BARGA – Un ricorso di KME al TAR della Toscana contro la deliberazione che fu assunta in consiglio comunale il 9 aprile scorso: relativa all’interpretazione autentica del piano strutturale finalizzato al rilascio di provvedimento autorizzatorio unico Regionale relativo alla piattaforma energetica (Pirogassifigatore). Un provvedimento che di fatto poneva seri interrogativi circa la possibilità di poter utilizzare l’area pensata da KME per realizzare il gassificatore, visto le invarianti urbanistiche presenti.
A dare notizia dle ricorso è il gruppo di opposizione Progetto comune che con il suo capogruppo Francesco Feniello attacca in particolare il comune di Barga: “Abbiamo appreso che, KME ITALY S.P.A., in data 08.07.2019, ha depositato il ricorso al TAR della Toscana contro la deliberazione del consiglio comunale. KME chiede danni al Comune. Al momento non conosciamo le motivazioni e quali danni ha subito KME. L’Azienda fa sul serio e lo dimostra il fatto che hanno presentato ricorso al TAR e non al Presidente della Repubblica. Ora il Comune si deve costituire in giudizio e quindi dovrà affidare l’incarico ad un legale per cui nuove spese in vista (o investimenti come dichiarato dai nostri amministratori). Come si usa dire “ Oltre a probabili danni subiti anche la beffa”. Sarebbe preoccupante sapere che questo ricorso fosse già arrivato in Comune e apprendere che l’Amministrazione Comunale non ha minimamente avvisato i gruppi consiliari né i cittadini. Questo dimostrerebbe l’ambiguità e la mancanza di trasparenza da parte dell’Amministrazione Comunale in una materia così delicata e così a cuore alla popolazione”.
Feniello chiede anche al comune di attivarsi sul alcuni fronti: “Il Comune ora dovrebbe disporre l’analisi dei suoli e loro caratterizzazione per accertare eventuali danni causati all’ambiente, alla salute dei cittadini ed in particolare per accertare cause/effetti e eventuali responsabili. “Tali accertamenti permetterebbero all’Amministrazione Comunale di richiedere bonifiche e risarcimento danni da imputare agli autori dei danni provocati. Inoltre, permetterebbero, ai portatori d’interesse, cittadini e associazioni di categoria, di costituirsi quali parte offese per l’eventuale risarcimento dei danni subiti e di quelli che subiranno. Come già detto, il Comune (cioè noi cittadini) per presunti errori amministrativi, ancora da accertare da parte della Magistratura Amministrativa, da parte offesa diventa responsabile “dei danni causati” e quindi potrebbe ipoteticamente essere condannato a pagare danni al momento a noi non noti. Per quanto sopra, in attesa degli accertamenti da parte del Ministero della Salute, nel caso venissero accertate responsabilità a carico di chicchesia (comune, KME o Regione tra glia altri), quali parte offese e portatori d’interessi, ci riserviamo di adire le vie legali per chiedere il giusto risarcimento dei danni subiti, subenti e l’eventuale bonifica dei suoli inquinati”.
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