Il voto per le amministrative della prossima primavera si avvicina a grandi passi ma ancora poche sono le notizie ufficiali che si registrano da parte delle principali forze politiche e civiche protagoniste su Barga. Proviamo comunque, a distanza di alcune settimane dalla nostra prima lettura della situazione, ad aggiornare i nostri lettori partendo dalle poche certezze e dai tanti rumors su coalizioni e nomi papabili per la successione di Marco Bonini sullo scranno più alto di Palazzo Pancrazi.
Per quanto riguarda gli schieramenti in campo appare abbastanza scontata per lo meno la corsa dei due blocchi tradizionali di centro-destra (i nomi di cui si parla per la carica di sindaco senza trovare però alcuna conferma sono i soliti: Ivano Carlesi, Simone Simonini, Daniele Ballati) e centro-sinistra (dalla margherita che stanno sfogliando riformisti e progressisti barghigiani sono rimasti come possibili candidati a sindaco i “petali” Caterina Campani e Vittorio Salotti).
Profondamente divisi sulla visione generale delle strategie amministrative come pure sull’apertura dei primi e la contrarietà dei secondi rispetto al tanto discusso piano di rilancio di KME, entrambi i blocchi si presenteranno quasi certamente con il vestito della lista civica a giudicare dal vivace scouting di cui si parla insistentemente sia nel capoluogo che nelle frazioni per comporre le liste dei possibili candidati consiglieri.
Notizia certa è invece la conferma del fatto che il gruppo dirigente del comitato ambientalista “La Libellula” non andrà a posizionarsi a livello ufficiale con nessuno degli schieramenti che scenderanno in campo confermando invece il loro impegno all’esterno dall’agone politico-partitico quale pesante portatore di interessi nella prossima contesa elettorale.
Tale chiarimento equivale quindi forse anche ad un fermo “no grazie” alla proposta di alleanza resa pubblica prima dello scorso Natale dai gestori della pagina social “No al pirogassificatore a Fornaci di Barga” con in testa Marco Bertoncini; progetto che comunque rimane ancora fortissimamente in campo: una lista civica trasversale ed apartitica che potrebbe rappresentare una scomoda variabile per tutti gli schieramenti politici.
Ancora silenzio invece, da parte del Movimento Cinque Stelle locale molto presente nelle urne anche a Barga, come hanno dimostrato anche le elezioni politiche del 2018, ma poco organizzato, alnmeno sulla carta e a livello ufficiale, circa una dirigenza locale. Fermamente contrari al progetto KME si attende comunque adesso dai loro parlamentari e consiglieri regionali eletti in lucchesia – anche dopo la recente mozione-Boggi approvata dal consiglio provinciale di Lucca – una qualche loro iniziativa affinché i ministri Di Maio e Costa (grillini entrambi) – come richiesto dal sindaco di Barga in primis ed in successione da altri esponenti politici – assumano una posizione utile a risolvere l’intricata vicenda legata al futuro dello stabilimento fornacino (ovvero l’istituzione di un tavolo istituzionale).
Tag: elezioni, comunali, amministrative 2019, barga
Piero Donati
8 Gennaio 2019 alle 17:44
Mi pare che il contendere sul Pirogassificatore sia un po’ come il problema immigrati a livello nazionale, è semplicemente distogliere l’attenzione dei cittadini sulle reali esigenze del Comune di Barga. I problemi da porre sul tavolo sono molti: le mancate manutenzioni sulle strutture, le condizioni dei centri storici dei maggiori aggregati urbani, la situazione delle frazioni montane, i futuri programmi (dove e come si intende investire), dove possono essere recuperate risorse, l’assistenza socio-sanitaria caduta da tempo nel dimenticatoio, e via dicendo. Se i cittadini del Comune di Barga si sentono garantiti dal prosieguo di questa Amministrazione ce lo faranno sapere quando andranno al voto!