KME, interlocutorio l’incontro sugli accordi. Se ne riparla il 25 settembre

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Nessuna novità rilevante sarebbe emersa dal vertice tra azienda KME e sindacati in programma ieri a Fornaci di Barga. L’obiettivo era il rinnovo degli accordi sottoscritti a giugno e ottobre del 2016 e che hanno permesso di superare la crisi di questi anni limitando le ripercussioni sui lavoratori, esuberi e tagli; per gestire il prossimo anno di cassa integrazione, e per i sindacati magari  anche i prossimi tre anni al termine dei quali, almeno nelle previsioni e secondo i piani annunciati con l’investimento di 93 milioni di euro, l’azienda dovrebbe tornare a pieno regime sotto il profilo dell’occupazione e della produzione

L’incontro è stato solo interlocutorio e non sono emerse novità rilevanti se non che le parti hanno deciso di aggiornare il tutto al 25 settembre con un nuovo confronto  che però sarà rivolto a tutto il coordinamento nazionale dei sindacati che avverrà alle 11 presso lo stabilimento di Fornaci di Barga. I sindacati hanno anche deciso di organizzare per il prossimo 2 ottobre le assemblee con i lavoratori per informare sugli sviluppi.

Su quanto discusso non si sbilancia per il momento il segretario Toscana Nord della UILM Giacomo Saisi:

“É un accordo delicato che va gestito con la massima calma – ci dice –  abbiamo gettato le basi su cui lavorare;  su alcuni punti si potrebbe trovare un’intesa mentre per ora su altri siamo ancora distanti e quindi c’è bisogno di una riflessione più approfondita e di un nuovo confronto”

“L’obiettivo – ribadisce Saisi – è rivedere le intese già sottoscritte nel 2016  e trovare una soluzione per gli esuberi rimasti con il principale obiettivo che è il ritorno alla piena occupazione entro 3 anni”.

Nessuna novità anche per la presentazione del piano di rilancio definitivo (compreso la questione legata al gassificatone) da parte dell’azienda alla Regione Toscana., E’ emerso solo che l’azienda è pronta a presentare il tutto, ma che ancora non c’è una data certa.

Sulla fase interlocutoria concorda anche il segretario provinciale FIOM Mauro Rossi:

“Ognuna delle parti ha espresso le proprie intenzioni. E’ chiaro che su alcune cose è più facile intervenire e trovarsi, su altre meno.

L’azienda ci ha comunque detto di valutare positivamente gli accordi del 2016 perché hanno portato risultati importanti sia per il  rilancio  dell’azienda che nelle quantità degli ordini, ma anche e soprattutto per il bilancio. Noi, dall’altra parte, abbiamo rimarcato che se è vero che i dati positivi ancora esistono, è anche e soprattutto per un sacrificio molto grosso da parte dei lavoratori lasciati al massimale degli ammortizzatori in questi anni. Per cui è stato chiesto che sia in qualche modo rivisto questo meccanismo. Abbiamo rinnovato poi l’invito affinché l’azienda fornisca un cronoprogramma che indichi, a seconda delle tappe di crescita future, quanti sono gli esuberi che invece possono rientrare a lavorare. Nel merito abbiamo posto anche il problema della ormai superata esperienza della social valley dove i lavoratori in esubero erano stati inviati per i percorsi di formazione; per cui la richiesta che tali percorsi vengano svolti in futuro all’interno dell’azienda con attività che siano magari utili al futuro processo produttivo ed alla futura riorganizzazione.

Rimane in ballo anche la durata dell’accordo; per KME sarebbe ideale farlo forse per un anno; per i sindacati c’è invece la necessità di un accordo triennale, che sono anche gli anni entro il quale verranno fatti tutti gli investimenti.
Su alcune questioni l’azienda ci è apparsa più possibilista, su altre meno. Comunque ne riparleremo tra pochi giorni”.

Rimane comunque la sensazione generale che entro il mese di settembre pi ossa essere definita l’intera questione.

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