La Locanda di mezzo conquista il “Cappello” nella prestigiosa guida de L’Espresso

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C’è ancora Barga nella guida “I ristoranti d’Italia” de L’Espresso 2019, ma quest’anno con una bella novità. La Locanda di Mezzo locale fondato da Giulio Turriani e Francesco Piacentini e oggi portato avanti da una cooperativa che mette insieme altri tre giovani che sono Lorenzo Boschi, Martina Turriani e Francesco Vecchi, è riuscito quest’anno ad ottenere il più ambito riconoscimento che assegna questa guida, ovvero un “cappello”, i veri e propri “gradi” che consacrano il meglio del gusto in Italia.

A Lucca hanno fatto meglio della Locanda solo de L’Imbuto con lo chef Cristiano Tomei e il ristorante Il Giglio nella piazza del teatro che hanno ottenuto due “cappelli”;  per quanto riguarda la Valle del Serchio il “cappello” della Locanda è unico, non ci sono altri locali che hanno ottenuto l’ambito riconoscimento al quale la Locanda di Mezzo ambiva già da un paio di anni, da quando il ristorante è entrato nella guida, prima con una segnalazione speciale per due anni di fila e ora dalla porta principale. Oltre all’importanza di aver ricevuto il “cappello” va sottolineato, lo ripetiamo ogni anno, anche un altro aspetto: la Locanda di Mezzo da tre anni porta Barga e la Valle del Serchio nella guida dell’Espresso e non è  cosa da poco. Sono  all’incirca 2000 in tutta Italia i ristoranti selezionati su 200.000 locali in cui poter mangiare in tutto il territorio nazionale.

C’è tanta soddisfazione oggi nello staff di  questo locale che da quando è aperto fa tendenza sia dentro che fuori della cucina, che è in grado di realizzare una ristorazione unica ed accurata, che guarda anche al mondo dell’arte e della cultura  e che trova riscontri positivi anche nella speciale accoglienza che ti riserva il ristorante di Piazza dell’Annunziata. Qui in particolare la cucina è considerata come un’arte, fatta di passione, cura, amore, sperimentazione e desiderio di trasmettere agli altri il piacere e la bellezza; e qui, oltre al legame con la nostra terra e con i suoi prodotti, non si rinuncia al fascino delle contaminazioni, per suscitare stupore e pura gioia in chi assaggia.

 

Ecco la recensione che accompagna il primo “cappello” della Locanda di Mezzo

“Sale calorose e arredate con cura, accolgono gli ospiti in questo bel locale disposto su più livelli.

Il progetto nasce da una cooperativa di cinque ragazzi, riuniti con l’intento di promuovere una ristorazione di qualità nel centro storico di Barga. L’idea si dimostra vincente, grazie ad una identità ben definita e a una brillante capacità di dialogo tra ala e cucina. I piatti interpretano  i prodotti del territorio con pulizia e minimalismo. Ingredienti stagionali e ricercati sono trattati con rispetto e con qualche indovinato azzardo creativo.

Pregevoli sia gli spaghetti con mela verde, trota e cialda di castagne, sia le eliche con butto affumicato, sorgo soffiato e alloro. Dolci raffinati e nitidi al gusto. Cantina incline alla biodinamica. Menù da 30 e 60 euro. Sui 40 alla carta”.

Da ricordare che questo è peraltro un locale approvato dall’Associazione Italiana Celiaci per la alla cucina senza glutine .

E ora? Il bello deve ancora venire, di cappelli da conquistare ce ne sono ancora molti altri e le potenzialità qui ci sono tutte. Un grosso bravo alla Locanda di Mezzo

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