BARGA – Preoccupazione e insoddisfazione per la vicenda riguardante l’ASBUC Barga, ridotto ormai ai minimi termini, come componenti del comitato di gestione, dopo le dimissioni di Lugliani avvenute la scorsa settimana e che riducono a soli tre i componenti del comitato.
La preoccupazione viene dalla sindaca Caterina Campani e dall’assessore alla montagna, Pietro Onesti ed è legata al fatto che il comitato di gestione dell’ASBUC, che si trova ad affrontare attualmente anche situazioni delicate come la causa per lo sfratto con l’ex gestore della Vetricia, una vicenda che è stata ed è burrascosa legata al taglio del legname ed anche l’annoso contenzioso per il Rifugio Marchetti del Lago Santo, tra le altre, avrebbe bisogno di una guida forte, con un comitato rappresentato da tutti i componenti previsti dallo statuto e soprattutto con un comitato espressione reale della preferenza dei cittadini. Dei tre componenti ancora in carica infatti, solo uno, Venanzio Togneri, è presente oggi in virtù dei voti ottenuti nelle elezioni del 2017; gli altri sono subentrati ai dimissionari, ma i voti realmente attenuti alle elezioni, per i due, non arrivano a venti. Va aggiunmto che i tre sono gli ultimi rimasti tra quelli che alle elezioni del 2017 hanno ottenuto almeno un voto. Ora non ne restano altri.
“Purtroppo questa legislatura si contraddistingue per una storia fatta di tanta negatività e costellata da dimissioni continue dei suoi componenti e da un andamento che non ha certo reso facile l’operato del comitato di gestione – dicono Campani e Onesti – Secondo noi è arrivato il momento che si prenda atto che questa gestione non ha più motivo di essere in quanto non rappresenta in alcuno modo il volere della popolazione. Ci sono troppe questioni di vitale importanza da seguire e la montagna ha bisogno di una realtà forte e che opera con il giusto supporto del suo comitato.
E’ una questione questa che vogliamo affrontare con i superstiti ancora in carica nel comitato. Con loro faremo a breve un incontro per valutare la situazione in maniera più approfondita e guardare, in base alla legge, quale è il cammino da seguire per affidare eventualmente il futuro dell’ASBUC, di nuovo alla scelta degli elettori”.
In realtà di strade da seguire, sempre che il comitato in carica dia le dimissioni, ce n’è una soltanto: l commissariamento dell’ente in attesa di poter indire nuove elezioni che forse potrebbero svolgersi nella primavera 2021.
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