Dopo la visita del presidente Fico a Barga interviene sulla stampa il movimento la Libellula che ricorda dell’incontro avuto con Roberto Fico, ma ne approfitta per lanciare anche nuovi strali a KME.
“Venerdì scorso a Barga si è tenuta la commemorazione per il bicentenario della nascita di Antonio Mordini, patriota e parlamentare del neonato Stato Italiano; un “esempio per tutti quelli che fanno parte della Camera e del Senato” ha dichiarato il presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico, ieri presente alle celebrazioni; un esempio di amore per la democrazia, ci sentiamo di dire, per tutti i politici, magari anche per quelli che dimorano in quella Firenze dove il Mordini si trasferì da giovanissimo e iniziò i suoi primi passi nell’attività politica.
Come già riportato da vari organi di informazione, alcuni nostri attivisti hanno incontrato il presidente Fico e gli hanno consegnato una lettera nella quale riassumiamo le nostra attività e le motivazioni di contrarietà all’inceneritore progettato da KME; da parte sua il presidente si è impegnato ad interessarsi alla vicenda e a prendere contatti anche col Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, noto per le sue posizioni anti inceneritoriste e a favore della (vera) economia circolare; il presidente Fico si è fra l’altro detto molto stupito per l’atteggiamento della Giunta Regionale Toscana incurante della contrarietà espressa da tutte le altre istituzioni del territorio (sindaci, Unioni dei Comuni, Provincia e Consiglio Regionale); ahimè, purtroppo l’amore per la democrazia di Mordini sembra non albergare in tutti i rappresentanti politici toscani.
Dal canto suo KME torna a farsi sentire, questa volta non in prima persona bensì tramite l’interessamento del quotidiano il Tirreno, che in un articolo di Venerdì 14 giugno, dichiara di aver “interpellato” l’azienda in merito al progetto, dopo la notizia della richiesta di integrazioni da parte della Regione, che rinviano l’inizio del procedimento di autorizzazione a questo punto almeno all’autunno inoltrato; tale è l’interesse per l’azienda nell’informare e coinvolgere il territorio che ormai non interviene nemmeno più con i suoi coloriti comunicati stampa, ma addirittura necessita di essere ricercata dai giornalisti stessi per avere qualche notizia sul suo progetto.
Che cosa apprendiamo dunque, dopo questo lavoro di ricerca estenuante? L’ultimo coniglio uscito dal cappello dell’azienda, dopo la prestigiosa academy, è nientepopodimeno che la fornitura di energia gratis a circa 1.000-1.500 utenze domestiche del territorio; energia che, manco a dirlo, verrebbe da quella in esubero prodotta dall’inceneritore! Si potrebbero così evitare anche le odiose emissioni delle caldaie a pellets, legna e gasolio et voilà, tutti vissero felici e contenti! Ma è proprio così?
Se il lettore non si sofferma al sottotitolo ma va a leggere l’articolo scopre che “la fornitura non equivarrebbe a un azzeramento della bolletta ma a una sua riduzione di circa il trenta per cento” e ovviamente che per poter parlare di riduzione delle emissioni, le caldaie tradizionali dovrebbero essere sostituite da caldaie a funzionamento elettrico, operazione anche questa tutt’altro che gratuita; ma soprattutto, davvero si vuole affermare che lo spegnimento di un migliaio di camini a legna o pellets possa anche minimamente essere compensativo rispetto alle emissioni di un inceneritore che funziona in continuo tutto l’anno bruciando migliaia di tonnellate di scarti cartari, tessili, conciari e quant’altre porcherie sono elencate nel progetto? E poi l’azienda non aveva affermato categoricamente fino a ieri che l’impianto era destinato e dimensionato solo ed esclusivamente alle esigenze energetiche dello stabilimento?
A noi queste sembrano delle pure trovate di marketing, che escono ormai a intervalli regolari per dare un “contentino” alla popolazione o alle osservazioni nettamente negative arrivate in Regione anche dagli enti preposti come Arpat e Asl; sappia KME e anche il signor Enrico Rossi che non ci faremo certamente distrarre da questi espedienti e che il nostro NO rimane fermo e convinto e le nostre azioni di informazione e di protesta continueranno quanto e più di prima; dal canto suo l’azienda farebbe bene a confrontarsi con la popolazione occupando quella sedia del processo partecipativo lasciata tristemente vuota, anziché continuare ad attaccarsi mani e piedi a quello scellerato patto strinto con la Giunta Regionale di Rossi; lo stesso Rossi che però quando si parla dell’inceneritore di Case Passerini, sembra improvvisamente trasformarsi in un attivista della Libellula!”
Tag: enrico rossi, la libellula, roberto fico, kme
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