TIGLIO – BARGA – Le “Rogazioni”sono delle suppliche, delle preghiere fatte con una certa decisione per invocare il buon raccolto nei campi e sono recitate in latino.
Si tratta di un rito cristiano ripreso da una pratica pagana da Papa Liberio nel IV secolo, con lo scopo preciso di chiedere al Signore la protezione dei campi e del raccolto ma soprattutto di allontanare qualsiasi catastrofe
Ancora oggi nella nostra provincia in alcuni luoghi viene vissuta come un tempo. E così avviene nel piccolo borgo collinare di Tiglio, nel comune di Barga.
Ogni anno a Tiglio Alto parroco Don Giuseppe Cola celebra questi rito e ad ogni croce si ferma e invoca l’aiuto del Signore. Don Cola si è fatto supportare quest’anno, vista l’età avanzata, anche dal proposto di Barga don Stefano Serafini, ma non ha voluto mancare a questa tradizione, indossando peraltro con orgoglio cappello di Canonico del duomo di Barga, carica a cui è stato insignito qualche anno fa.
Una volta erano centinaia i fedeli che partecipavano al rito delle Rogazioni, che durante l’anno potevano essere fatte il 25 aprile e si chiamano allora Rogazioni Maggiori, e nei tre giorni precedenti l’Ascensione (in quel caso si chiamano Rogazioni Minori).
Così ieri a Tiglio, il 25 aprile per San Marco. E come ogni anno, dopo la processione nei campi il parroco ha celebrato la santa messa e a seguire secondo tradizione, si è consumato il pranzo condiviso: che si è svolto presso i locali della parrocchia: ognuno dei presenti ha portato qualcosa da condividere con gli altri, proprio come accadeva un tempo.
Di seguito il bel servizio che Noi Tv ha dedicato alle rogazioni di Tiglio nel 2016.
Tag: san marco, tiglio, don Giuseppe Cola, 25 aprile, misericordia di tiglio, rogazioni
Lascia un commento