei confronti del nostro territorio proprio in un momento emergenziale come quello attuale in cui le istituzioni pubbliche che operano a livello locale dovrebbero essere non annullate ma potenziate.
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