BARGA – Per tanti motivi, la serata omaggio a Pascoli 2020, nella notte delle stelle cadenti, il 10 agosto, non poteva essere come le altre, le tante altre che sono state vissute in questi anni coronati dal grande successo della manifestazione. Ci sono stati tanti motivi che hanno reso unica e particolarmente toccante questa edizione che si è svolta dopo i mesi difficili del covid, dell’epidemia che ancora ci tiene in scacco; per questo anche la location, il piazzale del Fosso, è stata tutta nuova quest’anno; ed è stata così Barga, per la prima volta nella storia dell’evento, ad ospitare la manifestazione per consentire il necessario distanziamento sociale. Anche i posti sono stati limitati, ma comunque sia si è riusciti a mettere a sedere 450 spettatori. Il tutto organizzato dalla Fondazione Pascoli insieme alla Misericordia di Castelvecchiio ed al Comune di Barga.
A proposito del Fosso, bellissima la cornice che ha offerto questo luogo, con le mura recentemente restaurate che hanno fatto da elegante sfondo alla serata. Al di là dei problemi logistici che questo comporta, questo piazzale davvero ha dimostrato di essere quasi un palcoscenico naturale in grado di ospitare grandi eventi. Chissà che in tal senso non venga fatta una riflessione più approfondita per il futuro.
La Serata dedicata alla poesia pascoliana ed alla più bella musica non è stata uguale alle altre anche perché quest’anno è mancato uno dei suoi protagonisti di sempre, il direttore artistico Luigi Roni, portato via pochi mesi fa proprio da questa malattia. Un’assenza forte la sua che è stata ricordata con emozione, con la presenza in platea della sua famiglia; con le parole di affetto del presidente della Fondazione Alessandro Adami e della sindaca di Barga, Caterina Campani, ma anche con la sua musica che ha aperto la serata con una sua interpretazione tratta dal Barbiere di Siviglia (l’aria La calunnia, tratta dall’opera andata in scena a Vienna nel 1997) con la voce inconfondibile del basso Roni che ha fatto venire i brividi lungo la schiena a tutti.
Poi, via, via introdotte come al solito dalla competente presentazione di Luca Scarlini, musica e poesia si sono alternate sul palco allestito all’ombra del monumento ad Antonio Mordini, che fu inaugurato proprio da Pascoli.
Il reading delle poesie pascoliane è stato a cura di Alessandro Bertolucci, Irene Ferri e Ivano Marescalchi e tra le più apprezzate non sono mancate Lavandare, Il Gelsomino notturno, X Agosto, La mia sera, L’Aquilone ed infine L’Ora di Barga che, letta da Marescotti, ha chiuso la serata.
Per la parte musicale come sempre non è mancata la splendida prova dell’Ensemble Le Muse diretta da Andrea Albertini che ora è il nuovo direttore artistico della manifestazione e soprattutto non è mancata la voce di tanti artisti che hanno voluto essere presenti per omaggiare il Mestro Roni: il tenore Roberto Iuliano, il soprano Alida Berti, il basso Matteo Peirone, , il soprano Linda Campanella. Tra le musiche bello l’omaggio a Morricone che ha aperto e chiuso la parte musicale, i brani di Cohen, Puccini, Rota, Strauss.
Alla fine tanta emozione, per il ricordo di Roni, per la musica immortale e per una serata che la poesia pascoliana rend unica e magica da sempre, che ha fatto registrare anche quest’anno il sold out pur se con posti limitati dalle misure anti contagio. Il segreto di tanto successo sta anche nel valore della poetica pascoliana; Pascoli è un poeta contemporaneo, che sa parlare in ogni epoca alla gente. Anche per questo la serata omaggio ormai da diversi anni a questa parte, riesce a richiamare ogni volta centinaia e centinaia di persone per un evento legato alla poesia. Quasi un unicum nella proposta culturale italiana.
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