Venerdì 1 febbraio, nonostante la pessima serata con allerta meteo, cento persone si sono ritrovate nella sala parrocchiale di Filecchio di Barga e partecipato ad un incontro con Maurizio Pallante sul tema della politica ecologica, dopo una buona cena vegetariana a base di polenta.
Nato a Roma nel 1947, Pallante è piuttosto conosciuto in Italia per aver fondato, nel 2007, il Movimento della Decrescita Felice di cui è stato anche Presidente Onorario. Da questa carica si è poi dimesso per farsi promotore, nel novembre scorso, di un Appello mirante ad esplorare la possibilità della costituzione di un nuovo soggetto politico; un soggetto che non abbia la forma di partito ma che risponda alla necessità affrontare la crisi ecologica in atto attraverso l’uso di tecnologie miranti al risparmio di energia, materie prime, risorse, acqua in primis.
L’idea di Pallante è quella di arrivare a reimpostare la politica economica industriale italiana in modo che l’attività economica non sia più finalizzata alla crescita della produzione ma alla riduzione selettiva degli sprechi.
Da esperto di tecnologie ambientali e da ex consulente per il Ministero dell’Ambiente sul tema dell’efficienza energetica, ma soprattutto da persona sensibile e capace di comunicare con molta semplicità, Maurizio Pallante, venerdì sera a Filecchio, ha tracciato in modo molto lineare il quadro della situazione che l’umanità sta vivendo in questo passaggio della sua storia sulla terra: ha ricordato che le emissioni di gas serra hanno superato le capacità di assorbimento della biosfera innescando i mutamenti climatici di cui abbiamo appena iniziato a subire le conseguenze, che il consumo di risorse rinnovabili ha superato la possibilità di rigenerazione annua della biosfera, che in tutti gli oceani galleggiano masse di poltiglie di plastica grandi, se unite, come gli Stati Uniti, che negli ultimi decenni sono cresciute le quantità dei rifiuti interrati e bruciati, che sta aumentando l’incidenza di malattie mortali causati dalle sostanze tossiche di sintesi disperse nell’ambiente e che la fertilità dei suoli agricoli e la biodiversità si sono drasticamente ridotte con, tra l’altro, il dimezzamento delle popolazioni di pesci nei mari e negli oceani.
Tutti questi elementi, per Pallante, dimostrano che l’attuale sistema di vita non è sostenibile: l’umanità è uscita fuori dai limiti che il pianeta le pone. Accanto a tutto questo, e come sua conseguenza, Pallante ha sottolineato anche che l’attuale sistema economico è responsabile di una diminuzione dell’equità sociale, come constatabile dal fatto che negli ultimi decenni sta crescendo la concentrazione di denaro e ricchezza nelle mani di pochi, che il numero di persone che soffrono la fame o la malnutrizione cronica supera gli 800 milioni e che i diritti umani sono sistematicamente violati in moltissime parti del mondo.
Per affrontare questa situazione, secondo Pallante, è necessaria non solo una nuova politica ma anche una rivoluzione culturale, che ci porti a superare quell'”antropocentrismo deviato” di cui parla Papa Francesco nella sua enciclica “Laudato si'” del 2015. Occorre andare verso una spiritualità nuova, non più antropocentrica ma biocecentrica, cioè basata sulla consapevolezza delle profonde connessioni che tutte le forme di vita intrattengono tra di loro.
Maurizio Pallante, pur parlando da laico, ha affermato che l’enciclica “Laudato si'” di Papa Francesco gli ha offerto molti spunti per approfondire ulteriormente la sua prospettiva ecologica. Pallante concorda soprattutto con papa Francesco sul fatto che i cambiamenti climatici, la contaminazione di acqua, aria e suoli e l’esaurimento delle risorse vanno a detrimento dei più poveri del pianeta per cui occuparsi della natura vuol dire anche occuparsi dei poveri. Non si può costruire il benessere materiale di una parte dell’umanità presente a spese delle generazioni future e degli altri esseri viventi.
A questo proposito Pallante ci ha anche ricordato un dato che di solito non viene sottolineato, neppure dagli ecologisti, e cioè che gli allevamenti industriali contribuiscono in maniera sostanziale all’effetto serra, sia per la fermentazione enterica delle mucche, che liberano una quantità enorme di metano in atmosfera, sia per la necessità di disboscare vaste aree del pianeta per coltivare il foraggio necessario a nutrirle. Pertanto per diminuire gas serra non è necessario solo ridurre l’uso di fonti fossili e rimboschire ma anche ridurre notevolmente il consumo di carne.
Ciò che dà coraggio, ha detto in conclusione Maurizio Pallante, è il fatto che i ragazzi si stiano svegliando dal torpore nel quale la civiltà dei consumi li aveva rinchiusi per decenni e stiano cominciando a far sentire la loro voce contro una politica asservita agli interessi economici che non si occupa di ridurre l’effetto serra. Due settimane fa in Svizzera gli studenti delle scuole superiori hanno scioperato per dire ai politici che devono occuparsi dei cambiamenti climatici e a partire dall’Australia è in atto una mobilitazione degli studenti di tutto il mondo che porterà ad uno sciopero climatico mondiale per il 15 marzo 2019.
Questi sono segnali di grande speranza: se i nostri ragazzi prendono l’iniziativa vuol dire che non tutto è perduto.
Fra i presenti a questa eccezionale serata di Filecchio vi erano molte persone interessate anche al dibattito politico che si terrà nei prossimi mesi in vista del rinnovo del consiglio comunale a Barga. Speriamo tutti vivamente che un elettorato maturo e futuri decisori politici consapevoli possano recepire in maniera piena le istanze che Pallante ha delineato in questo incontro.
La sensazione è che la serata di venerdì scorso abbia segnato un punto di non ritorno per il Comune di Barga: ci sembra proprio di intuire che nel prossimo futuro non sarà possibile fare politica senza mettere l’ecologia al centro.
Ringraziamo infine sentitamente il gruppo polentari di filecchio che ci hanno fatto degustare un’ottima polenta di mais filecchiese, formaggi di pastori locali, olio buono della zona e tanti altri eccellenti prodotti della nostra terra.
Hanno organizzato la serata i tre Gruppi di Acquisto Solidale della Valle del Serchio, il GAS di Barga, di Gallicano e della Garfagnana (che sono nati negli ultimi anni per permettere a molte famiglie di acquistare prodotti locali dai contadini e dai pastori della nostra terra anziché dalla grande distribuzione), la libreria di Claudio Crudeli di Castelnuovo Garfagnana e, infine, il neonato “Gruppo di sostegno all’appello di Pallante” della provincia di Lucca.
Maria Elena Bertoli
Tag: barga, Filecchio, Maurizio Pallante
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