(Le foto di questo servizio sono di Graziano Salotti)
BARGA – Iniziamo questo racconto dicendo che tanti sono gli stemmi di Barga, moderni ma anche antichi, che vediamo raffigurati in varie parti del Comune. Visivamente, primo tra tutti quello raffigurato su Porta Reale o Mancianella che fu rifatto nel 1884 simile ad altro molto antico e ormai corroso dal tempo, anch’esso scolpito come l’attuale dentro uno scudo all’interno di un riquadro rettangolare, il tutto di pietra serena. Questo stemma raffigura una barca, con albero e vela, che solca il mare verso oriente. Altro stemma antico ma un poco diverso e meno visibile è disegnato tra le delibere comunali dell’anno 1532, dove compaiono i remi alla barca, mentre l’albero che regge la vela, ha la chioma. Quanto si detto sino ad ora serva solo da introduzione all’argomento di quest’articolo diretto a riscoprire quando da Barga giunse a Montenero il suo stemma, quello attuale ancora in uso e com’è che si arrivò a una simile e importante volontà.
Intanto va detto, seppur cosa arcinota, che al Santuario di Montenero è presente una sacra immagine di Madonna detta delle Grazie di straordinario fascino e devozione, lì da secoli custodita ora da questi ora da altri religiosi, oggi dai Benedettini Vallombrosani, questo sin dal 1792 del Granducato di Toscana. Da sempre l’immagine è molto venerata, tanto che il 15 maggio 1947, all’alba della nuova Italia, Papa Pio XII la elevò al ruolo spirituale di Mater Etruriae, cioè, Patrona della Toscana.
Già a questo punto viene spontaneo chiedersi ma da quel 1947, quand’è che Barga, la più toscana delle città lucchesi, tramite i suoi organi politici, perché spetta solo a loro il gesto del dono ispirato a devozione, decise di portare il suo stemma ai piedi della Madonna di Montenero e così rendere omaggio a Lei ma anche a tutto un suo passato di comune storicamente ancora così importante tra i lucchesi e in Toscana? Si ricordi che Barga fu una delle prime acquisizioni del Comune di Firenze, città da cui, dopo secolari lotte, è nata la contemporanea Toscana. Barga sin dal 1342 ha percorso con la Città del Giglio tutto quel percorso sino all’Unità d’Italia e poi a oggi.
Quel temporale quand’è che Barga decise … è una bella domanda che ha come risposta l’evidenza: dopo trentaquattro anni da quel 1947, solo nel 1981, l’Amministrazione Comunale di Barga fu indotta ad accorgersi che il suo stemma non era presente a Montenero, quasi come se fosse stata in Toscana solo a metà, ma più avanti questa cosa sarà chiarita. Ecco che siamo al punto di dover capire di più circa come si mosse questa storia, oggigiorno tornata casualmente tra noi grazie a delle foto ritrovate, che però, ci indicano l’accaduto senza che abbiano un giorno o un anno preciso di riferimento. Così, cioè incognite nella datazione ma non nei personaggi, sono state inviate al sottoscritto, appassionato di ricerche storiche, per vedere di potergli dare un preciso momento.
L’invio è pervenuto allo scrivente tramite Mirna Magrini, che seppur avesse partecipato a quell’avvenimento, appunto, non ricordava la data e capirete, se vi è accaduto, che niente possa esser più antipatico che vedersi in una foto di una certa importanza e non riuscire a ricordarsi la data. A quel tempo Mirna Magrini era assessore alla cultura al Comune di Barga e in una di queste foto la vediamo assieme all’allora sindaco Alessandro Adami, al defunto assessore Alderano Romiti e con loro le due guardie comunali, oggi in pensione, Agostini e Donnini, mentre Elio Togneri regge lo stendardo del Comune e altre persone, di cui una ne parleremo più avanti. Passati quasi quarant’anni, di quelli che vediamo nella foto, possiamo dire che metà sono pensionati e gli altri defunti.
La ricerca è iniziata ricorrendo ai giornali locali dell’epoca e poi interpellando quelle persone che nelle foto si vedono e, dato il non poco tempo passato dal quel 1981, quasi quarant’anni, che ancora sono in vita. Grazie a Dio, umanamente ciò è stato possibile, e primo fra tutti il sindaco di Barga di quel periodo, Alessandro Adami, che alla mia domanda se ricordava qualcosa di preciso, così risposto: mi ricordo solo il mandato amministrativo 1980-85 ed era di domenica. Don Piero Giannini (l’ex Preposto di Barga) organizzò un pullman e parteciparono diversi concittadini, soprattutto di Barga.
Bene! Almeno in quei cinque anni potevo indirizzare le mie ricerche e con quest’importante indizio ho ricercato e su L’Ora di Barga del dicembre 1981 ho trovato ciò che cercavo nell’articolo Lo stemma di Barga nel Santuario di Montenero. Qui, intanto, ho potuto leggere che l’omaggio alla Madonna fu fatto la domenica del 17 ottobre 1981 e questa data l’ho anticipata a chi avevo interpellato, certamente sciogliendo in loro la possibile sorta curiosità di sapere, quale fosse stato il giorno di quel loro vissuto e successivo mancato ricordo temporale; però nelle foto poc’anzi citata c’era una persona che avrei dovuto sentire.
Infatti, avevo riconosciuto Mario Camaiani di Fornaci di Barga ma originario di Livorno, che ha lavorato come elettricista alla SMI e che in questi anni ha scritto anche diverse cose molto interessanti di storia locale, dei libri: La mia guerra – Da Livorno a Fornaci di Barga 1940-1945, del 2014, poi Sprazzi di vita del ventesimo secolo, nel 2016 e altre cose.
Occorreva lo sentissi perché nelle foto lo vedevo tutto cambiato a grande festa e in una addirittura mentre reggeva con un’altra persona lo stemma al momento della consegna al Superiore dei Benedettini di Montenero. Di lui sapendo che non era presente come assessore, consigliere o impiegato comunale, ho subito realizzato, che la sua presenza non fosse, si fa per dire, casuale, ma che invece avesse un ruolo ben preciso, come di chi ha sospinto l’idea e allora, soprattutto, che avrebbe potuto raccontarmi qualcosa di preciso circa il dono. Preso contatto con lui, molto gentilmente mi ha tolto ogni dubbio, perché come al gioco serale di Rai 1 “Soliti ignoti” alla mia domanda: è lei, per caso, che ha sospinto l’iniziativa? Lui mi ha risposto: Si sono io!
Anche a Camaiani ho posto la domanda di cosa ricordasse e mi ha inviato per scritto la sua interessante ricostruzione di quell’importante giornata per la storia di Barga, che riportiamo a chiudere quest’articolo, utile per fermare la cosa nel tempo e rendere edotti tutti quelli che da Barga sono andati o potranno ritornare a Montenero, sempre soffermandosi a guardare quello stemma di Barga e magari non hanno mai saputo spiegarsi di come sia arrivato lì, certamente portato dal Comune di Barga ma: da chi e quando?
Prima di passare a Camaiani, intanto, ecco come si svolse quella giornata del 17 ottobre 1981. In pratica si trattò di un pellegrinaggio organizzato dall’Amministrazione Comunale e dai parroci del pisano Vicariato di Barga, un viaggio ispirato a devozione e deciso espressamente per l’offerta alla Madonna di Montenero dello stemma di Barga. Si dice che furono presenti più di trecento fedeli che arrivarono a destinazione con sei pullman e diverse auto private. Il Comune di Barga era rappresentato dal Sindaco Alessandro Adami accompagnato dagli assessori Mirna Magrini e Alderano Romiti, oltre ai già ricordati dipendenti. La Messa fu concelebrata da Mons. Piero Giannini, Don Giuseppe Cola, Don Giuseppe Stagni, Don Alberto Isacco e Don Ruggero Bencivenni, con i canti della corale di Loppia e Filecchio diretta da Don Giuliano Catarsi.
La cosa bella che di tutta questa celebrazione, grazie a Mario Camaiani, abbiamo ancora le foto che poniamo in fondo a corredo dell’articolo.
Lo stemma, che fu scolpito da Dino Donini di Castelvecchio Pascoli, sorretto da Camaiani e un’altra persona di San Pietro in Campo, fu consegnato nelle mani del Superiore dei Benedettini che custodiscono il Santuario, con parole di circostanza da parte del Sindaco di Barga Adami e con lui intervenne anche Mons. Giannini. Oggi lo stemma è catalogato al numero novantatré dell’inventario Stanza degli Stemmi dei Comuni Toscani.
Ora leggiamo insieme il bel ricordo di Mario Camaiani:
Nel dopoguerra la ‘Madonna di Montenero’, fu elevata al titolo di ‘Patrona della Toscana’, e questo fece immenso piacere particolarmente ai livornesi, quindi anche allo scrivente, che da secoli la venerano come loro protettrice. Il suo Santuario, che ha la qualifica di Basilica Minore, sorge su una zona montagnosa ai margini meridionali di Livorno, ed è meta di continui pellegrinaggi. Ebbene, in conseguenza di detta elezione, il Superiore del Santuario decise di creare una ‘Galleria dei Comuni Toscani’, e a tal uopo inviò una circolare a tutti i municipi della regione, invitandoli a portare ai piedi della Madonna, loro Patrona, un proprio stemma da sistemare nella suddetta galleria. Come livornese, la bella notizia mi riempì di gioia, e mi recai alla sede del Comune di Barga per avere informazioni in merito. Lì mi dissero che l’invito dell’Abate di Montenero era giunto e che presto avrebbero preso una decisione sul da farsi. Ma il tempo passava e sembrava che la cosa fosse accantonata. Allora mi recai dal Sindaco pregandolo che accogliesse la mia richiesta di compiere quest’opera che, oltre il fatto strettamente religioso, per me univa la mia città di nascita con quella d’adozione. Il Sindaco, Alessandro Adami, mi ricevette benevolmente e mi fece capire che avrebbe esaudito ciò che gli chiedevo. Allora parlai con la signorina Mirna Magrini, fornacina, che era assessore comunale, la quale mise anch’essa una buona parola presso il Sindaco, e finalmente lo stemma del nostro comune fu costruito in bassorilievo su pietra. La consegna della bella pietra lavorata, al Santuario livornese, avvenne nell’ottobre 1981, e fu il sottoscritto, insieme con un altro barghigiano, a presentarla all’Abate, al cospetto di centinaia di barghigiani, con il Sindaco in testa; ed inoltre c’era anche il coro di Loppia che rese solenne la Santa Messa che fece in merito alla cerimonia. Per me fu una grande soddisfazione e debbo dire che da allora ogni volta che mi reco a questo Santuario Mariano, non manco di visitare con piacere la ‘Galleria dei Comuni Toscani’, dove fra tanti e tanti simboli comunali della nostra Regione, fa bella mostra di sé quello della nostra città di Barga.
Tag: barga, Fornaci, mario camaiani, montenero
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