BARGA – Giovedì 9 luglio il Nucleo della Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Lucca ha restituito all’imprenditore barghigiano Tiziano Pandolfo tutti i beni sequestrati per oltre un milione e duecentomila euro nell’ambito dell’inchiesta di Vagli. Lo rende noto una nota inviata dalla stessa azienda.
Il 25 maggio scorso, nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Lucca nei confronti di 27 indagati, rispetto a lavori affidati dal Comune di Vagli Sotto, era stato eseguito il sequestro di beni e saldi attivi di conto corrente nei confronti, tra gli altri, dell’amministratore della Ditta Tiziano Pandolfo s.r.l., tra le principali aziende operanti in Garfagnana nel settore dei lavori pubblici e privati, nonché dell’edilizia; sospettata di essere stata avvantaggiata nell’affidamento di lavori da parte dell’Ente comunale.
All’imprenditore erano inoltre stati sequestrati tutti i conti correnti personali, nonché i conti intestati alle altre società che amministra o a cui partecipa e le autovetture per un valore complessivo che si avvicinava a un milione e trecentomila euro.
Il tutto sulla base di un decreto di sequestro preventivo urgente firmato dal Pubblico Ministero, Dott. Giannino, titolare delle indagini.
Ad annunciare il dissequestro è stata appunto la stessa azienda barghigiana che in una nota spiega:
“Il PM ritenne urgente provvedere al sequestro dei beni contestualmente all’operazione di sequestro probatorio che nella stessa data era programmata in varie località sia in Toscana sia in Emilia Romagna.
Il GIP, la cui convalida è necessaria per tale tipo di sequestro, ha invece ritenuto che non vi fossero i requisiti previsti dal codice di procedura penale per sequestrare alcun bene di proprietà dell’imprenditore Pandolfo e che il Pubblico Ministero non avesse il potere di disporre in via di urgenza tale sequestro.
Ironia della sorte le indagini riguardano proprio accuse rivolte agli amministratori del Comune di Vagli Sotto di aver utilizzato poteri di ‘somma urgenza’ per svolgere lavori, quando non ve ne erano, secondo l’opinione del Pubblico Ministero, i presupposti.
L’imprenditore Pandolfo si dichiara soddisfatto della decisione del GIP, Dott.ssa Antonia Aracri, che attendeva da quasi un mese, visto che il termine per la convalida è di soli dieci giorni dall’esecuzione del sequestro.
In ogni caso, esprime la massima fiducia nella magistratura, requirente e giudicante, convinto di poter dimostrare l’assoluta liceità del suo operato fin dalla fase delle indagini preliminari, di aver sempre lavorato onestamente e di non aver ricevuto indebiti vantaggi dalle pubbliche amministrazioni. Aggiunge che la Tiziano Pandolfo s.r.l. non avrebbe avuto alcun bisogno di favoritismi in quanto da molti anni opera in tutta la Garfagnana e avendo un’organizzazione aziendale solida e un’esperienza imprenditoriale consolidata, ha sempre concorso, seguendo tutte le regole previste, con le altre realtà della zona, aggiudicandosi negli anni numerosi appalti di media e grande rilevanza.
Vedremo che piega prenderanno le indagini di questo intricato procedimento penale, ricco di sorprese sin dal suo inizio”.
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