“Si rischia che la Garfagnana diventi la pattumiera della Toscana”. Così il nuova intervento sulla stampa del Movimento La Libellula, che critica anche quello che definisce, sulla questione Valle del Serchio e pirogassificatore, un menefreghismo generale. A cominciare da quello dei sindaci che non si esprimono
In particolare La Libellula scrive:
“Il problema rifiuti che sta diventando sempre di più un’emergenza nazionale, ma anche regionale, con gli scarti industriali del settore cartario e tessile che non trovano collocazione; ci sorge il sospetto che una possibile soluzione al problema rifiuti, decisa a livello politico/economico, possa essere quella di un impianto a Fornaci di Barga su suolo privato. Il piro, qualora fosse realizzato, potrebbe diventare l’inghiottitoio di una buona parte della monnezza toscana e non solo, la Valle del Serchio il tappeto sotto cui nasconder le polveri regionali, ben sicuri che rimarrebbero a tutti gli effetti qui, data l’inversione termica comprovata che schiacciando a terra gli inquinanti e limitandone la dispersione in quota rimarrebbero ad appannaggio dei 60.000 abitanti.
I nostri sono solo sospetti, ma di certo quale Terra migliore dove insediare questo ecomostro espressione di un modello di sviluppo ormai obsoleto, ma molto remunerativo per pochi a scapito di molti.
Siamo già terra ad alta sismicità, la viabilità è scarsa, concentrata nel fondovalle, poggiata su ponti (Genova docet), servizi pubblici quali sanità, istruzione, poste in forte contrazione. Ma la nostra è gente che in realtà tiene ai propri luoghi, sviluppa reti di solidarietà e mutuo soccorso, è abituata a lottare e non possiamo credere voglia permettere tutto questo. Basta delegare ad altri responsabilità e decisioni, ognuno è chiamato a dare il proprio contributo, informando chi non è ancora informato, stimolando in merito le amministrazioni pubbliche da noi elette e che devono portare avanti gli interessi della collettività e delle generazioni future. Mobilitiamoci, facciamo tutto il nostro possibile per far sapere a chi decide la nostra contrarietà, meglio se uniti.
Secondo La Libellula a rimetterci sarebbero anche i lavoratori di KME ora preoccupati per i propri posti di lavoro a rischio:
“Il pirogassificatore sarebbe un investimento che si regge da solo, in pochi anni sarebbe ammortizzato e diventerebbe con i suoi 11 milioni di euro l’anno, una fonte di guadagno svincolata dalla produzione. L’azienda dopo la realizzazione del pirogassificatore potrebbe comunque delocalizzare e chiudere la produzione di rame a Fornaci”.
Tutto quello che è stato promesso da KME sembra pura chimera per il movimento.
La Libellula continua affermando che dei circa 20 sindaci della Valle quelli dichiaratisi contrari al pirogassificatore si contano sulle dita di una mano o poco più:
“Dove sono gli altri? Cosa pensano della questione, pensano di poter tacere ancora a lungo? Le più di duecento persone presenti alla serata di giovedì 30 agosto a Gallicano, provenienti da tutta la Valle, chiedono a gran voce che i Sindaci della Valle si esprimano, che dicano da che parte vogliono stare e che, auspicando tutti contrari, si decidano a breve a stilare un documento congiunto di opposizione al progetto, da presentare in Regione. La popolazione li riterrà altrimenti diretti responsabili di qualsiasi effetto negativo che la realizzazione del progetto potrebbe causare nella Valle”.
Tag: kme, sindaci, la libellula, pirogassificatore
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