Successo per la prima tappa barghigiana di Borghi Swing: il progetto ideato dall’associazione nazionale I-Jazz e finanziato dal MiBact che nell’estate 2018 vedrà coinvolte sette località italiane (fra cui Barga, appunto) selezionate in base alla tradizione jazzistica, alle peculiarità artistiche e culturali ed all’offerta enogastronomica del territorio.
Mercoledì 25 luglio, presso il Museo Civico di Barga a fianco del Duomo a partire dalle ore 18, un pubblico più folto del previsto ha potuto gustare il delizioso antipasto di Borghi Swing (e BargaJazz) grazie all’esibizione del Fat Fingers Sax Quartet: un quartetto di sassofoni composto da Moraldo Marcheschi (soprano), Renzo Cristiano Telloli (contralto), Alessandro Rizzardi (tenore) e Rossano Emili (baritono).
Fin dalle prime note, si è fatta notare immediatamente l’ottima acustica del luogo, con la loggetta del Podestà a fare da cassa armonica naturale, rendendo distintamente ogni singola nota di ogni singolo musicista. Al di là di questo, la scelta del palcoscenico è risultata particolarmente azzeccata sia per l’importanza storica, artistica e culturale (riunendo in pochi metri la cattedrale con i suoi tesori e la vecchia sede dell’autorità politica con il ricco museo civico), sia per l’indiscutibile bellezza del luogo, con tanto di vista aperta sull’Appennino da una parte e sulle Apuane dall’altra.
Pensata e formata da quattro eccellenze musicali delle nostre zona, la band ha eseguito un repertorio molto vario di arrangiamenti realizzati dal barghigiano di adozione Rossano Emili, membro stabile di un altro prestigioso quartetto di sassofoni, Arundo Donax, che abbiamo già avuto la fortuna di ascoltare a Barga. I brani spaziavano dalla musica classica (Bela Bartok) a quella popolare, mantenendo comunque una riconoscibile impronta jazzistica, così come di chiara matrice jazz era la gran parte dei pezzi eseguiti. In due brani (uno di Duke Ellington, l’altro di Chicho Buarque), al quartetto si è aggiunta la soprano Marika van der Meer, apprezzata professionista stabilitasi da poco a Barga.
Come era lecito attendersi da chi già conosceva il lavoro dell’autore, Le partiture scritte da Emili sono risultate creative, personali, ricche di trovate armoniche e ritmiche ed irte di difficoltà tecniche (per Rossano il jazz non è un pranzo di gala): il quartetto le ha eseguite alla perfezione, evidenziando ogni sfumatura di colore e dando prova di grande affiatamento artistico e personale, dote rara in un organico formatosi da così poco tempo.
In definitiva, il primo appuntamento di Borghi Swing ha tenuto fede al tema assegnato: tradizione musicale locale (i musicisti sono nati o vivono tutti dalle nostre parti), patrimonio artistico e culturale (il Museo Civico a fianco del Duomo di Barga)… E la tradizione enograstronomica? In verità, verso la fine del concerto iniziavano a salire fino all’Arringo gli aromi dalla griglia allestita in Vignola per l’ultima sera della festa delle Piazzette: chi è sceso dal Duomo dopo il concerto ha potuto quindi fermarsi lì o proseguire verso altre piazze del centro storico per gustare le prelibatezze locali preparate da ristoratori e associazioni locali.
Il prossimo appuntamento con Borghi Swing prosegue sulla stessa linea: sabato 28 luglio a Filecchio (ore 21), concerto di The Aristodemo’s & Friends abbinato alla degustazione della polenta filecchiese. Il festival farà poi tappa nel giardino di Casa Pascoli a Castelvecchio (4 agosto ore 21) con Maurizio Geri e “Perle d’Appennino” (lavoro dedicato alla poetica popolare) accompagnato da Michele Marini al clarinetto e Nicola Vernuccio al contrabbasso.
Le foto della galleria sono di Paola Marchi, quella di apertura di Federico Cardelli
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