“L’arroganza e la prepotenza di KME raggiungono ormai vette irraggiungibili: le nuove sparate uscite dopo l’annuncio della proroga della Cigs hanno davvero dell’incredibile, tanto sono parossistiche e, per alcuni versi, addirittura ai limiti della rilevanza penale; ci domandiamo chi regga la comunicazione di una multinazionale di tale importanza e se davvero la strada della guerra aperta a cittadini e istituzioni locali sia quella definitivamente scelta da KME”.
Così il movimento La Libellula in replica al comunicato inviato nei giorni scorsi da KME dopo appunto la sigla dell’accordo per i 12 mesi di cassa integrazione. Comunicato in cui non erano mancate le dichiarazioni polemiche dell’azienda nei confronti dell’operato del sindaco di Barga, marco Bonini ed anche dei sostenitori del no.
La Libellula sottolinea che KME se la prende con il sindaco:
“Reo di essersi opposto al progetto di pirogassificatore, addirittura additato come “unico primo cittadino al mondo” a farlo: si vede, e del resto si era già notato, come lorsignori vivano molto lontano da questa valle, altrimenti saprebbero benissimo che altri sindaci in passato si sono opposti a simili progetti.
Viene ripetuta la favola di KME protagonista dello sviluppo del territorio da 100 anni: come no! Un’azienda che occupava migliaia di dipendenti con un centro ricerche e produzioni all’avanguardia, oggi ridotta a poco più di 500 dipendenti, davvero un singolare esempio di sviluppo! Ah già, ma oggi tornerebbero ai fasti di un tempo grazie al magico pirogassificatore, una tecnologia perfino collaudata: bene, ci citino un solo esempio di tale impianto esistente al mondo che funzioni esclusivamente a pulper di cartiera allora! O anche una sola industria metallurgica che ne faccia uso per farsi l’energia gratis”
“Il sindaco e i cittadini – continua La Libellula – dovrebbero semplicemente accontentarsi delle loro rassicurazioni sul fatto che ridurranno le emissioni, evento miracoloso a fronte di un forte aumento della produzione di rame e del traffico pesante, oltre naturalmente all’inceneritore nuovo di pacca; da quale pulpito poi dobbiamo sentire lezioni di ambientalismo “vero” e non “sedicente”. In tal senso eloquente appare la sentenza del TAR Toscana del 15/01/2013 che ha definito, in primo grado, il ricorso promosso da KME contro l’ordinanza di bonifica dei terreni di un privato confinante da parte della Provincia di Lucca a causa del riscontrarsi in quel terreno del superamento dei parametri di inquinamento per cadmio, piombo, rame e zinco; sentenza liberamente reperibile in rete che, pur essendo verosimilmente non definitiva, accerta dei fatti di una certa rilevanza di cui chiediamo spiegazioni a KME.
Scrivono infatti i giudici: “dalle analisi di ARPAT 2007-2008 è emerso che dai forni dello stabilimento vengono emesse polveri contenenti quei metalli che sono all’origine dell’inquinamento rilevato…nel 2003 in occasione di un controllo, ARPAT rilevò che vi erano emissioni di fumi dalla sommità dei capannoni e dalle torrette di aerazione non captate dai filtri dell’impianto di abbattimento e lo stesso fenomeno fu descritto in occasione di due sopralluoghi nel 2007… l’inquinamento da cadmio è stato riconosciuto dalla stessa società in occasione di procedimenti di bonifica di altre aree… vi era stata l’emissione dell’ordinanza 70 del 4/3/2008 nell’ambito di un procedimento di bonifica di siti della KME poiché era stato accertato il superamento dei parametri per nichel, rame, zinco, cadmio, piombo e PCB nei terreni adiacenti allo stabilimento”. Davvero questi non paiono brillanti precedenti dall’alto dei quali proclamarsi paladini della fantomatica “riduzione dell’impatto ambientale”!
Sentiamo addirittura accuse di campare “a spese del denaro pubblico” da chi da anni va avanti anche grazie ad ammortizzatori sociali, casse integrazioni e agevolazioni di varia sorta – prosegue il movimento – non ultima quella sugli energivori, ieri sufficiente, oggi non più; vorremmo sapere poi quali sono le affermazioni “apodittiche nei toni quanto false e non provate nei fatti” che i sedicenti ambientalisti avrebbero fatto: che la nostra è una valle chiusa con ristagno di inquinanti? Che ci sono tassi di mortalità su alcune malattie superiori alla media regionale? Che la qualità dell’aria è scadente? Che i costi energetici non sono più un problema di tale portata per le aziende energivore? Sono tutte cose assolutamente comprovate, a meno che alle fonti documentate che abbiamo sempre riportato (Report Arpat, Studio Biggeri) lorsignori non contrappongano quelle di supposti esperti del web”.
“Per ultimo – conclude la Libellula – invitiamo kme a fare nomi e cognomi quando paventa non si sa quale “poco disinteressato” interesse per conto del quale lavoreremmo; in caso contrario, invitiamo alla smentita immediata di questa ennesima delirante affermazione, che supera ogni limite consentito nel diritto di critica, adombrando circostanze, seppur generiche nei contenuti e nei destinatari, dal contenuto diffamatorio”.
Tag: kme, la libellula, pirogassificatore
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