FIRENZE – Secondo i dati dell’ultimo Censimento agricolo in Toscana, su una superficie agricola totale di 1milione e 300mila ettari, sono 8oomila gli ettari di superficie agricola utilizzata con seminativi, coltivazioni legnose agrarie, prati permanenti, terreni destinati al pascolo, vivai e castagneti da frutto. Quindi sono circa 500mila gli ettari di superficie agricola non utilizzata e in stato di abbandono,
Mezzo milione di ettari sui quali la coltivazione potrebbe facilmente riprendere con pratiche agricole ordinarie, che con il tempo andrebbero ad incrementare il già nutrito patrimonio di boschi che a livello regionale conta 1milione e 200mila ettari. In occasione dell’Earth Day, la Giornata Mondiale della terra celebrata lo scorso 22 aprile in tutto il mondo, Coldiretti Toscana ha messo in luce lo stato dell’uso del suolo nella nostra regione. “Nella nostra regione assistiamo ad un progressivo decremento delle superficie agricole utilizzate che vengono abbandonate e subiscono un processo di rimboschimento – dice Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Toscana -Molte le cause tra le quali sottolineiamo gli attacchi degli animali selvatici agli allevamenti, la concorrenza sleale di carne e formaggi stranieri spacciati per nazionali e il massiccio consumo di suolo che in Italia ha ridotto drasticamente gli spazi verdi e i tradizionali percorsi lungo i fiumi fino ai pascoli di altura storicamente usati anche per la transumanza delle greggi”. L’abbandono delle terre rende il territorio più fragile sul quale incidono in modo pesante i cambiamenti climatici con i periodi siccitosi che si alternano a piogge più intense e frequenti con vere e proprie bombe d’acqua che il terreno non riesce ad assorbire. Il risultato è che in Toscana il 100% dei Comuni è a rischio frane e alluvioni, secondo elaborazioni i dati Ispra.
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