Nel ricordo di don Mario Consani, il “Grillo Moro”

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Nel periodico diocesano Toscana Oggi del 9 settembre 2018, nella rubrica Chiesa e Toponomastica nella diocesi pisana, si parla di San Pietro in Campo ed in particolare si va alla scoperta del perché qui ci sia la via intitolata a don Mario Consani.

“L’indirizzo ufficiale della chiesa di San Pietro in Campo è, significativamente, via don Mario Consani, 1. – scrive Toscana Oggi in un lungo servizio scritto da Antonio Gimigliano – Don Mario Consani è stato qui parroco dal 1945 al 1983. Trentotto anni che hanno profondamente e proficuamente segnato la vita sociale della comunità del paese. In precedenza, per tre anni, gli anni terribili della II guerra mondiale, era stato parroco della chiesa di San Paolino a Renaio, piccola frazione di Barga, posta a poco più di mille metri di altezza, che in passato per la sua posizione strategica costituiva un passo obbligato per quanti dal modenese si recavano nel barghigiano e i cui abitanti oggi sono ridotti a poco più di dieci.”

Il servizio, molto più lungo ed articolato, ricostruisce la storia e la vita di don Mario Consani ed ospita infine un contributo del nipote di don Mario, Francesco Consani.

Don Mario, parroco appunto di San Pietro in Campo per 38 anni, da tutti conosciuto come il “Grillo Moro”. Lo scorso 2 giugno ricorrevano 35 anni dalla sua scomparsa. Ricordiamo che cinque anni fa a cura dell’Unità Pastorale fu organizzata in suo nome una mostra che ripercorreva la sua opera di sacerdote; il suo contatto umano con la gente del posto, le tante iniziative messe in campo in quegli anni, come ci ricorda anche il nipote Francesco Consani nell’audio che realizzammo nel 2013, che vi riproponiamo in questa occasione e che potete ascoltare sotto.

 

Tante e tante le opere da lui realizzate appunto; oltre che religiose, anche di carattere sociale e di pubblica utilità. Don Mario, il Grillo Moro, ha lasciato indubbiamente un grande patrimonio a questa comunità che sicuramente di lui conserva il ricordo di una persona sincera e di profonda umanità, nonostante l’apparente scontrosità che poteva ingannare chi lo incontrava per la prima volta.

 

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