Alberto Rebechi, sindaco di Vergemoli dal 1995 al 2004, ha scritto sulla mancata commemorazione dell’alluvione di Fornovolasco del 19 giugno 1996. Ha scritto una lettera aperta in cui esprime appunto il suo disappunto per la mancanza di una iniziativa di ricordo.
“Come Sindaco del Comune di Vergemoli ai tempi dell’alluvione del 19 giugno 1996 ho provato sorpresa, rammarico e profonda delusione nell’apprendere che non ci sia stata a Fornovolasco alcuna commemorazione della tragedia avvenuta 22 anni fa e nel giorno della tragedia stessa. Attraverso i media e la televisione locale ho assistito con commozione alle celebrazioni organizzate a Cardoso di Stazzema e mi chiedo perché la distruzione di Fornovolasco e la morte di Isola Frati non siano motivo di ricordo da parte dell’attuale amministrazione comunale: forse perché tra i miei ricordi personali questa calamità ricopre un ruolo molto significativo, forse perché si tratta dell’avvenimento che maggiormente mi ha toccato e provato sia emotivamente che fisicamente nel mio incarico di sindaco.
Posso solo immaginare quanto per tutto questo abbiano sofferto i cittadini di Fornovolasco, ai quali ho cercato di stare vicino fin dai primi momenti. A quegli istanti abbino sempre le figure del maresciallo della stazione di Gallicano, che raggiunse a piedi per primo attraverso i boschi il paese isolato, il mio vicesindaco, ma soprattutto non riesco a dimenticare la comunicazione formale da parte del responsabile della protezione civile dell’epoca, con cui mi informava riguardo la presenza di una vittima accertata e di alcuni dispersi. Ricordo vivamente la notte interminabile impiegata per raggiungere la zona del disastro passando da Campolemisi – San Pellegrinetto e l’arrivo a Fornovolasco solo alle luci dell’alba del 20 giugno; ho ancora davanti agli occhi i volti devastati e sconvolti di chi aveva perso tutto in pochissimo tempo. Con queste parole voglio condividere con gli abitanti di Fornovolasco che hanno impressi nella mente i fatti del 19 giugno 1996 i miei ricordi e l’emozione che ancora oggi, dopo 22 anni, questa tragedia risveglia in me”.
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