CASTELNUOVO GARFAGNANA – Il 13 febbraio 1945 un bombardiere americano sganciò il suo carico di morte in questa bellissima vallata, nel cuore della Valle del Serchio. Una bomba colpi l’ingresso di un rudimentale rifugio fatto per proteggersi soprattutto dalle schegge; nell’impatto morirono 30 persone, tra cui anche il cappellano di Castelnuovo e tanti nuclei familiari.
A 75 anni da quel drammatico evento, per ricordare quel tragico giorno e tutti coloro che vi persero la vita, l’amministrazione comunale di Castelnuovo Garfagnana ha voluto posizionare due lapidi a memoria delle vittime innocenti. A poche decine decine di metri dal luogo d’impatto altre famiglie si nascosero in un altro rifugio. Tra questi Giuseppe Rossi che all’epoca aveva solo 10 anni. Tanti i parenti delle vittime che hanno voluto partecipare all’iniziativa ma anche cittadini, associazioni, autorità politiche e militari, tutti accomunati nel ricordo di quel pomeriggio che segnò in modo indelebile la vita di tante famiglie. In quel periodo così difficile di 75 anni fa anche due volte al giorno Castelnuovo Garfagnana e zone limitrofe subivano dei bombardamenti. Il motivo è stato spiegato da Feliciano Bechelli. Al termine della cerimonia una piccola delegazione si è recata proprio sul luogo e nel punto preciso dove morirono i 30 civili. Lì, monsignor Angelo Pioli anche in ricordo di Don Raffaello Rossi ha guidato tutti ii presenti in preghiera alla quale è seguita anche la santa benedizione.
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