Scrivo queste parole sperando di arrivare al cuore di chi legge. Vivo a Barga dal 2009 e sono innamorata di questo luogo, ne apprezzo cose che forse sfuggono forse a chi qui ci vive da sempre, e cerco di trasmettere ciò che questo luogo mi regala ogni giorno. Ogni giorno ringrazio la bellezza che mi circonda e non la do per scontata, vivere nel bello infatti ha un suo peso, da non sottovalutare nel bilancio della qualità della vita. Sono quindi grata a questa terra, perché è fantastica e viva, anche se per coglierne l’essenza, bisogna applicare la tecnica dell’ascolto profondo.
Premesso questo che ritengo doveroso, voglio proporre una riflessione, che tutto vuole essere fuorché polemica. Non ne voglio fare un discorso politico e ci tengo a sottolinearlo.
Siamo, come paese, reduci da una catastrofe che ha smosso i nostri animi: il crollo del ponte di Genova. Non so voi, ma io da quella autostrada ci sono passata molte volte e questo mi fa un certo effetto, me la sento più vicina…a Barga sta sprofondando vistosamente la strada in un punto preciso, dove c’è la cabina telefonica inglese, dove c’è la fontanella, sopra al parco Kennedy, sul ponte nuovo. E’ evidente che sta sprofondando e infatti mi hanno detto che qualche “puntello” ce l’hanno messo.
Ecco. Io penso che in quel posto ogni giorno ci fermano pullman pieni di ragazzi. Penso che questi ragazzi hanno dei genitori e penso che io ho due figli.
Penso che il Civismo sia un valore e penso che il mio dovere etico di cittadina sia di segnalare pubblicamente un intervento urgente da fare:mettere in sicurezza il ponte, l’unico punto di passaggio di un traffico che vede autobus carichi di ragazzi… questo non è allarmismo, credo che questo sia semplice buon senso, se ne è rimasto.
Paola Marchi
Tag: barga, ponte lombardini
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