C’è attesa a Barga per il nuovo libro della Polisportiva Valdilago Barga, dal titolo quanto mai ammiccante: Barga- Anni ’60 e ’70. Ancora non è pronto, seppur da qualche tempo vi si stia lavorando attorno, ma la dirittura d’arrivo è vicina. Un libro di memoria, da conservare gelosamente nell’angolo più caro della propria biblioteca, perché raccoglie pagine di una stagione straordinaria per Barga dal punto di vista del suo sviluppo sociale e culturale.
Numerose le interviste che ci ricordano come si sia evoluta socialmente e culturalmente la nostra cara città, quale stagione della sua lunghissima storia abbia avuto il piacere di vivere tra sorrisi spinti dalla vivida speranza, seppur non mancassero i momentanei addii per lidi lontani, sempre meno con il passare degli anni, perché il lavoro e l’occupazione in patria, andavano continuamente aumentando.
Questo felice stato spingeva anche la cultura in genere ed anche quella storica per Barga fino al rendersi concreta l’idea di un Museo, sull’Arringo del Duomo, a quel palazzetto Pretorio che da tantissimi anni lo aspettava. Una stagione che si aprì inaspettatamente con quei due Signori con prole venuti dall’Inghilterra, i coniugi Hunt, che pensarono di rendere vita alla sonnolenta e accidiosa Barga della seconda metà degli anni ’60, speranzosa ma avvinta tra le sue pietre, molte, ancora all’aria per il passaggio di quella “maledetta guerra”. Ecco allora che l’antico Teatro degli Accademici dei Differenti riaprì i suoi battenti e nelle vie assolate delle estati di Barga i violini a volte stentati, i sonori pianoforti, i gorgheggi … il canto che oggi tanto si rimpiange come un dì lontano e perso? (Cantava il muratore, cantava la mamma, cantava il cuore a ognuno.)
In quei giorni batteva forte il cuore a tutti, anziani, giovani e le tarde età, nell’udire tanta musica perdersi per le carraie, rievocano i “fasti” delle bande paesane quando intonavano Rossini, Verdi, Puccini, nei meravigliosi pot-pourri musicali, un suono che ora aveva anche il canto che da lontano veniva come un soffio d’amore.
Qui ci fermiamo e nel leggere il libro, siamo certi, che tali visioni torneranno a farsi vivide, raccontate anche dalla penna di un grande narratore delle nostre cose: Bruno Sereni, tramite Il Giornale di Barga, che quando l’umanità arrivò sulla Luna, sunteggiò quella conquista con brevi ma lapidarie parole che sono nel libro. Era il 20 luglio 1969 e quest’anno ricorrono i 50 anni da quello straordinario avvenimento che magnificamente sigilla tutto il racconto.
Questo libro sarà il quarto prodotto dalla Valdilago. Quattro novità per la storia di Barga, che segnano la strada culturale intrapresa dalla Valdilago in favore della cultura di Barga. Il tutto nacque dalla particolare sensibilità del sodalizio nei confronti di Barga, dall’accorgersi che pagine importanti della sua storia non erano ancora state scritte e fermate in pubblicazioni da divulgare a tutti i barghigiani e oltre.
Il primo libro fu “Il Duomo di Barga – Storia, Arte e Spiritualità nei primi tre secoli dopo il Mille”, la cui realizzazione fu stabilita dalla Valdilago, dopo il bel successo del convegno storico con quattro relatori che il 5 luglio 2010 organizzò a Villa Moorings a Barga e che per tema aveva, appunto, il Duomo di Barga, in aspetti sino allora scarsamente indagati, risultati poi in gran parte del tutto nuovi. Era la sera del 5 luglio 2010 e così, il giorno seguente, fu recensito lo storico convegno da Il Giornale di Barga nell’articolo: “Grande serata di storia a villa Moorings”. “Di scena il duomo di Barga”, da cui stralciamo ciò che segue.
Veramente un’ottima serata dedicata alla storia di Barga quella che si è tenuta a Villa Moorings la sera di lunedì 5 luglio, in cui si è parlato del Duomo tra storia, arte e spiritualità. L’incontro, che ha visto la presenza di un numeroso pubblico … Il primo relatore è stato Antonio Nardini con l’antica sepoltura dei sacerdoti del Duomo. Di seguito il prof. Stefano Borsi ha parlato del “San Cristofano da Barga” e l’origine del suo culto. Pier Carlo Marroni ha trattato invece di quel fregio che sta su di un fianco del balaustrato che scorre dietro al pulpito. Infine, Pier Giuliano Cecchi ha parlato dei documenti in cui si rilevano delle tracce templari per Barga.
Il secondo libro fu la riedizione del precedente che parla del Duomo, però, realizzato in lingua inglese “The Cathedral of Barga – History, Art and Spirituality in the three centuries after the year 1000”, ampliato rispetto al precedente di foto e con un testo che tratta “Un Duomo e la sua Città”, questo per offrire ai Bargoesteri e agli ospiti di Barga in quella lingua, un singolare testo di storia sull’importante monumento che fosse anche a loro fruibile.
Questo fu edito nel 2011 e nello stesso anno, il 27 ottobre, fu presentato in Scozia, al municipio di Irvine grazie all’interessamento di Michele Guido Biagi e la sua famiglia, alla presenza del Provost Pat McPhee e altre autorità e a una numerosa delegazione di barghigiani, tra cui i rappresentanti del Comune di Barga.
Il terzo libro della Valdilago Barga è stato “Le Antiche Porte di Barga – Il Ponte di Borgo”, 2012, scritto da Pier Giuliano Cecchi con realizzazioni grafiche dei siti delle antiche porte di Pier Carlo Marroni.
Così lo recensì il Giornale di Barga Online, nell’articolo In distribuzione il volume “le antiche porte di Barga e il ponte di Borgo”, del 24 ottobre 2012:
Il volume è una ricerca condotta dai due studiosi e si configura come una nuova pagina di storia barghigiana data che nessuno, prima d’ora, aveva indagato circa l’antica conformazione del castello, del suo sistema difensivo e delle sue porte.
Oltre ai testi, accompagnati da antiche delibere e stralci di documenti dell’epoca, nel libro sono inserite numerose foto d’epoca e ricostruzioni grafiche per meglio rendere l’idea di come risultavano, fino al secolo XVIII, il castello di Barga e le sue porte.
Nel libro trova spazio anche uno studio su come il barghigiano riusciva a mantenere il sistema difensivo e sulla struttura organizzativa del comune di Barga tra il XIV e il XVIII secolo.
Il volume, inoltre, è introdotto dagli interventi del sindaco di Barga Marco Bonini, del presidente della Polisportiva Valdilago Florio Biagioni e si avvale della pregevole presentazione del professor Stefano Borsi.
I risultati del lavoro di ricerca che comportò la pubblicazione del libro ebbero un seguito in diverse pubbliche mostre. La prima fu allestita nel 2013 nell’ambito delle iniziative “Aspettando San Rocco”, la festa che si tenne per alcuni anni al Giardino di Barga.
Una seconda mostra si tenne alla Biblioteca Comunale di Barga, dal dicembre 2013 sino al 31 gennaio 2014. Dopo diversi contatti con il Comune di Barga, da questo fu accolta l’idea di rendere visibile e permanente la mostra presso il Museo Antonio Mordini, realizzando il progetto nell’estate 2015, in occasione della riapertura annuale dello stesso Museo al pubblico. Così scrisse dell’evento il Giornale di Barga Online:
Visto il clamoroso successo (Aspettando San Rocco), nell’Autunno di quell’anno, la mostra fu spostata alla Biblioteca di Barga di Villa Gherardi, dove si ebbe un rinnovato successo a conferma della bontà del lavoro.
Tale conferma, così com’era negli intendimenti della Polisportiva Valdilago e Comune di Barga, ha deciso lo spostamento della mostra, rinnovata nell’estetica con l’intervento di Tuttospot di Fornaci di Barga, proprio al Museo di Barga con l’augurio che lì rimanga in forma permanente.
Il lavoro sulle antiche porte di Barga ha toccato anche la sensibilità di artisti, tanto da ispirare anche l’arte del pittore barghigiano Roberto Funai, che nell’agosto 2018, presso il Museo dove è la mostra, ha esposto le sue realizzazioni pittoriche sulla base del lavoro svolto nell’omonimo libro:
Il lavoro di Roberto si ispira al libro sulle antiche porte di Barga di Pier Giuliano Cecchi e Pier Carlo Marroni ed alle ricerche storiche portate avanti dai due, ma anche dalla Polisportiva Valdilago.
Quarto e ultimo libro di questa serie d’interventi storici e culturali della Polisportiva Valdilago in favore di Barga è il libro che a breve sarà in arrivo. Con questo si è inteso fermare nel tempo a venire una delle pagine più fantastiche della sua storia: Gli anni ’60 e ’70, vent’anni di vita barghigiana che per certi versi, oltre al tempo che passa, resteranno unici per la straordinaria e favorevole luce sociale che li ha illuminati.
Tag: polisportiva valdilago, barga anni '70, barga anni '60, barga
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