PROV. DI LUCCA – La temperatura media nelle province italiane, rispetto a 50 anni fa fa è cresciuta di 2,2 gradi centigradi, toccando picchi di oltre 4 gradi in alcune aree del Paese. Lucca è all’83esimo posto con un aumento di 1,86 gradi. Studio realizzat da OBC Transeuropa nell’ambito del progetto In Marcia con il Clima.
Ondata di caldo africano in arrivo con punte fino a 40°…potente rimonta dell’anticiclone con afa alle stelle…Sono previsioni meteo delle ultime ore e sempre più ridondati nel contesto di un clima effettivamente impazzito e sempre più rovente. In tal senso proprio in queste ore è uscita una interessante statistica che in realtà è uno studio vero e proprio. Si sono prese in esame tutte le province italiane e quello che è stato l’aumento medio delle temperature registrato in ciascuna di essere. Ebbene se ne evince che Lucca si trova all’83esimo posto su 110 e quindi risulta alla fine una delle province in cui la temperatura è aumentata di meno. Di meno per modo di dire poichè si parla pur sempre di un + 1,86 che non è poi così poco. Anzi. Secondo l’indagine dell’Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa condotta su 110 province nostrane la più colpita è Brindisi (+3.1 gradi rispetto al 1960), Roma (+3°) e Sondrio (+2.9°), segue Milano (+2.8°). Livelli sotto controllo a Olbia, Trapani e Pisa. Fra le regioni bandiera nera per Lombardia, Lazio e Trentino. La situazione è preoccupante. Le nostre province stanno registrando pericolosi incrementi: ben 72 su 110 totali (il 65%) superano la media continentale (+1,990°C). Si tratta di dati indicativi ma allarmanti, considerando le proiezioni diffuse dalle Nazioni Unite, che han fissato a +1,5 °C il punto di non ritorno per il pianeta, il livello medio mondiale da non superare (al momento il livello climatico medio globale, rispetto all’inizio dell’era industriale che viene considerata come riferimento, si è alzato di 1,1°C). Un limite che, con l’inerzia attuale, dovrebbe invece essere superato tra il 2030 e il 2050. Con conseguenze catastrofiche già irrimediabilmente avviate, come evidenziato da alcuni studi pubblicati in questi giorni in merito alla calotta glaciale della Groenlandia, destinata ormai a sciogliersi. Come evidenziano gli scienziati nemmeno il lock down ha prodotto risultati significativi in tema di global warming.
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