BARGA – Si licenzia (lavorava come operatore-insegnante d’italiano-tuttofare per una cooperativa sociale), impacchetta la sua bici e parte con un biglietto di sola andata per Calgary con la vaga idea di andare verso nord suggestionato dalle letture di Jack London e altri avventurieri. Un viaggio in bicicletta nel grande Nord, un’avventura nel mondo selvaggio, tra orsi, caribù e paesaggi incantevoli, per riappropriarsi dei propri sogni. Così il barghigiano Stefano Elmi, un ragazzo dell’82 laureatosi in scienze politiche e poi specializzatosi presso la London School of Journalism, attualmente insegnante d’italiano a stranieri e guida di Mountain Bike. Il suo viaggio lo racconta adesso in un libro In Alaska fa caldo. Il Nord, la Bicicletta e Jack London, uscito in questi giorni per Ediciclo Editore. 192 pagine di una bella storia, che trovate in edicola e online a16 euro.
Il suo è stato un lungo viaggio con meta le Montagne Rocciose, lo Yukon, il Klondike e poi la Denali Highway, giungendo ai piedi della grande montagna; poi ancora a sud fino ad Anchorage e fino alla penisola di Kenai, dove la terra finisce. Durante il viaggio scopre che in Alaska può fare anche caldo; incontra pensionati americani coi loro immensi motorhome, nativi completamente sbronzi, pistoleri di confine, orsi e caribù; trangugia hamburger pessimi e birre giganti, ma gli capita anche di soffrire la fame e la sete lungo i 5000 chilometri di una strada che sembra non finire mai.
“Pedalare – scrive nella prefazione del libro lo scrittore e disegnatore Simone Togneri, anche lui barghigiano – è come scrivere a mano, la bici non fa sconti: sei tu di fronte a te stesso. Come davanti a uno specchio. Come di fronte alla pagina bianca. O a un nastro d’asfalto che si perde all’orizzonte. Questo è il senso vero e più profondo di ciò che Stefano narra in queste pagine.”
Se volete conoscere Stefano merita anche leggere il suo blog: scrittimaiali.com
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