Un sorvegliato speciale dei cieli è stato monitorato anche dall’osservatorio di Castelvecchio Pascoli che da anni ormai collabora con il Minor Planet Center di Cambridge (USA) nella ricerca a catalogazione degli oggetti Neocp: asteroidi che hanno orbite che intersecano quella della Terra. La notte del 4 settembre il telescopio Newton da 40 cm dell’Astrofilo Roberto Bacci di Castelvecchio, ha ripreso una sequenza di immagini di un asteroide osservato la prima volta la sera precedente dall’osservatorio astronomico T08 ATLAS-MLO, Mauna Loa delle isole Hawai .
L’asteroide, grazie anche alle osservazioni effettuate dall’osservatorio di Castelvecchio, è stato categorizzato come appartenente alla famiglia degli Aten il che significa che l’orbita eliocentrica è per lo più interna all’orbita terrestre: sono dei corpi difficili da scoprire con i telescopi a terra perché risultano visibili principalmente dall’emisfero diurno. L’asteroide ha le dimensioni di circa 40 metri (stime lo danno da 25 a 75 m di diametro) . Un corpo relativamente grande delle dimensioni comparabili con quelle dell’oggetto che nel 1908 colpì la Siberia settentrionale nei pressi del fiume Tunguska Pietrosa , distruggendo 60 milioni di alberi distribuiti su una superfice di 2100 km .
L’oggetto ha una Moid (Minima distanza di intersezione con l’orbita ) con la Terra di circa 19200 Km cioè’ di poco superiore al raggio terrestre. 2018 RC è stato inserito dal Minor Planet Center nella lista degli impattatori virtuali. Questo significa che alcune simulazioni temporali dell’orbita dell’asteroide lo danno come probabile impattatore; si tratta solo di simulazioni e non sussiste un pericolo immediato, ma questi oggetti vanno comunque monitorati perché passibili di perturbazioni che con il tempo potrebbero modificarne l’orbita. La minima distanza con la terra verrà raggiunta il 9 settembre e sarà di 220.000 Km , cioè all’interno dell’orbita della Luna . Dall’Italia l’asteroide sara ben visibile con piccoli telescopi nelle sere dal 7 al 9 settembre per poi velocemente dileguarsi negli spazi siderali. Il prossimo incontro del nostro pianeta con questo oggetto avverrà nel 2023.
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