Per Coldiretti il gassificatore di KME preclude il futuro della Valle del Serchiio

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Il gassificatore Kme preclude il futuro della Valle del Serchio e della Garfagnana, la sua tenuta ambientale, lo sviluppo del turismo naturalistico sempre più a trazione internazionale e dell’agricoltura che la caratterizza da sempre. E’ questo, in  sintesi, il parere di Coldiretti raccolto nella presentazione che il Presidente, Andrea Elmi ha illustrato in occasione dell’audizione generale dedicata alla presentazione delle osservazioni nell’ambito dell’inchiesta pubblica regionale. “Siamo molto preoccupati. – ha ammesso Elmi – Si mina il futuro di un’area importantissima: la sede dell’impianto si trova in mezzo a due parchi naturali. Non proprio il posto giusto”. 

Coldiretti ha usato la forza dei numeri per rappresentare la vera vocazione della Valle del Serchio:

“la sua vocazione è agricola – ha detto Elmi – Nell’areale a 10 km da dove dovrebbe nascere l’impianto ci sono quasi 500 imprese agricole ed almeno 2 mila occupati agricoli. L’agricoltura è la più grande industria di questa terra. L’impianto ne minerebbe lo sviluppo”.

Solo entro i 3 km ci sono 125 imprese operanti nei diversi settori: dalle colture varie all’allevamento con esperienza importanti tra Barga, Gallicano e Coreglia Antelminelli fino all’apicoltura che tra Valle del Serchio e Garfagnana conta quasi 3mila arnie.  “Noi, che abitiamo questa terra, abbiamo la responsabilità di preservarla e salvaguardarne la prospettiva. – ha detto Elmi – Non possiamo essere a favore dell’impianto”. 

Le principali osservazioni di Coldiretti si sono concentrate su alcuni fattori: lo studio è per esempio basato si un raggio di 2 km, parametro ritenuto inadeguato per ogni valutazione; non è stata considerata l’inversione termina della Valle e della sua forma a V ma ancora più grave si è sottostimata e sottovalutata la presenza dell’agricoltura.

“Lo studio – spiega ancora Elmi uno dei punti della “difesa” di Coldiretti – non tiene in considerazione l’apicoltura che è basilare per l’opera di impollinazione ed anche per il fatto che le api coprono un area di un raggio di 3 km dall’alveare per il loro lavoro. Sono state omesse quando tutti sappiamo che sono gli insetti più importanti per la vita su questo pianeta”. 

Per Coldiretti la presenza del gassificatore e dell’agricoltura sono inconciliabili.

“La Valle del Serchio e la Garfagnana non hanno bisogno di questo impianto. – conclude il Presidente di Coldiretti – Ma hanno semmai bisogno di nuovi ed ulteriori investimenti per sviluppare l’unico vero comparto che salvaguardia il futuro di quest’area straordinaria e di chi ci vive e ci vivrà. Siamo contrari”. 

 

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