BARGA – Dopo il progetto sul gassificatore annunciato sabato scorso da Kme ai dipendenti e la notizia che la giunta regionale ha approvato una bozza di accordo per il rilancio industriale della fabbrica, non manca di intervenire anche il primo cittadino di Barga, Marco Bonini .
Dopo il progetto sul gassificatore annunciato sabato scorso da Kme ai dipendenti e la notizia che la giunta regionale ha approvato una bozza di accordo per il rilancio industriale della fabbrica, non manca di intervenire anche il primo cittadino di Barga, Marco Bonini che riflette sul passo della regione, ma che a Kme dice di non fare fughe in avanti; richiamando tutti i soggetti coinvolti ad una maggiore collegialità e ricordando il ruolo centrale che l’amministrazione e quindi i cittadini del suo comune dovranno recitare in tutta questa vicenda. Insomma, in questa vicenda la sua la deve dire anche il Comune di Barga. Messaggio inviato sia a Firenze che nella fabbrica.
“La delicatezza delle tematiche trattate nella bozza – sostiene Bonini – ci spingono a ribadire con forza la nostra posizione: al momento in cui Kme presenterà ufficialmente le pratiche relative al progetto annunciato il comune avvierà un percorso di valutazione mirato a tutelare pienamente la salute dei cittadini che per noi è il bene primario. Ricordo a tutti – prosegue il Sindaco – che è l’amministrazione l’ente preposto all’eventuale rilascio delle necessarie autorizzazioni urbanistiche; pur non conoscendo il progetto dell’azienda, ho ben chiare le opportunità offerte dagli strumenti attualmente in vigore nel nostro comune e ad oggi questi non consentono la realizzazione di alcun nuovo impianto industriale nel sito produttivo di Fornaci di Barga in assenza di una variante al regolamento urbanistico vigente.”
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Luti giuseppe
23 Giugno 2018 alle 23:03
Sindaco, quandi lakme presenterà le carte, sarà già troppo tardi. E voi politici non avrete mai più laforzadi dire NO.
valter ghiloni
25 Giugno 2018 alle 8:06
Caro Giuseppe… LORO non hanno nessuna forza, le decisioni sono prese in altre sedi e qui si subisce.
O ci si ribella, ma anche per questo è tardi, bisognava averlo già fatto.