Oggi a Mubuga, un piccolo centro della parrocchia di Kisaro, nella diocesi di Byumba in Rwanda, c’è stata la consegna alle autorità locali, del posto di sanità realizzato dall’associazione Kwizera. Costruito secondo standard governativi (circa 70 mq con annessi servizi sanitari), per un costo complessivo, comprensivo di terreno, arredi ed attrezzature, di circa 20 mila euro, il Posto di sanità di Mubuga copre un bacino d’utenza di circa 5000 abitanti. Quale struttura sanitaria di base che, secondo i piani ministeriali, dovrebbe raggiungere nel paese una distribuzione tale da poter essere usufruibile da tutta la popolazione con un tragitto percorribile a piedi in non più di 25 minuti, svolge le funzioni di primo soccorso e di prima interfaccia con il servizio sanitario. Ma le funzioni che il Posto è chiamato a svolgere, con i due infermieri che vi sono preposti, includono anche: attività di screening e di check-up annuale sulla popolazione di riferimento, l’attuazione del programma di vaccinazioni obbligatorie, l’attività consultoriale per la pianificazione familiare, il follow-up domiciliare per la tbc ed ambulatoriale per le patologie croniche la cui terapia sia stata impostata e verificata in ambito ospedaliero.
Il posto di sanità di Mubuga, donato alla diocesi di Byumba e gestito dal centro sanitario di Kisaro è stato intitolato ad Alfredo Pierotti, conosciuto gestore del Quadrifoglio in Salita di Pian di Gioviano; in questo modo la moglie e i tanti amici che hanno contribuito alla realizzazione di questo progetto hanno voluto mantenere vivo l’amore di cui Alfredo era portatore. La moglie Marinella, medico, che ha seguito da vicino la fase realizzativa del Posto di Sanità, unitamente al parroco di Kisaro don Lucien Hakizimana, è stata la madrina dell’inaugurazione. Ma il suo impegno non si ferma qui; infatti, quale volontaria di Kwizera compatibilmente con le richieste autorizzazioni governative, intenderebbe prestare la propria attività professionale ( come ginecologa ed esperta di malattie tropicali) nell’affiancamento del personale operante nel Posto. In tale attesa, si sta dedicando con costanza all’apprendimento del Kinyarwanda, la lingua locale cui si aggiungono il francese e l’inglese prerogative di chi ha studiato.
Con la realizzazione del Posto di sanità si completa l’ideale villaggio Kwizera che l’associazione è venuta realizzando in questi oltre tre lustri di attività in Rwanda.
Infatti, raggruppando in un unico luogo tutte le realizzazioni portate a termine in questi anni, l’Associazione ha dato vita a un grande villaggio, il Villaggio Kwizera, il Villaggio della speranza. All’inizio, ci sono state due fattorie: la prima a Cyeza e poi quella edificata sulla collina di Nyinawimana, dopo averne terrazzato diversi ettari. Proprio su questa collina potremmo raggruppare tutte le varie strutture che vanno a comporre il Villaggio. Per cominciare, senza necessariamente rispettare la sequenza cronologica delle varie realizzazioni, vi troverebbero collocazione le 47 casette unifamiliari, edificate per dare un tetto ad altrettante famiglie della comunità batwa di Kibali. I due acquedotti di Kiruri e Rubaya, oltre la linea elettrica di Kiruri garantirebbero l’immediata vivibilità delle casette, senza dimenticare le quasi 200 cisterne per la raccolta dell’acqua piovana distribuite nell’ambito del Progetto Amazi. Appena preso possesso delle nuove case, bisogna pensare ai bambini: ecco allora pronto un asilo, quello di Kagera, e due edifici scolastici realizzati rispettivamente a Kibali e a Kiruri, arricchiti da una sala scolastica polifunzionale sempre a Kiruri. In linea con i principi ispiratori dell’impegno associativo non poteva mancare una presenza cristiana all’interno della comunità, per questo si è pensato a tutto quanto serve a una comunità parrocchiale; per cominciare la Chiesa come quella di Bugarama, la canonica e la sala della comunità come quelle della parrocchia di Mutete, per finire con un vero e proprio centro parrocchiale come quello di Nyagahanga, con il suo oratorio, il campo di basket e le aule di formazione. Laboratori, come quelli realizzati a Bungwe e ancora a Nyagahanga, completano la dotazione del nostro Villaggio Kwizera. Senza dimenticare che la comunità di villaggio è fatta di famiglie e di bambini si è cercato di dare una risposta ai loro bisogni con il Progetto adozioni, con quasi 200 bambini, e il Progetto Mikan che coinvolgendo oltre 5000 famiglie ha dato loro, attraverso il dono di una semplice capretta, un segno di vicinanza e di speranza.
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