BARGA – A poco più di sei mesi dalla conclusione del secondo ed ultimo mandato amministrativo a guida del sindaco Marco Bonini ancora non si riescono ad intravedere con chiarezza su Barga le strategie che le varie forze politiche seguiranno per dare l’assalto allo scranno più alto di Palazzo Pancrazi. Se ancora s’attendono le prime mosse sulla “scacchiera” della politica barghigiana appare invece ben chiaro quale sarà l’argomento principe che potrebbe scompaginare il quadro delle forze in campo oltre a monopolizzare inevitabilmente il dibattito della campagna elettorale: l’accesissima discussione legata al piano di rilancio della KME di Fornaci di Barga.
Sul fronte del centro-sinistra (PD e Rifondazione Comunista – rappresentate anche in consiglio comunale – ed altri partiti della sinistra radicale) la posizione rispetto a tale progetto appare sostanzialmente uniforme e registra una determinata quanto difficile azione guidata dall’amministrazione cittadina e dai principali rappresentanti politici nelle istituzioni mirata a persuadere l’azienda ad orientare le proprie strategie su forme di autoproduzione di energia elettrica diverse dal tanto discusso pirogassificatore alimentato da pulper di cartiera. In casa centro-destra due sono le voci principali che si sono alzate in questi mesi e fra loro discordanti: da una parte Lega e Forza Italia che fin dalla prima ora hanno manifestato un’evidente apertura e comunque una posizione più attendista rispetto ai progetti di KME, dall’altra Fratelli d’Italia, Casapound oltre a personali prese di posizione di singoli personaggi della destra locale fermamente contrari al piano aziendale. In un tattico surplace appare invece il Movimento 5 Stelle che, seppur fin dalla prima ora abbia assunto una posizione di contrarietà rispetto al progetto di KME, ancora oggi su Barga sembra non sia riuscito ad organizzare un gruppo dirigente locale in grado di inserirsi con autorevolezza nel dibattito politico valligiano nonostante le ottime performance registrate anche alle ultime elezioni politiche. Non sembra, ma non è detto che questo non accada e che i grillini non tirino fuori presto il cosiddetto coniglio dal cilindro, magari associandosi a liste civiche.
Ulteriori variabili a rendere ancora incerto il quadro potrebbero essere rappresentate proprio dai movimenti civici che, se intendessero trasformarsi in soggetti elettorali, potrebbero ulteriormente radicalizzare il confronto; ci riferiamo naturalmente a “La Libellula” forte della partecipatissima manifestazione del 13 ottobre scorso come pure al gruppo dei lavoratori KME che in queste settimane hanno con forza fatto sentire la loro voce.
Proviamo quindi ad azzardare uno scenario possibile per le amministrative della prossima primavera dando quasi per certo che tutte le forze politiche in campo cercheranno di costruire liste civiche e quindi di intercettare nelle loro compagini anche molti concittadini non direttamente riconducibili a partiti.
Nel centro-sinistra la convivenza armonica di questi ultimi dieci anni in amministrazione ed un simile punto di vista sulla questione KME potrebbe far presagire ad una possibile alleanza elettorale; più difficile invece lo scouting del candidato sindaco per il quale da più parti si comincia a parlare con insistenza di elezioni primarie fra i profili più gettonati – sarebbe anche questo il primo esperimento su Barga -.
Le voci, per il momento solo di voci si tratta, vedrebbero sulla lista possibile i nomi di Nicola Boggi, Caterina Campani, Vittorio Salotti ed anche Pietro Onesti, ma non è detto che escano altri nomi espressione della società civile o della sinistra radicale.
Nel centro-destra le posizioni assolutamente divaricate sulla vicenda KME farebbero pensare ad un accordo quasi impossibile, anche se storicamente i partiti che ne fanno parte hanno sempre dimostrato grandi capacità di superare le differenze programmatiche e di assicurare quindi un’assoluta coesione elettorale. Lega e Forza Italia potrebbero convergere sul nome che è emerso, ma assolutamente non confermato, anzi smentito dallo stesso, di Ivano Carlesi: anche qui potrebbe dunque presto spuntare un altro nome diverso. Certo non dovrebbe essere della partita, con una alleanza con gli altri gruppi, Fratelli d’Italia di cui si attendono le mosse.
Più difficile pensare invece alla trasformazione in cartelli elettorali di lavoratori od ambientalisti – anche se la nascita di una lista no piro radicale sarebbe forse l’ipotesi più gradita ai grillini provinciali – vista l’eterogeneità di queste due gruppi che comunque, è facile presagire, riusciranno a condizionare la corsa per la guida del comune nella veste di “pesanti” portatori di interesse.
Tra gli outsider di cui si parla da settimane anche l’attuale presidente dell’ASBUC Francesco Feniello. Potrebbe essere lui a capo di un cartello elettorale trasversale lontano dai partiti principali che tenterebbe di raccogliere i voti della protesta contro il pirogassificatore. Voci per il momento. Peraltro smentite dall’interessato. Ma se ne continua a parlare.
Tag: elezioni comunali, barga
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