CASTELNUOVO G. – Alla Fortezza di Mont’Alfonso l’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi e il presidente dell’UC della Garfagnana Nicola Poli hanno sottoscritto il protocollo d’intesa per la l’attuazione della “Strategia d’area” Garfagnana-Lunigiana-Media valle del Serchio-Appennino pistoiese.
Una firma per contrastare l’abbandono e avviare lo sviluppo di Garfagnana, Lunigiana, Mediavalle del Serchio, Appennino Pistoiese, grazie a un pacchetto di interventi per un totale di oltre 8,5 milioni di euro. Questo il senso del protocollo d’intesa sottoscritto oggi a Castelnuovo Garfagnana dal’assessore all’agricoltura Marco Remaschi e dal presidente dell’Unione dei Comuni Garfagnana Nicola Poli, capofila del progetto.
L’intesa, propedeutica alla sottoscrizione di un Accordo di programma quadro, si colloca all’interno della strategia nazionale per le aree interne che ha visto nella firma dell’Accordo pilota per Casentino e Valtiberina, qualche mese fa, il primo passo di un disegno complessivo messo in campo dalla Regione per dare una risposta ai territori più fragili e periferici della Toscana.
L’obiettivo delle azioni finanziate con la Strategia nazionale per le aree interne è quello di ridurre i livelli di abbandono della popolazione residente e creare le condizioni sociali e territoriali adeguate a sostenere lo sviluppo economico locale, stimolare occupazione e redditi facendo leva su una delle componenti primarie dell’identità del territorio: i boschi, le foreste e i sistemi rurali. Ma anche nei settori della mobilità, della sanità e della formazione. Nell’ambito della strategia di sviluppo basata sulla conservazione della vitalità e della sostenibilità delle comunità rurali, si riconosce nel turismo un importante motore di sviluppo locale, integrato con agricoltura, artigianato, valorizzazione di beni ambientali e culturali, servizi.
Comuni coinvolti (area progetto e area strategia): Abetone-Cutigliano, Bagni di Lucca, Camporgiano, Careggine, Casola Lunigiana, Comano, Fabbriche di Vergemoli, Fivizzano, Fosciandora, Gallicano, Minucciano, Molazzana, Piazza al Serchio, Pieve Fosciana, San Romano Garfagnana, Sillano-Giuncugnano, Vagli Sotto, Villa Collemandina, Zeri. Aulla, Bagnone, Barga, Borgo a Mozzano, Castelnuovo Garfagnana, Castiglione Garfagnana, Coreglia Antelminelli, Filattiera , Fosdinovo, Licciana Nardi, Marliana, Mulazzo, Pescaglia, Podenzana, Pontremoli, Sambuca Pistoiese, San Marcello-Piteglio, Tresana, Villafranca Lunigiana.
Caratteristiche e problemi dell’area
Il territorio è caratterizzato dai segni di una evidente debolezza strutturale a causa della distanza dai servizi essenziali, che ha determinato lo spopolamento, l’invecchiamento della popolazione, la perdita di funzioni.
Nella graduatoria dei 300 comuni toscani con maggiori difficoltà di sviluppo, ai primi 30 posti compaiono 21 Comuni compresi in quest’area.
Nel periodo 2002-2016 la popolazione si è ridotta del 9,7%. Negli ultimi 15 anni la popolazione anziana è aumentata del 2,5%, la popolazione giovanile (0-14 anni) è diminuita del 12%.
Per quanto riguarda la mobilità, l’area presenta una domanda di trasporto bassa e una notevole dispersione spaziale e temporale tipica delle aree a domanda debole. Sul fronte del welkgfare, è necessaria una riorganizzazione dei servizi sanitari per dare agli abitanti del territorio, specialmente alla popolazione anziana, la sicurezza di una assistenza sanitaria vicina e competente. La riduzione del numero di studenti (la popolazione scolastica è poco più del 27%) mette a rischio per il futuro la stessa presenza di scuole e di opportunità formative per i giovani.
Il 70% del territorio è classificato a rischio idrogeologico elevato e molto elevato; il livello di pericolosità sismica è tra i più alti a livello nazionale ed il più elevato della Toscana, mentre tutti i Comuni dell’area si trovano in zona di rischio sismico 2. Il 38% del patrimonio edilizio è costituito da fabbricati presenti da prima del 1919 e il 14% si trova in stato di conservazione mediocre o pessimo; le attività produttive sono concentrate su pochi comparti, pur avendo molte potenzialità (in quest’area, ad esempio, vi sono 4 produzioni DOP e IGP su 27 toscane).
Le azioni finanziate
Fra le azioni individuate, quelle sulla mobilità (2.035.000 euro), con il recupero e valorizzazione degli edifici delle stazioni ferroviarie (Castelnuovo Garfagnana, Bagni di Lucca, Minucciano e Piazza al Serchio)
Recupero e valorizzazione degli edifici delle stazioni ferroviarie (Equi terme e Rometta–Soliera), la Smart mobility (servizi a chiamata, mobility manager, car sharing).
Sul fronte sanitario (1.650.000 euro) si prevedono interventi di Telemedicina, il potenziamento sul territorio delle Aggregazioni funzionali territoriali (AFT) e di Unità Complesse di Cure Primarie (UCCP). l’istituzione dell’infermiere di comunità.
Sul fronte istruzione (1.003.000 euro), didattica laboratoriale e aperta al territorio, con realizzazione di laboratori per piattaforme e-learning, funzionali ai due nuovi percorsi formativi da parte dell’ITI di Castelnuovo nel Tessile e Istituto alberghiero di Barga e IFTS biodiversità e paesaggio. Progetto “I luoghi dell’armonia – Open outdoors classrooms for everyone”: riqualificazione architettonica di uno spazio già individuato presso Istituto scolastico di San Marcello-Piteglio
Territorio e attività produttive (2.420.000): si realizzano interventi di prevenzione contro il rischio da calamità naturali, attacchi di parassiti forestali, fenomeni di degrado e dissesto (Costodi del territorio). Viene inoltre avviata una classificazione sismica del territorio e del patrimonio edilizio esistente. Per quanto riguarda la saalvaguardia del paesaggio, accesso alla terra e recupero delle aree a pascolo, si finanzia il progetto “Il bosco tra economia ed innovazione” (revisione e aggiornamento del Piano Di Gestione delle superfici del PAFR).
Coinvolte anche la filiera ittica, con il sostegno ad iniziative di nuova imprenditoria nel settore dell’allevamento ittico della trota legato alla filiera completa dalla produzione alla trasformazione, le produzioni locali e comunità del cibo.
Strategia nazionale e regionale
La strategia nazionale per le aree interne prevede un mix di risorse, nazionali ed europee, per invertire le tendenze in atto nei territori disagiati attraverso azioni che facciano leva: sulle precondizioni per lo sviluppo territoriale, attraverso il riequilibrio e l’adeguamento dei servizi pubblici essenziali per assicurare condizioni di vita adeguate grazie a risorse pari a 3,74 milioni per ciascuna area, attinti dalla legge di stabilità; sui punti di forza territoriali, capaci di far ripartire lo sviluppo economico: produzioni agroalimentari, turismo, cultura, paesaggio, energia, ecc. A questo è destinato l’1% dei Programmi operativi regionali dei fondi strutturali europei.
La Toscana ha approvato nel 2015 un documento di strategia a favore delle aree interne, individuando le aree destinatarie degli interventi nazionali e dell’Unione europea. Nel quadro della strategia nazionale, la Regione ha individuato quattro aree da proporre al finanziamento nazionale addizionale del Fondo per le aree interne: Casentino-Valtiberina; Garfagnana-Lunigiana-
La Regione nell’ambito della programmazione dei Fondi strutturali e regionali, garantisce per ciascuna area, risorse per 3,74 milioni tratte dai fondi europei (FESR, FSE, FEASR, FEAMP) oltre a fondi regionali, che si accompagna al finanziamento nazionale di pari importo.
Le aree interne e il futuro dei fondi di coesione
Nei giorni scorsi durante un incontro che si è tenuto a Bruxelles con rappresentanti della DG Regio della Commissione europea, il presidente Enrico Rossi ha sollevato la questione delle aree interne, chiedendo alla commissione una maggiore attenzione, con la previsione all’interno dei POR, un vincolo di destinazione pari a quello già previsto per le aree urbane, che oggi corrisponde al 6%, ma dalla prossima programmazione è destinato ad aumentare.
La DG Regio ha mostrato un grande interesse verso questa proposta e si è impegnata ad approfondire la questione.
Durante l’incontro è anche emersa la possibilità di organizzare un evento in Toscana, alla presenza dei Comuni delle aree interne e di esponenti della Commissione, per fare il punto sull’argomento e avanzare proposte.
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