MOLOGNO – Ad attenderlo, prima di arrivare alla sua meravigliosa casa colonica in via Lorenzini, forse in una delle ultime aree rurali del comune di Barga, tra Mologno e il fiume Serchio, un grande striscione bianco con le scritte in viola. Così la l’accoglienza di Mologno per Carlo Bertoncini, 60 anni, ex pilota di rally, ex carrozziere ed abile tornitore, dopo il lungo ricovero iniziato il 18 marzo scorso, in piena emergenza coronavirus e finito solo nei giorni scorsi, dopo quasi tre mesi di letto di ospedale in attesa di un cuore nuovo che alla fine è arrivato.
A dargli il benvenuto la sua casa immersa nella bellissima campagna di Mologno nel comune di Barga, tra scorci da cartolina e natura rigogliosa che levano il fiato, ma anche uno striscione che gli ricorda che il suo è stato e sarà un cuore viola.
Carlo da 30 anni è abbonato in curva Fiesole al “Franchi” e fino a novembre scorso, quando poi le sue condizioni di salute sono peggiorate, non ha mai perso una partita della Viola. Ad appendere lo striscione due amiche di Mologno tifose come lui, Marusca Bechelli e Antonella Pieroni.
“Io sono tifossissimo della Fiorentina; ora il cuore è nuovo ma di sicuro anche questo è viola – scherza – Grazie alle mie amiche per questa bella sorpresa”.
Non sono stati mesi facili per Carlo, partito in piena emergenza coronavirus e quindi affrontando il lungo ricovero nel policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena, senza nemmeno poter fare affidamento più di tanto, sul confronto della famiglia.
Carlo è stato operato il 18 maggio scorso, ma a Siena era arrivato, dopo un giorno a Castelnuovo Garfagnana, il 18 marzo. Da novembre non stava bene e alla fine il cuore ha cominciato a non sostenerlo più e ci sono stati anche momenti in cui ha pensato di non farcela: “Gli ultimi venti giorni, quando mi hanno attaccato alla macchina cuore-polmoni che mi permetteva di sostituire il cuore mio che ormai non c’era più. Poi, quando sono arrivato in sala operatoria ero tranquillo. Sapevo che peggio di così non poteva andare, ma sapevo anche che ce l’avrei fatta”
E’ stata lunga anche l’attesa per trovare il cuore giusto per lui che alla fine è però arrivato e ora carlo è felice: ”Non so chi sia la persona che mi ha permesso di vivere una seconda vita, che mi ha dato una nuova chance, ma vorrei ringraziarla… spero che ovunque si trovi lassù, arrivi il mio grazie”
Carlo ringrazia anche i medici e gli operatori sanitari con i quali ha vissuto questi tre mesi: “Ringrazio il dottor Lazzarini ed il prof. Bovenzi che mi han no mandato a Siena, nel posto davvero giusto e poi la dottoressa Bernazzali a tutta l’equipe che lavora per i trapianti al l policlinico Santa Maria alle Scotte. Sono stati eccezionali.”
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