Gassificatore, La Libellula: davvero verso la conclusione?

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FORNACI – La decisione che scaturirà a maggio-giugno dopo la conclusione della conferenza dei servizi chiamata ad esprimersi sul beneplacito o il rifiuto del progetto del gassificatore, segnerà davvero la fine di questa storia? Se lo chiede il Movimento La Libellula che profila anche gli scfenari futuri in caso delle due decisioni contrapposte: “se l’autorizzazione sarà negata, a meno di ricorsi da parte dell’azienda, potrebbe essere davvero la fine non solo di questo progetto ma anche di decenni di tentativi di fare della Valle del Serchio il luogo di smaltimento dei rifiuti industriali toscani; ma se invece la Regione dovesse dare il consenso, la via obbligata a quel punto sarebbe il ricorso al TAR.”

La Libellula interviene oggi, nel giorno in cui prende il via a Firenze la conferenza dei servizi e fa il punto di quelli che sono stati gli ultimi passaggi a cominciare dall’avvio dell’inchiesta pubblica sulla quale ha espresso le proprie critiche circa la scelta di indire due delle udienze previste nei locali di proprietà di KME. Ecco tutto l’intervento della Libellula:

 

“Siamo davvero avviati verso la fine della vicenda del progetto di inceneritore della KME (qualunque essa sia)?

Ci eravamo lasciati con la presentazione delle integrazioni al progetto da parte dell’azienda, dopo le richieste degli enti preposti; a questo punto tutto è pronto per la Conferenza dei Servizi, che partirà martedì 11 febbraio e dove gli stessi enti esprimeranno il loro giudizio per poi arrivare alla decisione finale da parte della Regione: un sì o un no, dunque, atteso al massimo entro l’inizio di giugno.

Nel frattempo è iniziata anche l’inchiesta pubblica con la prima “adunanza” tenutasi il 31 gennaio presso l’ex cinema SMI oggi Sala Incontri Circular Academy: si trattava della “audizione preliminare” durante la quale il presidente della Commissione, avvocato Giovanni Iacopetti, ha nominato su proposta delle parti i due commissari e cioè l’ingegner Fruttuoso, rappresentante di KME e l’architetto Stevanin, rappresentante delle parti contrarie al progetto e autore delle osservazioni per conto del comune di Gallicano (già noto per la sua precedente esperienza contro il progetto di inceneritore della Lucart).

Le prossima adunanza, come da Avviso al Pubblico si terrà il 21 febbraio alle ore 18, ancora presso l’auditorium di KME, durante la quale l’azienda farà la presentazione del progetto e non sono previsti interventi da parte del pubblico; nelle due successive adunanze fissate per il 28 febbraio e 6 marzo alle ore 21 presso il Teatro dei Differenti a Barga, saranno invece protagonisti gli autori delle osservazioni che illustreranno al pubblico presente le criticità e i motivi per i quali questo progetto non s’ha da fare; ci sarà poi un’udienza finale (di cui deve essere decisa ancora la data) durante la quale saranno illustrate le conclusioni a cui presidente e commissari sono arrivati e che saranno inviate in Regione; ricordiamo a tutti che, al pari delle conclusioni del Processo Partecipativo, conclusosi in Ottobre, nemmeno queste saranno vincolanti per il decisore, ma forniranno comunque una indicazione a lui utile.

Che dire sull’inchiesta pubblica? A molti ha destato perplessità la scelta della location per l’audizione preliminare: può un’inchiesta che si dice “pubblica” svolgersi all’interno dei locali privati del proponente il progetto? Non mettiamo in dubbio che a termini di legge tutto sia perfettamente regolare, ma certo ci sentiamo di condividere queste perplessità, anche alla luce dell’atteggiamento che finora l’azienda ha tenuto con le istituzioni locali e la popolazione, non certo aperto e conciliante; né ci convince del tutto l’argomentazione secondo cui, dato che l’inchiesta pubblica è a spese del proponente, si debba tenere almeno in parte nei suoi locali: se KME non voleva incorrere in questi costi (peraltro risibili se pensiamo all’investimento di cui stiamo parlando) aveva una scelta molto semplice a sua disposizione, non proporre questo progetto!

Sia come sia, il Movimento ha richiesto con forza al presidente Iacopetti di spostare in un’altra location le audizioni, ottenendo il risultato almeno per quelle in cui saranno presentate le osservazioni mentre per quella del 21 febbraio pare non fosse possibile a causa delle tempistiche richieste per le verifiche sugli impianti audio e proiezione del Teatro; bene, ma non benissimo.

Come Movimento comunque raccomandiamo ai cittadini la massima partecipazione a tutte le adunanze: al di là dell’indubbio interesse sui contenuti, chissà che magari qualche dirigente o esponente politico regionale non sia presente in queste serate, in tal caso fargli capire quanto sia sentito questo problema nella nostra Valle sarebbe estremamente importante, anche perché abbiamo la netta percezione che a Firenze, in Giunta, tendono a scordarsi quello che è successo fino ad ora in termini di movimento popolare. Per quanto riguarda le modalità di partecipazione ricordiamo che è necessario per prima cosa che ci inviate i nominativi con residenza, luogo e data di nascita entro il 19 febbraio – ore 16:00 (potete scrivere alla nostra mail info@movimentolalibellula.com o contattarci personalmente) che poi comunicheremo noi via PEC  ma è anche necessario compilare il modulo di partecipazione all’inchiesta pubblica (scaricabile qui) da riconsegnarci, anche questo, entro il 19 febbraio.

Tornando alla Conferenza dei Servizi: la decisione che scaturirà a maggio-giugno segnerà davvero la fine di questa storia? Se l’autorizzazione sarà negata, a meno di ricorsi da parte dell’azienda, potrebbe essere davvero la fine non solo di questo progetto ma anche di decenni di tentativi di fare della Valle del Serchio il luogo di smaltimento dei rifiuti industriali toscani; ma se invece la Regione dovesse dare il consenso, la via obbligata a quel punto sarebbe il ricorso al TAR.

Come abbiamo spiegato alla partecipatissima cena del Movimento del 6 Febbraio, questa strada sarebbe molto costosa (siamo nell’ordine delle decine di migliaia di euro) per cui è necessario iniziare a preparare le risorse; l’idea è quindi di invitare fin da ora tutti i cittadini a “impegnarsi” nel caso si renda necessario il ricorso a versare una quota a sostegno delle spese legali firmando delle ricevute apposite (come questa che potete intanto trovare presso il negozio ControVento a Fornaci e la farmacia Simonini a Barga); naturalmente non si tratta di vere e proprie cambiali e nulla vieta che non si dia seguito all’impegno, anche per sopravvenute difficoltà personali; nondimeno questo permetterà al Comitato di potersi organizzare nel più breve tempo possibile e valutare le risorse a disposizione per sostenere l’azione legale; anche una piccola somma, magari da parte di tutti i sostenitori, potrebbe quindi fare la differenza!

Naturalmente ci auguriamo tutti che non si debba arrivare a tanto e che gli enti preposti in Conferenza dei Servizi (primi fra tutti Arpat e Asl) valutino con assoluta imparzialità ed equidistanza gli elementi a disposizione (come la fantasiosa idea che quello proposto non sia un impianto di incenerimento ma di coincenerimento); siamo sicuri che sapranno essere nel loro giudizio  al di sopra dei “positivi” giudizi che la Giunta Regionale, meglio alcuni esponenti e secondo dichiarazioni pubbliche, hanno manifestato verso il progetto KME.”

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Commenti

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  1. FRANCESCO CONSANI


    dopo aver letto le dichiarazioni della libellula su un eventuale ricorso al tar in caso di risposta affermativa all’inceneritore kme dalla conferenza dei servizi, mi pare veramente umiliante,anche se necessario, per la nostra popolazione dover sostenere spese per quel ricorso.Bastava che alcuni politici regionali non avessero dato il loro assenso, infischiandosene della volontà popolare piu’ volte espressa, e che avessero richiesto subito un altro progetto alternativo, peraltro richiesto da piu’ parti, che avrebbe potuto incontrare il parere favorevole di tutti. Senza considerare le spese che stanno andando a sostenere alcuni comuni, in primis quello di Barga, per professionisti e che potevano essere utilizzate per le esigenze del proprio territorio.


    • Caro Francesco non importava pagare niente ci sono organi tecnici dello stato preposti a queste cose e quindi sono stati spesi male i soldi del Comune di Barga e degli altri comuni come quelli della Libellula e se per quest’ultima può fare come le pare per i comuni non è proprio così, quindi forse hanno sbagliato gli amminitratori


  2. E pensare che in nazioni verdi come la Danimarca, Svezia ecc. I pirogassificatori sono costruiti nei centro città con inquinamento zero, anzi sopra ci hanno fatto pure le piste da sci. A fornaci un pirogassificatore più moderno e più sicuro verra’ costruito ma con ignoranza la gente si oppone con tesi che hanno del ridicolo.. Al gruppo della libellula se mai avra’ successo sarà dura affrontare i dipendenti e le proprie famiglie quando lo stabilimento chiudera’ mandando a casa tutti, indotto compreso, gli ex sindacalisti della KME ora in pensione che riflettano molto su cosa stanno facendo visto le battaglie che hanno intrapreso nelle loro carriere per salvare e migliorare lo stabilimento e ora invece danno contro. Comunque da quello che ho notato finita la campagna elettorale nel comune i problemi del pirogassificatore sono passati in secondo luogo e penso niente verra fatto fin dopo le elezioni regionali e poi……


    • Lo stabilimento chiuderà o ridurrà pesantemente a prescindere dal progetto, e su questo sono disposto a farci delle scommesse. Sta solo cercando di dare la colpa a qualcuno inventandosi progetti a raffica uno più fantasioso dell’altro. Circa le altre nazioni, libere di fare ciò che vogliono, ma da noi bisogna ricordarsi sempre chi siamo, dove siamo, come operiamo. Non siamo ne Danesi ne Svedesi, siamo Italiani. Diversi.

      PS: come Francesco, firmiamo tutti con nome e cognome, per cortesia, non è simpatico potersi confondere nel leggere i pareri.

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