BARGA – Il progetto “Aria di ricerca in Valle del Serchio” ha avuto un nuovo step mercoledì sera 11 dicembre presso aula magna dell’ISI di Barga con la presentazione e la riflessione sui dati emersi dai questionari distribuiti, grazie anche al supporto di tante associazioni su tutto il territorio della Media Valle del Serchio, per conoscere che cosa pensano i cittadini della Valle del Serchio sullo stato di salute della popolazione e sullo stato dell’ambiente. Hanno presentato i responsi dei questionari il prof. Annibale Biggeri e la prof.sa Bruna De Marchi (Epidemiologia e prevenzione università di Pisa).
Di seguito il dibattito incentrato sui possibili scenari relativamente ai risultati che si otterranno con il progetto Aria di ricerca e le future implicazioni sulla sanità pubblica.
Interessante è stato poi apprendere dal parte del prof. Riccardo Petrini del dipartimento scienze della terra dell’Università di Pisa che verrà avviato d’intesa con l’Amministrazione Comunale di Barga uno studio universitario sulla distribuzione degli elementi potenzialmente tossici nei suoli e nelle acque della Media Valle del Serchio che si concentrerà in particolare sul territorio barghigiano. II primi responsi dell’operazione si avranno già a primavera mentre lo studio si concluderà entro un anno per fornire un quadro esatto sulla qualità di aria e di suolo, su quali tipi di contaminanti sono presenti, sulle sorgenti di eventuale inquinamento e sui metodi per mitigare l’impatto di eventuali inquinanti.
Uno studio indipendente, ma, per il prof. Petrini, straordinariamente in sinergia con il progetto Aria di Ricerca avviato ormai da un anno e che si concentra sullo stato di salute della popolazione e sull’analisi in particolare di alcune malattie che si stanno registrando sul territorio con particolare insorgenza negli ultimi anni, secondo i dati dell’agenzia Regionale della sanità; particolari insorgenze come nel caso delle malattie urinarie. Malattie, come nello specifico secondo il prof. Biggeri, come più volte sostenuto, hanno un profondo legame con la presenza di sostanze inquinanti nell’ambiente.
Oltre alla presentazione dei questionari e di quello che è emerso. Da sottolineare anche l’intervento della sindaca di Barga, Caterina Campani, visto che il comune fa parte di entrambi i progetti di ricerca e che è stata un po’ la portavoce ieri sera degli altri 8 comuni che partecipano al progetto Aria di Ricerca.
“Qualsiasi cosa emergerà da queste indagini ci sarà l’impegno delle amministrazioni comunali – ha detto Campani – per promuovere iniziative conseguenti, sia per approfondire eventualmente i dati emersi che per eliminare le fonti di inquinamento dannose”.
Ha poi annunciato che il comune si sta muovendo anche su altri fronti: ha fatto richiesta, per quanto riguarda la rilevazione dell’aria per il posizionamento di una centralina fissa a Fornaci di Barga, ricevendo in tal senso positive indicazioni dalla Regione Toscana. La Regione ha comunicato che sta infatti valutando lo spostamento della centralina che ora si trova a Fornoli, proprio sul territorio bargjhigiano e cioè a Fornaci
“Si è comunque avviato in questi mesi un percorso virtuoso per il territorio – ha concluso la sindaca- con una valutazione che alla fine sarà approfondita e ci farà agire per il meglio”
Per quanto riguarda i questionari raccolti tra la popolazione, emerge che la gente ha una forte consapevolezza delle malattie che storicamente sono state importanti su questo territorio, segnatamente i tumori ed il tumore al polmone e le malattie respiratorie. Emerge anche una forte consapevolezza dei fattori di pressione ambientale presenti, in particolare legati all’inquinamento dell’aria ed alla presenza di metalli pesanti nell’ambiente. Non si collega però questo, stranamente, ad una consapevolezza riguardo l’emergere di patologie legate a questi inquinanti. E si ha poca consapevolezza che al punto di vista dell’evoluzione temporale della frequenza delle malattie i tumori ed il tumore al polmone e le malattie respiratorie sono in diminuzione rispetto alla crescita di altre patologie come quelle cardiovascolari e quelle legate a insufficienza renale.
Approfondito comunque questo punto, dopo i questionari, Biggeri e De Marchi hanno illustrato il successivo passo del progetto di ricerca: un’analisi più approfondita legata appunto allo sviluppo di malattie renali sul territorio, attraverso analisi del sangue e dell’urina per riscontrare in modo più approfondito la presenza e l’insorgenza nella popolazione. Dovrà quindi essere arruolato un campione di popolazione per effettuare le analisi.
Tag: aria di ricerca, suolo, valle del Serchio, studio, inquinamento, acqua, stato di salute
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