BARGA – Gli alpini di Barga oggi pomeriggio hanno fatto festa per la conclusione dei lavori per la sistemazione di quella che hanno voluto chiamare la “Baita degli Alpini”, ma che soprattutto hanno voluto intitolare a Giampiero “Popy” Gonnella, alpino e e capogruppo indimenticato e indimenticabile degli alpini di Barga il cui anniversario della scomparsa ricorrerà il prossimo 28 agosto.
C’era per l’occasione la figlia Ambra con la nipote, la consigliera Ilaria Giovannetti, alla cerimonia che ha visto la presenza anche di una folta delegazione di alpini, ma anche una rappresentanza dei Carabinieri in Congedo e dell’Associazione Militari in congedo di Barga e dei Marinai sezione di Fornaci.
Il taglio del nastro è stato a cura della figlia Ambra, alla presenza anche del sindaco di Barga, Caterina Campani e del capogruppo degli alpini di Barga, Andrea Bertolini.
Sono stati poi ricordati tutti gli alpini che in questi anni hanno collaborato alla realizzazione di quello che era sempre stato un sogno del Popy, ma anche di Antonio Nardini che pur se non presente materialmente lo è stato sicuramente nello spirito; non è mancato peraltro il ricordo del suo lavoro come quello di Graziano Angelini, anche lui impossibilitato a partecipare.
La Baita “Gonnella”, era la vecchia serra dismessa e abbandonata di Villa Gherardi che il comune ha concesso in comodato d’uso gratuito agli alpini; sorge vicino a Villa Gherardi e gode di una vista privilegiata dell’antico castello, servirà come punto di ritrovo e di socializzazione per gli alpini di Barga. Non è l’unico intervento che verrà realizzato. Si sono infatti ultimati i lavori all’intonaco della chiesina secentesca di Villa Gherardi, restaurata proprio con i soldi messi a disposizione dagli Alpini di Barga. Presto si procederà alla tinteggiatura dopo che già è stato anche rifatto il tetto; poi la sistemazione dell’interno dove sorgerà il museo degli Alpini.
E’ un bel progetto quello che ha permesso il recupero di questa chiesina abbandonata ormai da decenni; peraltro devono ancora essere trovati un po’ di fondi e per questo gli alpini sperano non solo nella provvidenza, ma anche nel concreto aiuto di chi vuole bene alle nostre penne nere che per Barga hanno fatto tanto e continuano fare tanto.
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