Paolo Andreucci conquista al rally dell’Adriatico il titolo tricolore Terra

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MOTORI – Il 27esimo rally dell’Adriatico corso il 27 settembre è già di per sè una curiosità…numerica. Ma è stata la gara ad offrire molti spunti ed emozioni in un concentrato forte che ha deciso le sorti del CIRT 2020.

Sugli sterrati marchigiani si è consumata la terza prova delle quattro previste in una stagione giocoforza ridotta. Il duello annunciato tra Paolo Andreucci e Simone Campedelli, divisi in classifica da un solo punto (25 contro 24) non si è fatto attendere con il forte boliviana Marcos Bulacia a fare da terzo incomodo e da guastafeste. La Citroen C3 di Ucci che ha alle note Francesco Pinelli contro la Polo Volkswagen del cesenate affiancato dall’esperto Sauro Farnocchia e la Skoda Fabia del sudamericano a giocarsi il rally sul filo dei decimi di secondo. Castel Sant’Angelo e Laghi le due speciali di circa 10 chilometri da affrontare per tre volte. E non sono tratti facili. Infatti sul secondo passaggio della PS Dei Laghi Bulacia accusa un ritardo di oltre 30″ ed esce di scena almeno per il primo posto. Non molla invece Campedelli che da 8 decimi passa ad un ritardo di 1″6. Quisquiglie, come avrebbe detto il grande Totò. Ucci è velocissimo e determinato, quasi “cattivo” nel perseguire il suo obiettivo. Campedelli, però, è sempre lì e sono davvero battiti di ciglia e anche di polvere a separare i due fieri contendenti. Due dei migliori piloti del rallismo italiano. Sicuro. Nel terzo ed ultimo giro, la sessione pomeridiana, Ucci si scatena ancora di più e scava quei secondo che gli servono per aggiudicarsi il rally dell’Adriatico e celebrare sul traguardo di Cingoli il titolo di campione italiano Terra 2020. Con 40 punti è infatti ormai imprendibile per Campedelli che tutt’al più potrebbe salire a 39. L’ennesimo titolo tricolore di una carriera semplicemente formidabile. Anche a 55 anni suonati il campione di Castelnuovo Garfagnina rimane grandissimo e inarrivabile.

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