Una vita d’inferno, chiusi in una gabbia dorata, quella degli eredi al trono nelle monarchie di mezza Europa. Perché la prima cosa che ha voluto raccontare Antonio Caprarica – storico corrispondente della Rai da Londra – al festival letterario Tralerighe a Barga, è stata quella di ricordarci che sono ancora moltissime le case reali nel mondo. E tante proprio nel vecchio continente.
Ovviamente Caprarica, intervistato da Andrea Giannasi, si è soffermato sulle vicende e la storia della casa reale britannica con la Regina Elisabetta II che non ne vuole proprio sapere di lasciare il trono al figlio Carlo, che per parer suo, sembra proprio destinato ad una vita in secondo piano. Con Camilla, ovviamente, la “cavalla”, con questo termine la descriveva il padre al figlio in una lettera infuocata nella quale lo stesso marito della regina ricordava a Carlo la bellezza di Diana in confronto a quella dell’amante.
Ma non sempre i predestinati al trono hanno saputo o voluto conquistarlo e sono tanti gli aneddoti a riguardo che il giornalista ha raccontato durante l’evento che si è svolto nella Galleria di Piazza Angelio.
Una pagina del racconto è stata riservata al Re sciaboletta, il nostro Vittorio Emanuele III, figlio menomato fisico di quell’Umberto II, chiamato da alcuni “il Re buono”, ma che non aveva esitato da far sparare sulla folla a Milano.
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Il libro “Royal baby” edito da Sperlin & Kupfer è un insieme di aneddoti e curiosità tra regnanti passati e futuri con amare considerazioni e strabilianti scoperte.
A Tralerighe stasera alle 21 sarà la volta di Edoardo Montolli il giornalista d’inchiesta autore del saggio “I diari di Falcone“, libro-inchiesta che mette in relazione nuove prove, testimonianze, appunti personali, e traccia un quadro inedito che pone nuovi quesiti sulla morte del giudice.
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