PISA – Sabato 4 maggio a partire dalle ore 9 nei presidi dell’Azienda USL Toscana nord ovest sono previste iniziative informative rivolte alla cittadinanza ed al personale sanitario per promuovere al meglio la giornata mondiale del lavaggio delle mani, indetta dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) per la prevenzione delle infezioni e della sepsi (https://www.who.int/infection-prevention/campaigns/clean-hands/5may2019/en/).
Secondo l’OMS, 1 paziente su 10 è esposto ad un’infezione evitabile mentre riceve cure. Le infezioni associate all’assistenza sanitaria sono un problema in tutti i paesi e possono portare a disabilità, resistenza agli antibiotici, aumento della mortalità e della morbilità nelle strutture di degenza. La prevenzione e il controllo delle infezioni, inclusa l’igiene delle mani, è fondamentale, poiché è un approccio pratico e basato su evidenze che ha un impatto dimostrato a tutti i livelli del sistema sanitario per garantire elevati standard di qualità dei servizi e sicurezza dei pazienti.
L’Azienda sanitaria, insieme a tutti i suoi professionisti, aderisce infatti al programma OMS di prevenzione delle infezioni e celebra la giornata mondiale con una campagna di sensibilizzazione coordinata dalla struttura aziendale della Sicurezza del paziente, dalle direzioni dei presidi ospedalieri e territoriali, in collaborazione con il Centro di Gestione Rischio Clinico della Regione Toscana.
In particolare negli ospedali e nelle sedi dei distretti di tutti gli ambiti territoriali di USL Toscana nord ovest – oltre all’affissione di manifesti ed alla distribuzione di materiale informativo – sono programmate per il 4 maggio piccole dimostrazioni pratiche, anche in alcuni reparti ospedalieri, per evidenziare che le cure pulite sono nelle nostre mani.
I cittadini devono avere consapevolezza che la trasmissione delle infezioni avviene tramite soprattutto contatto e che proprio le mani sono gli arti che usiamo di più in questo senso: mantenerle pulite e lavarsele frequentemente, anche ad esempio quando si è alle prese con un semplice raffreddore o una diarrea, è fondamentale perché permette di “interrompere la catena delle infezioni”.
Altri messaggi importanti per la popolazione sono quelli legati all’importanza della vaccinazione, soprattutto per le persone più fragili come anziani e bambini, all’uso corretto degli antibiotici secondo le indicazioni del medico di famiglia e degli specialisti, all’igiene degli ambienti di lavoro e di vita, ad una buona dieta mediterranea che coniugata con l’attività fisica quotidiana, parametrata all’età, è in grado di mantenere e fortificare il nostro sistema immunitario.
Quest’anno la campagna globale è quindi focalizzata sul ruolo dell’igiene delle mani nella prevenzione della infezioni, come parte integrante del diritto alla salute e dell’impegno delle organizzazioni sanitarie per il miglioramento della sicurezza dei pazienti.
E’ infatti ormai ampiamente dimostrato che il lavaggio corretto delle mani rappresenta l’arma più efficace di prevenzione delle infezioni, specie nei luoghi di cura, molto più dei guanti, che rappresentano soltanto una protezione per gli operatori in determinate situazioni.
Fra le azioni da intraprendere da parte degli operatori sanitari, ci sono appunto tutte quelle legate ad un accurato lavaggio delle mani con acqua e sapone o con gel idroalcolico, in particolare nei 5 momenti fondamentali nella cura: prima del contatto con il paziente; prima di una manovra asettica; dopo aver maneggiato un liquido biologico ed essersi tolti i guanti; dopo il contatto con il paziente o nelle sue immediate vicinanze; dopo il contatto con coloro che stanno attorno al paziente, anche in assenza di un contatto diretto con lui. E tutto questo per proteggere il paziente da germi patogeni presenti sulle proprie mani o nell’ambiente.
Gli stessi pazienti e familiari possono dare un contributo fondamentale, impegnandosi a loro volta nel tenere le proprie mani pulite, nel verificare che chiunque si avvicini ad una persona malata si lavi adeguatamente le mani prima di entrarvi in contatto, nell’evitare il contatto quando si è affetti da malattie infettive che se per una persona in buona salute possono apparire lievi, come un raffreddore o un’influenza, possono in realtà risultare letali per un paziente fragile.
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