Siamo con il nostro racconto di questo 1916 al Giardino di Barga e vediamo allora come si presenta.
A questo largo, detto il Giardino, non ancora definito dal punto di vista urbano, in questo 1916, scelta come data di riferimento storico, oltre alle vie sterrate o inghiaiate già accennate nel precedente articolo, arrivano altre e diverse strade di simile natura: la provinciale che salendo da Fornaci di Barga, passando dal Fosso e Porta Reale, qui giunge oltrepassando il Ponte Nuovo, costruito da circa vent’anni. Questo tratto di strada che segue sino a Castelvecchio Pascoli, in omaggio al Poeta è intitolato al suo nome sin da quando ci fu il suo secondo corteo funebre che mosse dal cimitero di Barga il 6 ottobre 1912. Inoltre, lì al Giardino vi arriva un’altra via dal Ponte di Borgo oggi Ponte Vecchio. È la precedente parte finale della strada proveniente da Fornaci di Barga, prima che fosse fatto il ricordato Ponte Nuovo e che anch’essa è una via che dà accesso al sobborgo del Giardino, il cui tratto finale di Barga è intitolato ad Antonio Mordini. Altra via arriva al largo del Giardino scendendo Canteo, la via che porta alla montagna. Una strada, quasi un sentiero interpoderale, che è destinato a divenire il più bel viale di Barga, per i caratteristici e ricchi villini che poi vi costruiranno gli emigranti di ritorno dopo il futuro e drammatico terremoto del 1920. Il Comune di Barga, nell’allora più che imprevedibile dopo guerra 1940-45, lo intitolerà al sindaco di Barga di questo 1916, volontariamente distaccatosi dal suo incarico a causa della presente Grande Guerra che fiammeggia sui monti a nord-est d’Italia: il medico legale, scienziato italiano della semiotica medico-legale, Prof. Cesare Biondi.
Infine, da questo largo, sotto il vigile sguardo della maestosa Pania, parte la via del Piangrande che va alla stazione di Barga Gallicano, solcando un piano dove si è già iniziato a costruire una, forse due o tre ville in aggiunta a quella casa colonica che nel 1898 aveva costruito Antonio Gonnella, ai giorni nostri, definita la prima di tutto il piano. Questa (oggi abbattuta in questo 2019) ha in fronte la chiesetta detta del Sacro Cuore, in quel 1916 poco più di dieci anni che s’iniziò e voluta da “un pretino secco come un uscio che tutti chiamavano Il Dorme”; un misericordioso e vivo Santo di Barga che morirà nell’impensabile 1960; ha per nome Enrico Marcucci ed è uno dei canonici del Duomo e per lo spirituale segue anche il Conservatorio di Santa Elisabetta.
Torniamo ora all’Annuario e vediamo che inizia dicendoci che sindaco di Barga, come si è detto, è il Prof. Cesare Biondi, grande medico legale italiano e professore universitario a Siena, nume tutelare del locale partito del Popolo e amico fidato degli emigranti di ritorno ma anche delle persone più umili che cura gratis al suo gabinetto della bella villa di Pozza, quella che fu dei Bertacchi di Barga, ma anche salendo gli irti stradelli di montagna. Il Sindaco è censito nell’Annuario seppur si sappia che sia già partito volontario per la guerra con il grado di Maggiore Medico. Comunque il distacco fu autorizzato dagli enti superiori e dopo il momentaneo prosindaco, il consigliere e genero Alfredo Bonaccorsi, destinato a divenire musicologo dei più apprezzati in Italia, che anch’egli è dovuto partire per la guerra. Si era nel 1915 e ora la funzione di prosindaco è disimpegnata dall’altro consigliere di maggioranza, l’emigrante di ritorno Emilio Garzoli, che nell’incarico ci resterà sino a fine guerra, quando Biondi rientrerà nel suo incarico. Aggiungiamo noi che c’erano anche due i consiglieri provinciali: lo stesso Prof. Biondi (distaccato) e Giuliani Prof. Cav. Giulio, un ex sindaco di Barga.
Segretario del Comune è Luigi Fiesoli, mentre l’Esattore è Inaco Salvi, Conciliatore il già notato Egisto Piacentini, che è Governatore anche dell’Arciconfraternita di Misericordia, altra importante istituzione ignorata nell’Annuario, la quale aveva anche la funzione, si fa per intendersi e col dovuto scarto, di un odierno 118 che agiva nel Comune e anche fuori da esso, per poi fare capo all’ospedale, anche di Lucca e oltre per i trasferimenti con carro a cavallo. Dal 1911 il servizio è svolto in accordo e sotto la sua diretta direzione della Misericordia, da due vetturali, che sono Cosimini Pietro e Betti Pietro. Ricevono £ 80 all’anno di retribuzione fissa cui si aggiungeva la tariffa a viaggio che vedremo sotto. La condizione richiesta è che siano disponibili di giorno e notte all’ora della chiamata, se mancanti al servizio richiesto, dovendo ricorrere la Misericordia ad altri, la stessa istituzione tratterrà a sé la tariffa destinandola a questi ultimi, senza accettare reclami dai titolari del servizio. Le tariffe sono di £ 18 per Lucca, £ 21 con il pernottamento, £ 8 per Castelnuovo Garfagnana, Bagni di Lucca e Borgo a Mozzano. Mentre £ 6 per le Capanne di Vitiana, £ 4 per Ponte all’Ania, Filecchio, Caterozzo (Fornaci di Barga area SMI) e Mologno al Meuccio, infine £ 3 per Fornaci di Barga (Fornaci Vecchia), Castelvecchio di Barga e per il Colle del Belvedere. La Misericordia che fa anche i servizi funebri per il cimitero urbano, convenzionata per il tragitto dalle varie chiese, con delle persone proprietarie di un carro a cavallo, servizio disimpegnato da Pietro Betti alla cassetta, guidando il bel carro funebre di Felice Goti. Questo carro, con Pietro Betti alla guida, nel mesto giorno del ritorno della salma Pascoli alla sua terra, era il 1912, aveva fatto il servizio funebre con vari confratelli dalla stazione di Ponte all’Ania a Barga, mentre infuriava una terribile tempesta di pioggia e vento che scompigliava le ghirlande e faceva fiammeggiare le torce.
L’Arciconfraternita di Misericordia è diretta in questo 1916 da: Governatore Piacentini Egisto, suo vice Rocchiccioli Giovanni Battista, cassiere Equi Antonio, segretari Giannotti Nello e Alfredo Stefani, consiglieri Castelvecchi Giovanni fu Antonio, Moscardini Umberto, Santi Candido e Casci Giovanni. Provveditore Simonini Ovidio, revisori Piacentini Vittorio e Lucignani Cesare. La storia letta ai giorni nostri ci dice che questo gruppo di persone incaricate nel dirigere e amministrare la Misericordia, detto Magistrato, resterà tacitamente incaricato sino a tutto il futuro 1919. Il motivo del tacito rinnovo è descritto nel libro “L’Arciconfraternita di Misericordia di Barga compie 200 anni (1817-2017) ”, redatto dallo scrivente con l’importante ausilio di Sara Moscardini. Infatti, nella nota dello scrivente a pagina 247, se ne descrivono i motivi, dovuti al grave momento vissuto da tutta l’Italia in guerra e allora leggiamola:
Ci domandiamo: ma in questo mese del dicembre 1916 furono rinnovati gli incarichi amministrativi della Misericordia per il biennio 1917-1918? … Allora, ma crediamo si sia già capito, va detto che questi sono gli anni della Guerra Mondiale 1915-1918 ed è pensabile che ogni associazione di Barga, pur nella continuità d’azione, vivesse momenti di un necessario basso profilo dovuto al momento vissuto, giustificante nel caso Misericordia di Barga, il mancato rito del rinnovo degli incarichi. Barga, tutto il suo Comune, per aver accolto sin dal 1915 a Fornaci di Barga la Fabbrica di Munizioni finanziata dal Ministero della Guerra, militarizzata e gestita dalla Società Metallurgica Italiana dell’Ing. Luigi Orlando, si trovò quasi in prima linea, impegnando ogni sua intelligenza e umana per il fine vissuto con grande slancio patriottico. Uno stato delle cose che rendeva maggiormente drammatico il momento vissuto, per esempio sul giornale locale La Corsonna, n° 4 del febbraio 1916, si annuncia “Niente Carnevale”: “Il buon senso del popolo non ammette, mentre tanti fratelli volenterosamente si sacrificano nelle trincee, i balli e altri generi di bagordi.”
Tra l’altro, molti sono i giovani che da ogni luogo del Comune di Barga sono partiti o attendono la partenza per il fronte e tante sono le famiglie che iniziano a vivere momenti di dolore al pensiero della sorte che potrà capitare ai loro cari figli.
Sempre il locale giornale La Corsonna, già nel 1915, ha iniziato a comunicare i primi feriti e morti del Comune di Barga per la Patria, tutti s’intristiscono come non mai alla conoscenza diretta di un elenco che ogni mese si aggiorna, uno stillicidio che durerà sino alla fine della guerra e oltre: più di centocinquanta tra Dispersi e Morti.
Tornando al quesito che ci siamo posti in apertura di questo inciso: fu rinnovato il Consiglio d’Amministrazione o Magistrato della Misericordia nel biennio 1917-1918? Propendiamo per il no. Un’idea che parrebbe confermarsi andando dietro al Registro dei Consigli d’Amministrazione, infatti, seguendo i nomi dei presenti ai vari incontri, si può dire che nel 1917-1918, si ripetano quelli del precedente biennio 1915-1916.
Riprendendo il filo del racconto dobbiamo dire ancora che c’è in Barga la Banda Comunale che periodicamente intrattiene i barghigiani sul piazzale del Fosso e altri luoghi, nobilitata per aver ben presente che a Pisa, ma forse non era questa ma la Banda Angelio, quando nel 1872 prese parte ai funerali di Giuseppe Mazzini, aprendo con quella di Livorno il corteo funebre. A Fornaci di Barga, all’interno della SMI, si sta pensando di istituire una banda di fabbrica che nel reale delle cose avverrà da lì a poco.
In Barga, come nel Comune, iniziata la Guerra da circa un anno, si stanno dando da fare i vari Comitati sorti per l’assistenza alle famiglie dei soldati al fronte, opera di concreto aiuto che sta alla base del grande impegno che avrà come attore principale l’Ing. Luigi Orlando, capo e direttore della grande fabbrica che a Fornaci di Barga è ancora in fase d’ampliamento. Infatti, sta assorbendo numerosissima mano d’opera, molte le donne e i ragazzi, perché i giovani uomini erano al fronte o si apprestavano per raggiungerlo.
Si diceva che si fa pressante ognora sempre di più il concreto aiuto alle famiglie dei soldati al fronte, infatti, per l’evidente problema del continuo aumento dei morti partiti dal Comune di Barga e comuni limitrofi, il Governo centrale sospingerà l’Ing. Orlando a dare l’avvio a un vero e proprio Comitato Pro-Orfani di Guerra, così come aveva già fatto a Livorno. Questo prende avvio pian piano quale attività aggiuntiva e qualificante il già fattivo impegno circa gli aiuti materiali alle famiglie che hanno i figli, anche nei comuni circonvicini a Barga, rimasti orfani del padre.
Entrando nei fatti, si arriverà alla fondazione di un vero Asilo per gli Orfani di Guerra, progetto reso pubblico il giorno 4 novembre 1918, quando la soffertissima vittoria sarà patrimonio di tutti. Per questa storia, vedi i dieci articoli dello scrivente pubblicati e presenti su questa testata “La Grande Guerra 1915-18: come nasce a Fornaci l’asilo pro-orfani Giovanni Pascoli”.
Il progetto, dopo pochi anni da quel 4 novembre 1918, avrà un cambiamento nelle finalità e qui saranno accolti gli orfani di guerra anormali psichici. Gli stabili, ampliati negli anni successivi all’avvio pratico del primo progetto, sono ancora visibili presso l’attuale Ceser Asl 2 a Fornaci di Barga.
Abbiamo detto, così come rileva l’Annuario, che Barga era capoluogo di Mandamento e quindi c’è la Pretura e in quest’anno il pretore è Santoro Michele, cancelliere Iaccheri Alfredo, inoltre, l’Ufficio del Registro che ha per ricevitore Giuliani Giulio e l’Agenzia delle Imposte con agente Carli Carlo.
Qui ci fermiamo con l’articolo con l’appuntamento al prossimo, in cui vedremo le attività dette “Professionisti, industriali e commercianti”.
Tag: barga, prima guerra mondiale
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