Preoccupa anche la Provincia di Lucca il piano di riorganizzazione degli uffici postali di Poste Italiane e, in particolare, il nuovo orario degli sportelli di Castelnuovo Garfagnana, Forte dei Marmi, Marina di Pietrasanta e Lido di Camaiore, dov’è prevista la chiusura del turno pomeridiano degli uffici.
A farsi portavoce della preoccupazione e a sollecitare un ripensamento da parte dell’azienda, è il Consigliere provinciale Andrea Carrari con delega alle questioni dell’area della Garfagnana.
“Posso capire le necessità periodiche di riorganizzazione del servizio per motivi aziendali ma – dichiara Carrari – non si comprende perché quando si parla di riorganizzazione questa si traduce solo con tagli ai servizi, e in questo caso un servizio essenziale per i cittadini che proprio a Castelnuovo, ad esempio, vedono l’unico sportello della zona aperto nel pomeriggio. Chi lavora la mattina e non può recarsi alle Poste è quindi costretto a spostarsi di chilometri, a Fornaci di Bargam per poter spedire una raccomandata o ritirare un pacco? Per non parlare dei residenti dei comuni Versiliesi interessati da questi tagli”.
Secondo il consigliere provinciale al danno si aggiungerebbe la beffa perché l’area montana della Garfagnana già patisce il disservizio causato dalla funzione di recapito e di altri servizi postali a giorni alterni. “Stiamo parlando di una realtà montana con circa 30mila abitanti – spiega – che non può essere ulteriormente penalizzata in questo modo solo per logiche aziendali che, invece, dovrebbero trovare la forza proprio nella capillarità della presenza sul territorio. I cittadini sono giustamente arrabbiati e la questione è da qualche settimana sui tavoli della Regione Toscana. Il servizio postale è riconosciuto come diritto universale e dev’essere garantito a tutte le comunità territoriali, anche quelle più periferiche perché proprio per essere tali non possono essere abbandonate”.
Da parte della Provincia di Lucca, quindi, massimo sostegno ai cittadini di queste aree. “Chiederemo con forza a Poste Italiane di fare un passo indietro – conclude Carrari – e siamo al fianco di cittadini e organizzazioni sindacali che già paventano un ricorso al Tar su questa scellerata decisione”.
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