Cartelli di “Cedesi attività” ed anche saracinesce già abbassate. Sta succedendo a Fornaci ed anche a Barga in queste settimane, con la probabile chiusura, con la fine del 2018, di diverse attività. Un dato negativo, anche se in generale , guardando però i dati annuali ufficiali, non tutto è da ritenersi negativo.
Comunque sia tra novembre e dicembre, a Barga, tra chiusure già avvenute ed annunciate in queste settimane sono due le attività interessate. D’altro canto nella cittadina si sa della prossima apertura di un takeway gastronomico in via Pontevecchio, nell’attesa dell’apertura poi di un ristorante vero e proprio in piazza Angelio nei mesi a venire. A Fornaci si parla da qui alla fine dell’anno della chiusura di più attività in questi mesi. Due avevano aperto i battenti solo qualche mese fa e si trovano in via della Repubblica. Altre chiudono i battenti anche per motivi di pensionamento dei titolari (almeno due); altre, attività di ristorazione in zona Due strade e via Provinciale, hanno già chiuso i battenti da settimane. Comunque sia nel paese è presente in questi mesi un movimento al negativo che riguarda i negozi.
Ma quante sono state le chiusure in questo 2018, considerato quello che avverrà anche con il mese di dicembre? E quale è il bilancio rispetto alle aperture?
I dati non sono poi così negativi, secondo quando ci comunica direttamente l’ufficio attività produttive. In totale per il non alimentare, chiuderanno i battenti alla fine del 2018, 6 negozi in tutto il comune; ha chiuso poi i battenti un attività d’ingrosso alimentare; è stata ufficializzata nel 2018 la chiusura di un supermercato (l’incoop di Barga) mentre sono da registrare le chiusure di tre attività tra gelaterie e pizzerie. Almeno queste sono le comunicazioni ufficiali pervenute al comune di Barga. Non è detto comunque che nuove comunicazioni di liquidazione per cessazione non possano arrivare anche in queste settimane, ma questi sono comune i dati ufficiali.
Per quanto riguarda le nuove attività , nell’ambito di ristoranti, pizzerie e bar sono da registrare 5 nuove attività: 2 a Fornaci; una nel centro storico di Barga, ed una nella montagna barghigiana. Altre, come detto, dovrebbero aprire a breve, ma forse si andrà al 2019. Hanno iniziato poi l’attività (commercio al dettaglio non alimentare) 6 imprese di cui 3 riguardano prodotti da fumo/generi di monopolio (il che non è detto che non siano presenti in esercizi già attivi).
Ha poi aperto i battenti un’estetista a Barga; un’attività di vendita a domicilio di mangimi per animali; 2 aziende agricole ed una carrozzeria a San Pietro in Campo.
C’è poi un dato che fa riflettere e riguarda non il commercio tradizionale, ma le vendite online. Nel 2018 hanno iniziato l’attività 4 imprese di commercio al dettaglio per corrispondenza, telefono, radio e internet. Sono attività che si affiancano in alcuni casi alle vendite tradizionali.
Tutti dati comunque che, rispetto a quello che sta avvenendo in queste settimane, fa registrare per le nuove attività, rispetto alle chiusure, il segno +. Era andata molto peggio negli anni passati con, nel settore del commercio, un – 7% nel 2015; -20% nel 2016 e – 8% nel 2017; per alloggio e ristorazione registravamo invece un -10% nel 2015; – 30% nel 2016 ed un -17% nel 2017.
“Non è comunque una situazione facile, ce lo ripetiamo da anni – dice l’assessore alle attività produttive Giampiero Passini – e ci sono luci ma anche ombre in questo 2018: a Fornaci in particolare ci sono diverse chiusure alle porte in queste settimane, anche se in alcuni caso si tratta di pensionamenti ed in altri di attività che hanno fatto un tentativo sfruttando gli sgravi previsti per il primo anno di apertura; resta il fatto che hanno deciso di non continuare e che quindi hanno giudicato che non valeva la pena andare avanti. Se si guarda comunque il dato generale, a livello comunale sono state nel 2018 più le aperture che le chiusure e questo ci deve far guardare al futuro con un po’ di ottimismo. Certo è che il commercio tradizionale è fortemente messo a rischio dalla rete. Al di là della crisi è soprattutto internet che sta mettendo in ginocchio i negozi tradizionali; le vendite online stanno crescendo a dismisura. E’ impossibile in alcuni casi tenere testa alle offerte ed ai prezzi della rete. Qualcuno sta cercando di adeguarsi proponendo anche a Fornaci vendite online, ma è un mercato dove le grosse realtà la fanno da padrone. La dice lunga il dato delle quattro attività intraprese per la vendita proprio online o telefonica.
Si può fare qualcosa per aiutare il settore? Per quanto ci riguarda, come comune di Barga stiamo studiano delle forme di aiuto, ma ci vorrebbero fondi da investire che le casse comunali purtroppo al momento non hanno. Il nostro impegno vorrebbe essere quello di sostenere l’apertura di nuove attività, ma anche e soprattutto dare una mano concreta a quelli che già ci sono; vorremmo tentare in particolare di ridurre per il commercianti le tasse.
Per quanto riguarda Barga qualche buona notizia può venire dai PIT, con il progetto che, se andasse in porto, coinvolgerebbe pubblico e privato nella valorizzazione e rilancio dei fondi commerciali sfitti; potrebbe essere una opportunità per tanti alla fine.
Certo è che il clima, soprattutto a Fornaci, non è dei più distesi. C’è una forte preoccupazione anche per la questione gassificatore. Molti pensano che la sua realizzazione possa influire in negativo anche sulle attività commerciali”.
Tag: chiusure, aperture, cedesi, Fornaci di Barga, commercio
Giampiero
13 Dicembre 2018 alle 17:26
cominciate a:
– abbattere l’imposta rifiuti per le attività commerciali;
– abbattere l’imposta di pubblicità;
– semplificare gli adempimenti burocratici anche per i nuovi avvii;
– fare una politica per calmierare gli affitti commerciali
e vedrete che le attività forse riprendono