Nella suggestiva Galleria in piazza Angelio intorno agli ospiti Pino Scaccia, Anna Raviglione e Roberto Andreuccetti – intervistati da Andrea Giannasi – si sono trovati molti lettori desiderosi di conoscere la storia dell’Armir in Russia. Per questo motivo era nutrita la presenza degli alpini della sezione Lucca-Pisa-Livorno con diversi gruppi della valle del Serchio.Pino Scaccia, storico inviato del Tg1 della Rai, ha iniziato a raccontare come molto fortunatamente nel 1991 è riuscito ad entrare negli archivi della Lubijanca, il tristemente celebre palazzo che a Mosca ospitava il KGB, potendo consultare l’archivio dove sono conservate circa tre milioni di schede dei prigionieri di guerra italiani, tedeschi, rumeni e ungheresi. Per Tv7, l’inserto settimanale di Rai uno, Scaccia realizzò un servizio nella valle del Don alla ricerca della memoria della tragedia.
Da quel momento è diventato un punto di riferimento per molti familiari dei circa 85.000 italiani dei quali dal 1943 non sappiamo più nulla. Con “Armir” e poi con “Voci e ombre dal Don” entrambi pubblicati da Tralerighe libri, Pino Scaccia ha ricostruito molte vicende inedite ricostruendo la fine dell’Armata italiana in Russia.Con il giornalista della Rai erano presenti anche la saggista originaria di Biella, Anna Raviglione e lo scrittore Roberto Andeuccetti.La Raviglione che ha raccolto le testimonianze di Renato Salza, reduce della campagna d’Albania e di Russia (rimase prigioniero dei sovietici fino al 1946) e di Renato Salvetti, partigiano catturato dai tedeschi e internato nel campo di Mauthausen.
Andreuccetti, apprezzato autore di romanzi, ha curato, sempre per Tralerighe, tre diari di guerra. Quelli di Elio Carli e Giovanni Grandi – reduci della campagna di Russia -, e quello di Giuseppe Giambastiani, prigioniero in Germania.
Stasera il festival si apre ufficialmente con Antonio Capranica ed il libro “Royal Baby”.
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