RENAIO – Il piccolo cimiterino di Renaio sorge a oltre 1000 metri sul livello del mare. E’ un luogo di grande spiritualità, immerso tra i castagni e con la cornice del solo cinguettare degli uccellini durante i mesi estivi, ma lo è anche quando è sferzato dai gelidi venti di tramontana d’inverno. Un luogo davvero unico, dove riposano gli abitanti della montagna e non solo visto che qui hanno scelto l’ultima dimora anche i coniugi Hunt, i fondatori di Opera Barga. E’ un cimitero se si vuole anche ecumenico visto che qui riposano, in pace ed insieme, anche coloro che sono appartenuti alla comunità valdese di Renaio, come Enrico Marci, al secolo il Righetto, comunista e valdese a capo della bottega di appalto oggi gestita dalla nipote Franca e divenuta un ristorante gettonatissimo.
Il piccolo cimitero è spesso oggetto delle cure degli abitanti della zona che, senza chiedere niente a nessuno, spesso pensano in autonomia alla sua manutenzione. Poche parole e tanti fatti.
Così è successo qualche anno fa per la ristrutturazione del muro di recinzione, così è accaduto in questi giorni, quando è stata ricostruita la vecchia e malmessa fontanella del cimitero. Era realizzata con anonimi mattoncini rossi, che erano ormai deteriorati dal tempo e dal gelo d’inverno; ora invece è una vera e propria opera d’arte, completamente restaurata ed anzi trasformata in una bella scultura grazie alla spinta di Doriano Giovannetti, abitante di Renaio e soprattutto grazie al lavoro dell’abile scalpellino e scultore barghigiano Leo Gonnella che ha fatto davvero un capolavoro. Leo, ha scolpito le pietre per la fontana che poi insieme a Doriano e ad Emanuele Renucci, altro abitante della montagna di Renaio, ha provveduto ad installare nel piccolo cimiterino del paese.
Tag: cimitero, leo gonnella, renaio
gonnella diana
29 Giugno 2020 alle 19:06
che bella fontana. avete lavorate bene, e una opera d ‘arte, grazie per i nostri morti,
e vergogna al comune che ha lasciato andare.