FIRENZE – Mai più soli, il bullismo e il cyberbullismo vanno contrastati fortemente con azioni di prevenzione e sensibilizzazione. Arriva la proposta di legge regionale “Disposizioni in materia di prevenzione e contrasto del fenomeno del bullismo e del cyberbullismo” proposta dal gruppo consiliare Pd e che presto avvierà il suo iter approvativo in commissione.
A presentarne oggi i contenuti in una conferenza stampa sono stati Ilaria Giovannetti, prima firmataria della proposta, Stefano Scaramelli, presidente della commissione Sanità e politiche sociali e Vittorio Bugli, assessore regionale alla presidenza.
«Questa proposta – ha spiegato Ilaria Giovannetti – nasce proprio dai giovani che, attraverso il Parlamento regionale degli studenti ci hanno posto qualche tempo fa il problema di arrivare a una normativa toscana. C’è stato un lungo lavoro, che ha visto la collaborazione e l’ascolto di esperti, personalità e amministratori. L’obiettivo era quello di allargare il perimetro delle azioni a tutti i luoghi della società dove i ragazzi e le ragazze vivono e si confrontano con la loro realtà. Quindi non solo la scuola, ma anche la pratica sportiva, l’associazionismo e, naturalmente, la rete internet ed il mondo dei social network. L’aspetto più importante di questa proposta – ha concluso Giovannetti – è forse quello dell’istituzione del “Comitato regionale per la lotta al bullismo e al cyber bullismo”, che assumerà il compito di elaborare progetti e coordinare le azioni».
«La sfida è essenzialmente di carattere culturale. Vuol dire aprire una breccia dentro un tema che molte volte non si vuole affrontare, e farlo con una legge in una regione come questa è importante – ha detto Stefano Scaramelli complimentandosi con Giovanetti per il lavoro portato avanti – Il fatto che una proposta come questa arrivi dalla più giovane consigliera del Consiglio è un bel segnale. Merito quindi ad Ilaria Giovannetti e grazie a Vittorio Bugli che ci ha messo la copertura finanziaria. Contiamo di metterci subito al lavoro in commissione per arrivare prima possibile alla discussione e approvazione in Consiglio. La proposta lavora molto sulla prevenzione, perché poi una volta che si verificano i fenomeni di cyberbullismo sono altri i soggetti che devono intervenire. Prevenzione dunque, formazione, educazione al rispetto, coinvolgimento degli studenti e delle famiglie. Queste – ha concluso – sono i campi in cui la Regione può svolgere il proprio raggio d’azione».
«La Regione Toscana – ha detto Vittorio Bugli – ha già proprie azioni di contrasto al bullismo e al cyberbullismo. Ma non vi è dubbio che il fenomeno ha assunto una tale dimensione che vi fosse il bisogno di dotarci di una norma di riferimento a livello regionale. Appare evidente che non vi è famiglia, ormai, che direttamente o indirettamente abbia a che fare con episodi del genere. Ringrazio la consigliera Giovannetti per aver portato avanti questa proposta che ha il merito da una parte di tenere accesi i riflettori sul fenomeno e, dall’altra, di provare a coordinare i diversi settori sia della struttura regionale che della società che operano su questi temi. Un punto centrale – ha concluso Bugli – riguarda la possibilità di creare un circolo virtuoso attraverso la formazione di figure che nel loro specifico ambito proveranno ad ampliare i diversi progetti e a coinvolgere».
La proposta di legge contiene interventi finalizzati a promuovere azioni di prevenzione e di contrasto al fenomeno del bullismo e del cyberbullismo con particolare riferimento alle scuole, ai luoghi di aggregazione giovanile, anche di ambito sportivo, con l’obiettivo primario di tutelare e valorizzare la crescita educativa, sociale e psicologica degli studenti e dei loro contesti di vita.
Sono previste quattro tipologie di azioni che la Regione promuove e sostiene: l’attivazione di programmi di formazione per il personale scolastico ed educativo le azioni svolte direttamente tra i minori attraverso la metodologia della educazione tra pari; le azioni rivolte ai minori e alle famiglie finalizzate all’uso consapevole degli strumenti informatici e della rete internet; le azioni di monitoraggio del fenomeno del bullismo, in tutte le sue manifestazioni, compreso il cyberbullismo e dell’efficacia delle misure di contrasto realizzate. Gli strumenti che consentiranno la realizzazione di queste azioni sono: la realizzazione di campagne di sensibilizzazione e di informazione rivolte agli studenti e alle loro famiglie in ordine alla gravità del fenomeno del bullismo e del cyberbullismo e delle sue conseguenze; l’organizzazione di corsi di formazione, rivolti a gruppi di studenti finalizzati alla creazione di occasioni di ascolto e confronto all’interno delle proprie classi in modo da rendere gli studenti veri protagonisti attivi nel percorso di prevenzione dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo; i programmi di formazione per il personale scolastico ed educativo volti all’acquisizione di tecniche pedagogiche e di pratiche educative.
La Regione, inoltre, dovrà promuovere e sostenere protocolli di intesa con i soggetti istituzionali, che a diverso titolo e nei diversi settori della vita sociale, svolgono un ruolo formativo e culturale nei confronti dei minori.
Gli interventi regionali di contrasto al cyberbullismo saranno realizzati nell’ambito delle leggi di settore. Gli interventi verranno identificati annualmente attraverso la nota di aggiornamento al DEFR.
Potranno beneficiare dei finanziamenti relativi agli interventi i Comuni, singoli o associati, anche tramite la conferenza zonale per l’educazione e l’istruzione; le scuole di ogni ordine e grado, anche tramite la conferenza zonale per l’educazione e l’istruzione; le aziende del sistema sanitario regionale; gli enti di ricerca e le università degli studi.
La proposta di legge prevede anche l’istituzione del “Comitato regionale per la lotta al bullismo e al cyber bullismo”, con funzioni propositive nei confronti della giunta toscana.
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