San Cristoforo è rappresentato da una statua colossale di legno posta dietro l’altare maggiore del duomo di Barga. E’ un’opera medioevale che anticamente poggiava sopra il medesimo altare così come dice il Targioni.
Nel 1802, su proposta del Brandi, fu costruita una nicchia dietro l’altare e lì venne posta la colossale statua.
Non è vera la leggenda che, per disporla nella suddetta nicchia, gli furono tagliate le gambe!
Da questa leggenda però prese radici un sonetto che così diceva: “dei santi il più grande , il più forte, il più buono, il popolo di Barga Lo volle Patrono. Perché non andasse poi via dal paese, con poca creanza le gambe gli prese”.
Di questa diceria è falsa la credenza che colui che aveva segato le gambe della statua ed i suoi discendenti sarebbero deceduti a causa del taglio degli arti inferiori.
San Cristoforo veste di rosso come martire , tiene in mano un bastone di pino e sulla spalla porta il Bambino Gesù mentre attraversa il Giordano.
Cristoforo era pagano e di origine cananea, militare di professione sotto l’imperatore Gordiano.
Si convertì poi alla fede cristiana al tempo dell’imperatore Filippo. Lasciò il suo paese per predicare specialmente nella regione di Licia.
Soleva camminare appoggiato ad un bastone che piantato a terra miracolosamente rinverdiva producendo frutti.
Infieriva in quel tempo la persecuzione dei cristiani da parte dell’imperatore Decio.
San Cristoforo fu arrestato e condotto dal tiranno il quale mise il Santo a dura prova provocandogli torture di ogni genere comprese le tentazioni poste in essere da due donne : Nicea e Aquilina. Avvenne però la conversione di queste due peccatrici.
Il tiranno vedendo che ogni tentativo di sevizie era sopportato da Cristoforo ordinò la sua decapitazione.
La fama di quest’uomo arrivò in Francia, in Spagna ed in Italia e tutti cercarono di avere una reliquia .
I Barghigiani poterono avere un dito che depositarono in chiesa fra il 913 ed il 982.
La tradizione vuole che la statua lignea di San Cristoforo, in tempo di guerra, venisse portata sopra un carro sulle mura di Barga gettando agli assedianti del pane .
La reliquia del Santo è racchiusa in un braccio d’argento, ogni 25 luglio viene solennemente adorata con una fastosa cerimonia nel nostro Duomo e con una solenne processione alla quale partecipano il clero, le autorità civili, militari ed una grande messe di popolo. Non manca la parte folcloristica con personaggi in costume, sbandieratori e corpi musicali con l’introduzione dei quali il sindaco di Barga di alcuni anni fa, il Prof. Umberto Sereni , volle coronare con successo questa bella manifestazione.
Ubaldo Giannin
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