Sbirciando dal mio portatile le Alpi Apuane e le stradine strette di ciottoli del paese medievale di Barga non è stato difficile sottrarmi dallo schermo per volare più in alto, per questa bellezza sublime, per le vie delle case colorate di ocra e terra di Siena che si abbinano al paesaggio rustico e per l’aroma delle foglie di salvia e di alloro selvatiche che si unisce nel vento per creare una fragranza unica; ed anche per la cattedrale romanica dell’undicesimo secolo che occupa il punto più alto ed il suono incantevole delle campane ogni ora e ogni quarto d’ora in sintonia con il canto degli uccelli.
Nel 2007 ho trascorso passato la mia prima vacanza Barga e mi sono innamorato perdutamente del suo paesaggio, della sua gente accogliente e della ricca cultura culinaria. Sono già stato cinque volte in visita in estate a Barga, giungendo con la mia famiglia da Toronto e sto per organizzare la sesta a breve.
Quest’estate (2018) durante una vacanza di un mese a Barga, ho cercato di capire quali forze animano il mio profondo amore emotivo per Barga. E così, ho iniziato un viaggio di profonda introspezione per capire meglio me stesso e, cosa più importante, per capire meglio l’esperienza umana.
Ho iniziato con la premessa vera e tragica che a differenza di altre specie, gli umani hanno facoltà mentali di immaginare la propria mortalità. Questo stato di coscienza ci predispone all’ansia e alla negazione. Per modificare l’influenza paralizzante di questa realtà umana distopica, è necessaria la forza per perseguire realtà alternative. Estrapolando dagli scritti filosofici del filosofo tedesco del XIX secolo, Arthur Schopenhauer, il mio profondo amore emotivo per Barga deriva dalla sua bellezza che mi permette di evadere da questo stato di perpetuo scontento umano. Esperienza estetica come quella offerta dalla bellezza accattivante di Barga è essenzialmente, per Schopenhauer, una fuga temporanea.
Mentre può essere senza sforzo avere un’esperienza estetica in luoghi pittoreschi come Barga, l’esperienza estetica può essere attualizzata anche in quelli più banali, tutti i giorni della vita. Come si fa a sapere che si sta avendo un’esperienza estetica? Schopenhauer crede che ciò che distingue le esperienze estetiche da altre esperienze è che la contemplazione dell’oggetto dell’apprezzamento estetico consente temporaneamente al soggetto una tregua dallo stato predefinito del malcontento perpetuo e consente al soggetto di entrare in uno stato alternativo di godimento mentale. Barga mi ha aperto gli occhi per farmi rendere conto che la Bellezza può cedere di più di un momento fugace di gratificazione istantanea. La bellezza può essere un’esperienza trasformativa se solo tu lo permetti. Cambiando il modo in cui percepiamo ciò che ci circonda, possiamo ravvivare la nostra connessione con il mondo che ci circonda, con le persone con cui abbiamo la fortuna di interagire, con la natura e con la bellezza che può essere trovata intorno a noi. Con la giusta prospettiva, i benefici dell’esperienza estetica possono essere un viaggio spirituale edificante che può muovere il cuore e guidare lo spirito. La percezione è una capacità che si può usare durante la vita per trasformare sia la mente che l’anima.
Queste sono le lezioni che ho imparato a Barga per le quali sono eternamente grato
(traduzione di Sonia Ercolini)
(Jimmy Bitton è un docente ed educatore a Toronto. I suoi articoli vengono pubblicati in tutto il mondo)
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