Sulla volontà annunciata dal sindaco Marco Bonini ieri sera in consiglio comunale circa l’istituzione di un referendum popolare affinché la popolazione di esprima in maniera ufficiale sul progetto del pirogassificatore di KME, torna ad intervenire il primo cittadino che spiega il perché di questa iniziativa.
Intanto l’iter per avviare il referendum. Primi step la convocazione di un incontro con i capigruppo per poi portare la questione all’approvazione del consiglio comunale. I tempi sono stretti perché l’attività amministrativa legata ad un parere di questo consiglio comunale deve essere espletata entro il 10 aprile prossimo. Ci sarà nel frattempo da rimettere mano anche ad un regolamento sui referendum vecchio del 1996.
“Ieri sera abbiamo solo dato una comunicazione – spiega Bonini -che è però l’intendimento di questa amministrazione prima di lasciare le redini del comune, ovvero tracciare una strada ben precisa che chiunque governerà questo comune dal magio 2019 in poi potrà portare avanti, trovando già l’iter avviato, oppure decidere di non proseguire.
Sono state raccolte – continua Bonini – più di 8 mila firme, è stata organizzata una grandissima manifestazione popolare a Fornaci con più di tremila persone; le amministrazioni locali hanno approvato documenti ufficiali chiedendo un tavolo istituzionale con il coinvolgimento di Regione e Ministeri; richiesta alla quale nessuno ha mai risposto fino ad ora. Oltretutto adesso va avanti tutto l’iter proceduyrale con la visione della notevole mole delle osservazioni che sono state mosse al progetto e che quindi avrà tempi molto lunghi. C’è insomma il tempo per avviare dunque anche un referendum popolare dove si chiede ai cittadini un parere
Sia chiaro che riteniamo lo strumento del referendum popolare uno strumento per rafforzare la volontà del territorio di dire no al pirogassificatore; importantissimo proprio dal punto di vista di una opposizione al progetto. Il referendum è uno strumento istituzionale ed un espressione quindi ufficiale della volontà della gente.
Se quindi, come credo, dovesse venire fuori una vittoria schiacciante del no al progetto chi di dovere non potrà che tenere conto, oltre a tutto quello che è stato fatto fino ad ora, anche di un parere che secondo noi è vincolante.
Vorrei aggiungere che questa amministrazione sta lavorando perché la KME possa rimanere dov’è e salvaguardare lavoro e sviluppo, ma che tutto questo, deve avvenire senza realizzare un impianto del genere in Valle del Serchio.
Questo è il nostro intento e così’ ci muoveremo fino alla fine”.
Sulla questione relativa al referendum popolare interviene anche il consigliere di opposizione, candidato a sindaco per la Lista del Cuore no al pirogassificatore, Luca Mastronaldi che mette i puntini sulle i circa la propria posizione in proposito.
“In consiglio comunale – scrive – non è stato votato nessun punto all’ordine del giorno riguardante un referendum popolare sul pirogassificatore. chi afferma ciò dichiara il falso – – dice Mastronaldi – di tale ipotesi ne verrà discusso alla riunione dei capigruppo prossimamente.
Io ero un fautore del referendum che ritengo uno strumento democratico, ma che come ho detto in consiglio deve essere fatto da tutti i comuni. Barga da sola non serve a nulla.
Ora a maggioranza porterà presumibilmente questa proposta in consiglio dopo discussione con i capigruppo., ma un eventuale referendum non si svolgerà mai prima delle elezioni e semmai sarà la prossima amministrazione che deciderà se farlo oppure no”.
Mastronaldi torna a precisare il discorso dell’utilità del referendum:
“Il referendum, prima che fossero raccolte le 8000 firme tra la popolazione aveva sicuramente senso e comunque se vuole essere uno strumento per rafforzare le stesse deve essere fatto da tutti i comuni senno non serve”.
Tag: marco bonini, referendum gassificatore, luca mastroinaldi
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