Una vicenda fantastica

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L’altra notte stavo facendo un sogno, non mi piaceva, troppo insensato quello che accadeva, allora ne sono uscito.

Anche da noi c’è una vicenda fantastica, ma questa è sorprendente, non ne possiamo uscire, anzi ci sono altri che vorrebbero entrarvi.

In un paesino come Barga, nella Lucchesia, si consuma un’esperienza che sarebbe stato difficile immaginare.

C’era una volta…

Un gruppo di adulti, un po’ più di una ventina stavano frequentando un corso di informatica base per adulti.

Chi vi impartiva lezioni era un prof in quiescenza, straordinario (diciamo “fissatello”) sostenitore di Adulti-ancora-a-scuola, Life-long-learning.

Faceva lezione gratis, pur di veder riprender forma ad una situazione che aveva cogestito e che aveva progettato, che aveva funzionato con successo dal 200 al 2014. Proprio da quelle parti in Mediavalle e Garfagnana.

Quello era un Centro Territoriale Permanente per la educazione e la formazione in età adulta:

– che si occupava della alfabetizzazione italiana per stranieri e del recupero della terza media per quelli che se l’erano persa e per quelli che, giovanotti (per lo più erano maschi), avevano la disgrazia non poter andare avanti nella scuola dell’obbligo come la stragrande maggioranza degli adolescenti;

– che aveva maturato la convinzione che la formazione degli adulti e l’apprendimento per tutta la vita non fosse soltanto un modo dire:

– e che quindi aveva intrapreso due ulteriori strade: 1) quella della Formazione professionale, tanto che quel CTP divenne Agenzia Formativa Regionale Toscana LU9507; 2) dedicò risorse e intenti alla educazione non-formale per gli adulti, per lenire il loro restare indietro nell’apprendimento delle lingue straniere e nell’aggiornamento delle conoscenze dei nuovi linguaggi digitali, insomma per abilitarsi ad usare un pc ed a fruire di internet.

Beh, ma erano altri tempi, tempi “ricchi” nei quali però avevano cominciato a presentarsi a Roma governi che a poco a poco hanno tagliato sulla scuola e sulla sanità, guardando inebetiti l’emorragia italiana della delocalizzazione in nome della globalizzazione (non della solidarietà internazionale!), nuova dea della politica e della economia, o viceversa.

Ma… vi sto portando fuori strada… stavo raccontando di quei quasi trenta adulti che si iscrissero al Corso Informatica Base che l’Unitre-Barga aveva promosso, e che si frequentava presso l’aula di informatica dell’Istituto Superiore di Barga, g.c..

Erano principianti, diversi di loro a digiuno nell’uso del pc e nell’approccio ai novi apparecchi multimediali, c’era chi usava soltanto il telefonino vecchio stampo (non quello multimediale) e chi aveva a casa il computer per/del il figlio o la nipote, ma che per il resto era un po’ come un soprammobile. E a loro accadeva quel che avveniva di solito, che i giovani non si interessavano se i grandi di casa sapessero o no usare il pc e lo smartphone, tanto ci sarebbero stati loro all’occorrenza; avveniva in casa loro ed erano rimasti indietro. Indietro assai. Alla grande, appunto! Ma finalmente se ne erano accorti. E avevano preso al volo l’occasione per emanciparsi. Ci vado al corso dell’Unitre!

Emanciparsi, se ci fossero riusciti, dato che a chi curava e governava la cittadinanza fino ad allora non gliene era importato niente che la maggioranza degli adulti in Italia fossero analfabeti funzionali.

Come Governanti avevano caldeggiato la introduzione di “ogni cosa on line e bancomat per tutti”, ma non si erano minimamente preoccupati di far tornare a scuola tutti i nuovi ignoranti affinché potessero usare UserName PassWord Spid e-mail certificata sportello-on-line PIN SMS lettore di scheda sanitaria chiavetta per i numeri di accesso sicuro il numero dell’URP…, tanto per i diversamente-abili ci sono i patronati, i sindacati, i commercialisti, gli avvocati, i consulenti, eccetera.

Ritorniamo a bomba, quegli adulti iscritti a Informatica Base Uitre iniziarono il corso il 14 Gennaio 2020, tutto filava bene tanto che anche chi a casa non aveva il computer o non aveva la linea internet poteva apprendere a scuola col pc della postazione assegnatagli con l’accesso ad internet incluso.

Febbraio arrivò, e andavano avanti, c’era anche chi stava promettendo bene e sperava in un corso successivo, medio però, o avanzato.

In realtà il programma procedeva secondo previsione e la posta elettronica non era ancora domestica per tutti.

Proprio quel giorno che si impostò per ogni corsista l’obiettivo di avere “stasera” ognuno la propria e-mail, c’era chi era assente e c’era chi non ce la fece perché fuori tempo massimo pur finendo la lezione del 3 Marzo 2020 con mezz’ora di sforo (bontà del prof). E poi se ce l’avessero avuta tutti, senza internet o senza pc a casa quanto l’avrebbero potuta usare?

Certo, avrebbero potuto usarla in aula la settimana dopo alla nuova lezione!

Ma la cosa andò ancor diversamente. Proprio nei notiziari delle ore successive tanti di loro, e milioni di italiani cominciammo ad aver il fondato dubbio e la paura che i proclami, su sicurezza preparazione e grandezza della nostra situazione di fronte alla diffusione in Cina un nuovo virus spaventoso, televisionati e facebuccati da politici e governanti, fossero falsi.

Nei giorni prima andavano già a ruba mascherine e guanti, e se la gente li comprava e i negozi ne rimanevano sforniti un motivo ci sarà stato!

Il 5 Marzo 2020 senza neppure una scusa ci dissero che Coronella, il coronavirus, poi ribattezzato Covi19, era arrivato, era fra noi. Le scuole andavano chiuse, e forse… tutto quello che ogni lettore sa è quello che avvenne.

E quei più di venti adulti di Informatica Base Unitre si ritrovarono a piedi, soprattutto quelli senza pc o senza internet o senza e-mail, e un po’anche quelli senza smatphone! Ci fu anche chi il 10 Marzo 2020 fece pure un salto in Via dell’Acquedotto per vedere se per caso agli adulti fosse concesso di entrare a scuola e fare lezione di informatica.

Il prof (nickname Portoscompiglio o MagicoRE) non si dette per vinto, qualche telefonata in qua e in là, una notte a rispolverare conoscenze lasciate in quiescenza, poi propose di continuare Informatica Base-Unitrestando a casa, con lezioni a distanza.

Esclamazioni, occhi sbarrati, incredulità taciute, lo lasciarono fare. Quelli che accettarono di buon grado il tentativo di una didattica a distanza furono proprio i più “ignoranti”, quei corsisti di base che si sarebbero cimentati coraggiosamente nell’accesso al web, nella piattaforma della classe virtuale, nell’uso di strumenti digitali mai avvicinati.

Fuori di casa intanto montava la Terza Guerra Mondiale e anche i corsisti di Informatica Base stavano per rinchiudersi in casa come nuove Anna Frank. Ma ci sarebbero stati l’Aula Leggera, il www.inclassemia.eu e il www.adultiancorascuola.eu  che li avrebbero sostenuti nella loro “crescita culturale”, malgrado tutto loro volevano uscire dalla condizione di adulti analfabeti funzionali.

Tuttavia non tutti ce la fecero, chi non c’era all’ultima lezione si era perso uno spunto, chi non aveva internet o computer subito eliminati, chi non aveva la e-mail in gran disorientamento.

Come in ogni guerra ci sono stati dei dispersi e degli… scoraggiati.

Dal 6 Marzo 2020 la classe virtuale o aula leggera fu aperta. L’insegnamento a distanza via internet era una realtà anche per Informatica Base Unitre-AAAS.

Già, AAAS, adulti ancora a scuola, sentito dir prima, in aula dal prof, divenne così importante, un logo della strategia educativa.

Aula Leggera: compiti, spiegazioni, immagini, esercitazioni, correzioni, commenti e risposte, valutazioni, punteggi, video-lezioni; i desiderata e le richieste di alzare il tiro.

Poi le video conferenze.

Ecco, sulle video-conferenze inciampò l’asino, l’asino era l’Italia. Tra quelli di Informatica Base UNIURE AAAS pochi avevano una linea dati (= collegamento ad internet) sicura, stabile, efficiente, neppure il prof: già, in Italia da più di vent’anni chi “sale” (si dovrebbe dire chi “sciocca”) al governo tra le prime cose che prometteva era la banda larga o larghissima e più di recente il 5G, ma… chi l’aveva visti mai da loro in Italia? Si arrangiavano con Eutelia, Eolo, Linkem, e per chi era avanti il telefonino faceva da modem! Così c’era chi perdeva la linea, chi udiva male, chi vedeva poco, chi si irritava e se ne andava!

Solamente il telefono, la tradizionale telefonata rimetteva tutti quanti alla pari e in contatto, senza primi della classe ed asini. Ci furono telefonate. Non per tutti quanti. E qualcuno si eclissò dalla cabina di regia. Insomma il prof non ne sapeva più niente di alcuni degli originari corsisti.

In quel gruppo, campione realistico dell’Italia degli adulti, qualcuno non avendo lo smartphone o telefonino nuovo, in quell’era del Covid19, non poté partecipare allo scambio di messaggi con Whatsapp o con altro. Guarda che era l’era del Covid19 in Italia!

A tutti continuarono a essere inviate le e-mail generali, tutti meno due: quelli di cui l’indirizzo non si conosceva o proprio non ce l’avevano. Ma neanche il computer e/o la linea internet. Benedetta Primavera!

Fu, questa di Informatica Base Unitre AAAS, una esperienza unica e i risultati sono risultati eccezionali, dopo otto lezioni in presenza e il lavoro in Aula Leggera a distanza un bel numero di persone dei corsisti iscritti seppe usare il pc con buona abilità, sapevano far di più di molti di coloro che avrebbero detto di “si so usare il pc”. (In Inghilterra ci aprirebbero una linea di scommesse!)

Sul blog www.adultiancoraascuola.eu  ci hanno lasciato i link a produzioni individuali per lo scrutinio di primavera 2020, se gli attuali lettori del Giornale di Barga volessero osservarle, potranno cliccare sui link.

La storia poi è continuata. Continuarono il corso e le conferenze. Andarono avanti, sicuramente alcuni che erano rimasti indietro si sarebbero riscattati, li avrebbero aspettati e li avrebbero curati affinché si reintroducessero nell’aula con l’insegnamento   a distanza. E progettare ancora il futuro, perché tutti non vedevano l’ora della fine della III G M!

Ma la novità delle novità stava nel fatto che altri, al di fuori degli originali corsisti di Informatica Base Unitre AAAS, stavano chiedendo di iniziare a partecipare alla didattica a distanza. Perché le voci si spargevano e che quie corsisti adulti di 40/50 anni arrivassero anche a condividere lo schermo in conferenza, ce lo potevamo aspettare, ma che lo facessero anche gli ottantenni, alcuni prima ci ridevano su credendo fosse una trovata. Oggi non più.

 

 

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Commenti

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  1. Vincenzo Cardone


    Un grazie al Renato che con impegno e serietà, sta portando avanti questo “progetto” e il tutto animato da quel senso civico che dovrebbe essere il denominatore comune di cui abbiamo tanto bisogno. Bravo e bravi anche i corsisti!!!

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