Si è riunita oggi (sabato 22 febbraio) l’unità di crisi aziendale, formata dalla Direzione e da tutte le componenti ospedaliere e territoriali coinvolte nel percorso di prevenzione per il Coronavirus “Covid-19”.
Nel corso dell’incontro è stato aggiornato il protocollo elaborato per la corretta gestione sia della fase preventiva che di eventuali casi sospetti, già condiviso con tutto il personale, compresi i medici di medicina generale. L’Azienda USL Toscana nord ovest, a seguito dell’ordinanza emessa dalla Regione Toscana, ha intanto attivato il numero telefonico 050-954444 (attivo dalle 8 alle 20 con personale e dalle 20 alle 8 con segreteria telefonica), a cui rispondono medici della sanità pubblica, e la casella di posta elettronica rientrocina@uslnordovest.toscana.it. Già molte le chiamate arrivate oggi (22 febbraio) al numero telefonico dell’Asl ma si ribadisce che a questi riferimenti aziendali si devono rivolgere per comunicare i propri dati personali (nome, cognome, indirizzo, domicilio e numero di telefono) le persone residenti negli ambiti territoriali di Massa Carrara, Lucca, Versilia, Pisa e Livorno che abbiano avuto contatti stretti con casi confermati di Coronavirus oppure coloro che, negli ultimi 14 giorni, abbiano fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato in Cina. Per le informazioni rimangono invece attivi e validi i riferimenti telefonici istituiti dal Ministero della Salute (1500) e dalla Regione Toscana 800.55.60.60, attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle ore 15. E’ già disponibile su tutto il territorio aziendale un servizio di interpretariato, in urgenza, grazie a professionisti di lingua cinese. Si ricorda di seguito quanto previsto dalla ordinanza regionale. Per i soggetti che abbiano avuto contatti stretti con casi confermati della malattia infettiva diffusiva, viene confermata dall’Azienda sanitaria la misura della quarantena con sorveglianza attiva. Per le persone che, negli ultimi 14 giorni, siano arrivate in Italia dopo essere state in Cina, l’Asl prevede la misura della permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva, con gli operatori sanitari che hanno preso in carico il cittadino che forniranno tutte le indicazioni d’igiene personale per ridurre al minimo i contatti con altri soggetti. Per queste persone, il personale sanitario effettuerà quotidianamente una rilevazione delle condizioni cliniche. Qualora subentrino lievi sintomi quali rinorrea, tosse, difficoltà respiratorie e rialzo di febbre, verrà eseguito a domicilio il tampone oro – faringeo. In caso di positività, la persona sarà trasferita mediante 118 in isolamento ospedaliero. E’ stato anche ribadito che gli individui che abbiano avuto contatti con soggetti confermati di malattia infettiva e le persone che, negli ultimi 14 giorni, siano arrivate in Italia dalla Cina non devono accedere alle strutture sanitarie bensì utilizzare i numeri della sorveglianza attiva per ogni comunicazione, informazione e necessità. Nel corso dell’incontro dell’unità di crisi sono inoltre state confermate le necessarie dotazioni di dispositivi di protezione individuali (DPI) previste dal protocollo, anche per gli operatori del territorio. Sono poi già in atto iniziative formative per il personale interno e sono previsti anche interventi formativi specifici dedicati ai soggetti convenzionati. Nel corso della prossima settimana si svolgerà una conferenza dei sindaci con all’ordine dei giorno la questione Coronavirus e l’Azienda conferma la sua disponibilità ad organizzare, insieme ai Comuni, alcuni incontri di informazione alla popolazione su tutti i territori, come già richiesto da alcuni amministratori. L’unità di crisi dell’Asl Toscana nord ovest si riunirà ogni settimana, in stretto collegamento con la task force della Regione Toscana, per verificare l’andamento della situazione e per esaminare problematiche locali, da trattare comunque in maniera integrata con la Regione e attuando comportamenti omogenei su tutti i territori nel pieno rispetto delle indicazioni del Ministero della Salute.
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Tag: corona virus
Giuseppe
5 Marzo 2020 alle 19:26
Ma noi volontari in servizio sanitario arriviamo su un servizio che la centrale ha dato un codice rosso per dolore toracico, poi arrivi sul obbiettivo e il paziente ha febbre e tosse e i familiari hanno detto alla centrale della febbre e tosse Noi volontari a quel punto cosa dobbiamo fare visto che non viene dato le maschere e il vestiario ai volontari